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VENERDI' 25 OTTOBRE 2019

- Costantino, Gomez e Beccaro: a Fermo Gautieri e I suoi ragazzi hanno sfatato un tabù, in un campo dove non aveva mai segnato nei tre precedenti storici, di cui due recenti, la Triestina sfodera una partita gagliarda e accorta, con la giusta continuità e buona lettura dei momenti della gara. Carmine Gautieri, al lavoro solo da una decina di giorni, può ritenersi soddisfatto della prova degli alabardati. «Sapevamo che affrontavamo una squadra organizzata. Loro giocano molto sulle verticalizzazioni, sulle seconde palle e i cambi gioco, su un terreno brutto la squadra è stata molto brava e ordinata oltre che equilibrata. Era quello che avevo chiesto ai ragazzi durante la preparazione. Abbiamo sofferto in certe situazioni anche se hanno tirato in porta una sola volta. La squadra ha reagito, è ripartita bene e ha saputo colpire nel momento giusto. Una vittoria importante ma dobbiamo ancora lavorare tanto per ottimizzare il contesto».State ritrovando alcune certezze, era questo un obiettivo primario? «Questa è una squadra in cui non ho avuto difficoltà ad integrarmi, sono predisposti al lavoro e mi consentono di esprimermi al massimo. Noi soli possiamo decidere dove possiamo arrivare, bisogna stare sul pezzo perché oltre a tecnica e tattica, c'è da lottare tanto e lo hanno fatto».Considerazioni positive anche sull'attitudine del gruppo a trovare sempre risposte importanti anche dalla panchina. «Malomo speriamo di recuperarlo per lunedì, gli hanno messo dei punti ma vanno fatti i complimenti a Codromaz. Il gruppo è importante, la cosa che mi è piaciuta è che anche chi era fuori era molto partecipe, un segnale importante, non si ragiona con l'io ma col noi, e i ragazzi lo stanno facendo». 

- Parla coach Alberto Martelossi, intervistato da Lorenzo Gatto, sul campionato e sulla Pallacanestro Trieste: "Credo che questa prima parte del girone d'andata abbia confermato quello che gli addetti ai lavori avevano pronosticato alla vigilia. Una Virtus in grande crescita, un lotto di squadre che esprimono un livello qualitativamente interessante e sono potenzialmente in corsa per centrare un piazzamento play-off. La sorpresa, in questo momento, è rappresentato dalle difficoltà di una squadra come Milano che è partita con il freno a mano tirato e sta oggettivamente facendo fatica. Vedendola allenarsi in questi giorni, direi che si tratta di difficoltà passeggere. La squadra lavora bene, con grande applicazione e precisione e sono certo che riuscirà a trovare la quadratura del cerchio ed esprimere l'enorme potenziale a disposizione».TRIESTE «Se c'era qualche dubbio sulle doti caratteriali e sull'attitudine al lavoro del gruppo affidato a Dalmasson, direi che le vittorie di Sassari e quella contro Brescia hanno dato risposte confortanti. La notizia più importante per il movimento e per i tifosi in particolare è che, anche in questa stagione, Trieste c'è. Fatta questa premessa è chiaro che la situazione attuale va analizzata con attenzione perchè pensare di poter vincere le partite e migliorare le prestazioni con le attuali difficoltà di due giocatori come Elmore e Justice diventa difficile. Per motivi diversi occupano un ruolo importante nel roster, Trieste non può permettersi di vederli così abulici e passivi perchè in questo modo non aiutano la squadra e non aiutano neppure loro stessi. Ci sono difficoltà evidenti, la pausa in questo momento può servire per ragionare con calma e senza la pressione della partita. Aiutare questi ragazzi a trovare la loro strada deve essere la priorità. Un lavoro tecnico ma non solo: in queste situazioni anche la componente psicologica deve essere tenuta in considerazione»ZONA SALVEZZA «Pesaro e Pistoia, in questo momento, sembrano essere più in difficoltà delle altre e sono le maggiori indiziati nell'ottica legata al discorso retrocessione. In questo l'ambiente non aiuta. Nello scorso week end ho visto prima Trieste e poi Cantù, società che possono contare su un clima positivo che contagia la squadra. Da questo punto di vista, viste le difficoltà degli ultimi anni, Pesaro e Pistoia vivono situazioni non facili. Ma, attenzione, non vuol dire che siano predisposte a recitare il ruolo di vittime sacrificali»

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