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DOMENICA 21 NOVEMBRE 2021

- Per cercare una risposta dopo la brutta prova casalinga contro Varese, l'Allianz si trova oggi tra i piedi un avversario di quelli belli tosti. Lo scrive oggi Roberto Degrassi: l'Umana Reyer Venezia è negli ultimi 5 anni la formazione italiana più puntuale a lottare al vertice.Si gioca al Taliercio, alle 17. Un parquet dove Trieste ha anche lasciato buoni ricordi. Una vittoria a sorpresa nell'anno del ritorno in A, un colpo quasi sfiorato nella stagione successiva con - credeteci o no, è successo davvero - Justice toccato dalla grazia.La classifica racconta che l'Allianz sta davanti a Venezia e magari prima di scendere sul parquet un'altra occhiata a quel foglio potrebbe dare ulteriore convinzione.Nella consueta analisi pregara del sabato Franco Ciani confessa quello che era prevedibile dopo la legnata interna contro Varese: «Nel corso della settimana abbiamo analizzato nel dettaglio gli errori fatti nella sfida con i lombardi. Adessoi dobbiamo essere capaci di voltare pagina a livello di atteggiamento, attenzione e precisione nell'esprimere il nostro gioco. Sappiamo che incontriamo una delle grandi del nostro campionato ed è in grande crescita. Dovremo sfoderare una prestazione di grande volontà e energia. Se sapremo farlo, potremo giocarcela fino alla fine, altrimenti se disputeremo una partita tiida o confusa mom potremo sperare di fare il colpo al Taliercio».Ciani sottolinea, comunque, che la partita contro Varese non deve condizionare troppo: «Abbiamo sprecato una buona occasione che avrebbe potuto portarci al secondo posto ma tutto questo non deve farci dimenticare quanto di buono abbiamo fatto finora. Una brutta singola prestazione non può cancellare tutto il resto».L'Allianz come noto dovrà fare a meno di quello che sarebbe stato il più fresco ex dell'incontro, Luca Campogrande, di nuovo sotto i ferri. L'assenza dell'esterno romano, benchè il giocatore finora abbia disputato una sola prova con il botto (all'esordio contro Brescia), pesa comunque nelle rotazioni. L'ala piccola titolare, Fabio Mian, è anche la pedina che statistiche alla mano commette più falli nella banda biancorossa.Come ribadito dal presidente Mario Ghiacci, questo nuovo stop di Campogrande rappresenta una opportunità per Deangeli. Lodo può conquistare minutaggio per la sua applicazione difensiva. Intanto, per gradire, oggi l'Allianz dovrà preoccuparsi di tenere a bada un tipetto come Stefano Tonut...Nelle file triestine da seguire la prova di Sanders e Konate. Il play non riesce ancora a esprimersi completamente e nell'ultima prova è stato insufficiente, il centro maliano invece sembra aver smarrito quello smalto che lo aveva fatto finire sotto i riflettori. Entrambi stanno offrendo un rendimento inferiore a quello del collaudato asse argentino Fernandez-Delia.Nessun dubbio invece sull'orgoglio ferito e la voglia di rivalsa da parte di Adrian Banks, tragico contro Varese. Il pistolero starà già preparando le cartucce.

- «Non xe mal vecio, lotemo». Una toccata al naso, come ci hanno insegnato i nostri vecchi, un pollice alzato verso l'alto e un sorriso. Quel sorriso che dà luce anche a un volto scavato dalla sofferenza. William, per il mondo del calcio triestino Billy, se n'è andato a 63 anni. Lo ricorda oggi Ciro Esposito sul quotidiano locale: la malattia ha scandito gli ultimi due anni della sua esistenza terrena ma non ha piegato il suo modo di viverla: nel febbraio del 2020, nell'ultima trasferta a Ravenna prima della pandemia davanti allo spogliatoio, così come venti giorni fa al Grezar nella rifinitura di Bucchi prima della gara con il Fiorenzuola. Quel sorriso di Billy, incrociato trent'anni or sono, è qualcosa che resta. È stato un prof di ginnastica, un preparatore atletico, un esperto del mondo del calcio frequentato a ogni latitudine. Billy Marcuzzi era un "mulo" di buon senso e positivo. Tra il '90 e il '94 aveva curato i muscoli degli alabardati guidati da Giacomini, Buffoni, Perotti. Cerone, Terraciano, Labardi, Mezzini erano alcuni dei giocatori di quelle squadre prima del primo fallimento della storia alabardata. Da lì cominciò un nuovo giro di giostra per Billy e per tanti ragazzi. Tra questi c'era anche Mauro Milanese. «Billy era prima di tutto un amico, anzi un maestro - dice l'amministratore unico della Triestina -. È stato mio professore di educazione fisica alle Superiori, poi alla Triestina e infine anche a Salerno in una delle mie ultime esperienze da calciatore. Aveva quella saggezza schietta che emerge alla fine di un pranzo quando alcune battute riescono a stemperare momenti di tensione. E poi Billy aveva una capacità di lettura delle vicende umane fuori da comune». E non è un caso che Milanese appena si creò l'opportunità, volle riavere Billy nello staff della Triestina. E così fu dal 2018. Prima come cooordinatore dei preparatori e poi con il compito di recuperare gli infortunati. «In questo era bravissimo - chiude Milanese - perché aveva una sensibilità straordinaria nel saper lavorare con i ragazzi valutando la diagnosi ma anche la reazione psicologica di ogni atleta. La sua voglia di vivere era sempre un punto di riferimento». «È stato un maestro - dice Luca Bossi, ex preparatore dell'Unione e ora della Nazionale juniores femminile, che negli ultimi anni ha condiviso più di chiunque con Billy un percorso professionale -. Sono sconvolto anche se si sapeva della sua situazione. Mi ha sempre indicato con tanti consigli la strada da percorrere. Per lui il calcio era una chiave per conoscere le persone». Le tappe della sua vita lo testimoniano. Da giovane negli anni '80 aveva anche lavorato da tipografo al Piccolo. Era apprezzato e avrebbe potuto "sistemarsi" ma lui vedeva oltre. La sua passione per lo sport e il calcio prima di tutto. E così il mestiere lo portò ad attraversare l'Italia e il mondo (Iran, Cina, Gabon). Per poi tornare a casa. Una linea che lo ha anche legato al presidente Biasin. «Sono nato a Trieste e volato a Melbourne - si legge in una nota del presidente - . Billy invece è nato a Melbourne da genitori triestini. Un legame particolare che ci ha messi in sintonia. Billy ha rappresentato un affetto per la mia famiglia, ed un collaboratore di eccellenza che si è formato ed è cresciuto in ambito internazionale. È sempre difficile dire addio ad una persona del proprio staff, diventa doloroso lasciare andare una così brava persona come Billy».Billy ci lascia. Non ci lasceranno il suo sorriso, la gentilezza e l'umanità.

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