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VENERDI' 27 SETTEMBRE 2019

- Vicini, anzi vicinissimi all'impresa. Eugenio Dalmasson è il primo ad arrivare in sala stampa. Nonostante una sconfitta che brucia per il modo in cui è maturata, il coach mestrino della Pallacanestro Trieste mostra tutto l'orgoglio per una prestazione che ha tenuto a lungo sotto scacco i campioni d'Italia.«Credo sia giusto essere contenti per la prova della squadra - sottolinea - Alla fine siamo arrivati stremati, poco lucidi, ci sono senza dubbio mancate rotazioni sugli esterni. Aldilà della sconfitta dobbiamo essere soddisfatti per una partita giocata con personalità, senza paura e con la convinzione di poter fare sempre la nostra parte. Ci portiamo a casa questo, nella certezza che siamo sulla strada giusta e che dobbiamo continuare a lavorare nello stesso modo in cui abbiamo fatto oggi«.Tira un sospiro di sollievo Walter De Raffaele, a caccia di streghe nel corso di tutta la partita. «Non siamo stati belli, abbiamo fatto fatica ma alla fine siamo riusciti a spuntarla. Sono contento della vittoria soprattutto per la capacità di girare una gara che era totalmente nelle mani di Trieste. Ho visto una squadra che ha mostrato una buona attitudine difensiva mentre offensivamente abbiamo avuto problemi di conoscenza con giocatori come Udanoh e Chappell che devono integrarsi. Credo che l'uscita prematura di Watt ci abbia danneggiato anche se Udanoh ha fatto bene».Giudizio lusinghiero di De Raffaele su Trieste. «Ha giocato una partita orgogliosa, tecnicamente buona, a viso aperto, giocando con personalità e credo che alla fine avrebbe anche meritato di vincerla. Siamo stati bravi però a non abbassare la testa e a stringere i denti nei momenti di difficoltà».Nella vittoria reyerina un fattore sicuramente la partita di Tonut. «Stefano è stato bravo- chiosa De Raffaele- perchè alla fine ha saputo piazzare le giocate decisive. Sappiamo cosa può darci e siamo contenti di come ha giocato. Lui come Watt che ha fatto fatica limitato dai falli ma, difensivamente prima e offensivamente poi alla fine ha fatto la differenza».

- In attesa dell'annuncio del futuro nuovo allenatore, anche stavolta, come due stagioni fa quando aveva preso il posto di Sannino, Nicola Princivalli ha debuttato sulla panchina della Triestina con un successo, portando a casa il rotondo successo sull'Arzignano: «Sono contento per i ragazzi - afferma il tecnico triestino - perché so cosa significa giocare in un clima non dico ostile, ma certamente difficile, in una situazione che si crea quando ci si aspetta tanto e non si raccoglie. Ma c'è stata una grande reazione, anche dal punto vista caratteriale. Un'ottima prova complessiva, abbiamo costruito tanto ed è stato importante non prendere gol dopo gli ultimi incontri con tre reti al passivo, era importante per la tranquillità della squadra che aveva perso un po' di fiducia. Bravi anche nella gestione intelligente della partita, considerando la settimana con tre match: nella ripresa abbiamo fatto girare palla stancandoli, e abbiamo spinto quando c'era il varco giusto». Sulla qualità della squadra, Princi non ha mai avuto dubbi: «Le potenzialità di questa Triestina sono alte, ha le carte in regola per un campionato di vertice, bisogna solo ritrovare fiducia e quelle certezze crollate in due partite e 15 minuti. E spero che anche una partita del genere possa essere una svolta sul piano mentale». Con Milanese che ha annunciato il nuovo tecnico in arrivo per lunedì, stavolta Princivalli non potrà ripetere l'esperienza di due anni fa, quando guidò la squadra fino a fine campionato. Ma lui assicura di non averci mai pensato: «Non avevo nessuna idea del genere, il mio ruolo è quello del traghettatore. Mi sono messo a disposizione della società con il massimo impegno. Certo che il mio obiettivo un domani è fare questo mestiere, ma è stato palese che una ricerca di un allenatore è stata fatta fin dal primo momento in cui Pavanel è stato esonerato. Solo una questione di tempo, per evitare una ricerca frettolosa, che va fatta nell'ottica di tanti mesi di campionato. Credo sia intelligente attendere due partite che si giocano in tre giorni». Intanto Princivalli sarà in panchina anche domenica a Pesaro: «Bisogna andarci con la ritrovata convinzione che la squadra ha le potenzialità per vincere ovunque. Le qualità sono da vertice, ma se non ci metti corsa, grinta e aggressività, in serie C le partite le perdi».

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