SandroWeb Posted November 3, 2019 Report Posted November 3, 2019 DOMENICA 3 NOVEMBRE 2019 - PalaCarrara, ore 18. Crocevia per due squadre. L'OriOra Pistoia, padrona di casa, ancora a quota zero, aspetta l'appuntamento come fosse l'ultima spiaggia per non veder allontanarsi la speranza della salvezza. La Pallacanestro Trieste invece, come scrive Roberto Degrassi oggi, in caso di vittoria acquisirebbe nei confronti dei toscani un vantaggio considerevole: +6 in classifica, scontro diretto esterno a favore, un posizionamento a metà classifica e tanta, tanta serenità.Trieste sa il tema tattico del confronto: la pressione grava su Pistoia che però da una settimana si sta caricando e imprimerà da subito aggrerssività e intensità. Andare sul parquet con un approccio soft e una difesa spensierata significherebbe un suicidio.La Pallacanestro Trieste deve affrontare tutt'altro genere di partita: fredda al limite del cinismo, non perdere mai la testa e confidare che si ripeta ancora il canovaccio delle ultime esibizioni toscane, con tre quarti a tutta e un finale in affanno anche a causa di un roster non sterminato. Eugenio Dalmasson ha a disposizione più risorse nel turn-over ma ha anche bisogno che dopo alcune partite di sconcertante anonimato girino tutte le pedine. Elmore e Justice devono cominciare a dare molto di più alla causa, dimostrando di poter rendersi utili anche quando il tiro non entra. Cioè, tutte le ultime gare...Più l'incontro dovesse proseguire sul filo dell'equilibrio, più potrebbe agevolare Trieste. Il confronto statistico tra la banda di Dalmasson e quella di Correa racconta che i biancorossi segnano un po' meno degli avversari (69,8 punti di media contro 72,5) ma subiscono meno (78,2 contro 85). Trieste non supera il 30% nelle triple mentre Pistoia tira con il 33,3%. Il quintetto base di Correa è intoccabile con gli stranieri che restano in campo almeno 26 minuti a sera (Petteway lo stakanovista con 33').L'apporto della panchina della OriOra come punti è abbastanza ridotto: 12 punti appena ad incontro tra la vecchia conoscenza Artistide Landi, Della Rosa, D'Ercole, Quarisa e Wheatle. - «Per carattere e mentalità non sono mai contento, vado a cercare sempre il cosiddetto pelo nell'uovo, situazioni da migliorare ce ne sono ancora tante». Carmine Gautieri, pur soddisfatto dei tre successi consecutivi con cui ha risollevato le sorti della Triestina, sa benissimo che di lavoro da fare ce n'è ancora tanto. Positivo dunque il fatto che prima della trasferta che vedrà impegnata domani sera l'Unione a Salò contro la Feralpi (inizio ore 20.45), Gautieri abbia finalmente avuto una settimana intera di lavoro a disposizione: «Abbiamo potuto lavorare su tante situazioni - spiega il tecnico - anche se nelle tre partite giocate in una settimana, al di là dei risultati abbiamo risposto bene sia sotto l'aspetto fisico che tattico. Ora abbiamo avuto tempo per preparare la partita nei minimi particolari, serve una prova importante perché affrontiamo una squadra che a mio avviso è una delle candidate ad arrivare fino in fondo. Sarà difficile per noi, ma anche per loro». Sulla strada del continuo miglioramento che il tecnico vuole perseguire, la parola magica utilizzata da Gautieri è quella dell'equilibrio, la base di tutto: «La prima soluzione da trovare in una squadra è quella dell'equilibrio a prescindere dal sistema di gioco, perché è quello che fa differenza. La Feralpi come noi ha avuto un momento particolare, ma ora è in ripresa. Da parte nostra, io non sono mai contento, ci sono sempre situazioni da migliorare: al di là dei risultati, devi lavorare su errori, personalità e compattezza. Cerco sempre di entrare nella testa dei ragazzi, poi è normale che con i risultati positivi mentalmente lavori meglio. Ma anche se vinci, sai che di errori e problemi ce ne sono stati. E si deve lavorare su quelli, non bisogna mai accontentarsi se si vuole ottenere qualcosa di importante». Un'altra difficoltà che il tecnico ammette di dover affrontare, ma assolutamente positiva, è quella della scelta della formazione: «Ho avuto la fortuna di trovare un gruppo eccezionale predisposto al lavoro - afferma - e non nascondo che quando arrivo al momento di fare la formazione ho delle difficoltà. Qui tutti si allenano a mille e meriterebbero di giocare. Poi devi fare delle scelte, per trovare equilibrio, compattezza e ordine. I ragazzi lo sanno. E si trova l'equilibrio non solo con l'undici iniziale: oggi ho parlato con Steffè, gli ho detto che sta avendo poco spazio ma sta dando tanto, e se la squadra va bene è anche merito suo che sta lavorando bene». Una difficoltà di scelte particolarmente ostica in attacco: «Abbiamo quattro attaccanti importanti e chi è subentrato si è sempre fatto trovare pronto, tutti si sentono utili alla causa. Sono giocatori intelligenti che in certe situazioni potrebbero addirittura giocare tutti e quattro. A dover fare certe scelte, mi reputo un allenatore fortunato». Fra Malomo squalificato e Frascatore infortunato, ci sarà invece un po' di emergenza in difesa: «Abbiamo comunque ragazzi affidabili, cercheremo di fare una partita perfetta indipendentemente da chi giochi. Siamo corti, quindi dobbiamo essere ancora più concentrati e cercare continuità nell'atteggiamento, che non deve assolutamente mai mancare». - Lotta, combatte ma alla fine si arrende l'Alabarda, sconfitta con un secco 31-24 dall'Alperia Merano. Alto Adige indigesto per la formazione di Carpanese che ha sofferto, ancora una volta, le condizioni particolarmente difficili che l'hanno costretta ad affrontare il match in formazione rimaneggiata.Sempre fuori Visintin, con Dovgan rimasto a casa complice un male di stagione, Trieste sperava di poter rimettere in pista almeno lo sloveno Fidel, in recupero dopo lo strappo al polpaccio subito nel match casalingo contro il Cologne. La prudenza, mai troppa anche alla luce della prossima trasferta ad Appiano, ha consigliato lo staff biancorosso di tener fuori il terzino centrale. Ecco, dunque che, per l'Alabarda, si è trattata dell'ennesima trasferta senza punti, con Merano che ha dominato nel primo tempo, ha subito il ritorno di Radojkovic e compagni nella prima metà della ripresa salvo poi mettere al sicuro il risultato con un parziale nei minuti finali che ha reso fin troppo severo lo scarto al termine della contesa.Senza troppe possibilità di cambio, Carpanese parte con Modrusan tra i pali, Radojkovic, Popovic e Sandrin sulla linea dei terzini con Hrovatin e Allia in ala e Pernic sul pivot. Trieste tiene nelle battute iniziali poi scivola sotto nel punteggio venendo doppiata dall'avversaria al 15' sul 10-5. Vantaggio che Merano incrementa proprio sulla sirena finale rientrando negli spogliatoi sul 16-9. Nella ripresa il carattere biancorosso viene fuori e Trieste comincia una lenta rimonta. Trascinata da Popovic, top scorer del match assieme a Petricevic, la formazione di Carpanese comincia una lenta rimonta che la porta a rientrare sul meno 2, 24-22, con 7 minuti sul cronometro. Prantner chiama time-out per spezzare il ritmo alla sua avversaria, registra la difesa e con un contro parziale di 7-2 torna a mettere le mani sulla partita e chiude con un rassicurante 31-24 Quote
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.