SandroWeb Posted October 16, 2019 Report Posted October 16, 2019 MERCOLEDI' 16 OTTOBRE 2019 - «Ho atteso un po' per avere l'opportunità giusta e adesso mi reputo fortunato di poter lavorare per una società seria e con la storia della Triestina». Dell'approdo di Carmine Gautieri se ne parla abbondantemente sul Piccolo: il tecnico appena arrivato ha già preso contatto con i suoi giocatori dirigendo il primo (e nel pomeriggio il secondo) allenamento sul prato del Grezar. Subito al lavoro perché non c'è tempo da perdere anche se alla fine della regular season mancano trenta partite. Un tempo sufficiente per rimediare una partenza inaspettatamente stentata. Gautieri è napoletano ma prima da giocatore e poi da tecnico ha fatto il periplo della penisola. Risponde con incedere riflessivo in questo suo esordio in alabardato davanti ai microfoni. «Ho visto un gruppo disponibile e ho detto ai ragazzi che l'attuale posizione in classifica non ci appartiene. Serve una rimonta perché la squadra costruita dalla società non è certo da metà classifica». Eppure l'andamento e l'atteggiamento del gruppo finora è stato altalenante per non dire schizofrenico. Anche per un tecnico già più volte chiamato a raddrizzare le sorti di una squadra in corsa l'impresa non è poi tanto banale. «La priorità è di lavorare soprattutto sull'aspetto mentale. In campo voglio vedere i giocatori dare sempre il massimo e aiutarsi nei momenti difficili. Insomma il primo aspetto da curare è l'atteggiamento con il quale andare in campo. Questo viene prima della tecnica e della tattica». Un atteggiamento che quasi sempre Pavanel era riuscito ad ottenere per poi smarrirlo in questo scorcio di stagione. Una mancanza di concentrazione e di determinazione che lo stesso Milanese, a contatto con i ragazzi per tre settimane, ha denunciato dopo la sconfitta di Reggio Emilia. «Ho visto alcune partite e io dico che la squadra può e deve dare di più. La mentalità va cambiata. Un approccio sbagliato può capitare una volta ma non in più occasioni».L'aspetto mentale è decisivo ma c'è anche il lavoro quotidiano sul campo. «A me piace il gioco propositivo. Come giocatore ho avuto Zeman e prediligo il gioco offensivo ma non sono un'integralista. Lavorerò molto anche sulla fase difensiva perchè la Triestina sta prendendo troppi gol. Non dipende solo dai difensori ma da come si pone tutta la squadra. Voglio movimenti senza palla e capacità di pensare alle mosse dell'avversario anche quando si è in fase di possesso». Per entrare nello specifico la Triestina quest'estate è stata costruita per un 4-4-2 mentre Gautieri predilige il 4-3-3. «Ripeto, i moduli sono relativi. Questa Triestina ha quattro attaccanti di spessore ed esterni di valore. Quindi è probabile che il 4-4-2 valorizzi di più queste specificità. Ma è necessario che punte ed esterni siano molto bravi a dare anche copertura al centrocampo. Ci lavoreremo ogni giorno. Mi piace comunque che la mia squadra crei tante occasioni per segnare. Poi non sempre questo basta per vincere le partite».Talvolta un queste prime nove giornate e in particolare a Cesena e a Reggio Emilia le avversarie sono sembrate più pimpanti dell'Unione. «Non credo sia un problema atletico anche perchè lo staff messo a disposizione dalla società è di alto livello e conosce da tempo gran parte dei giocatori. A me è sembrato che la squadra corre molto ma piuttosto che corre male. Dobbiamo affrontare le gare con serenità, essere lucidi ed evitare la confusione. In una parola dobbiamo mettere da parte l'io e ragionare con il noi» Quote
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