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LUNEDÌ 29 NOVEMBRE 2021

- Il filotto di vittorie tanto agognato da Bucchi ancora non arriva. Come scrive Antonello Rodio, il tecnico alabardato, rispetto alle ultime prestazioni della squadra che ha sempre elogiato, ha visto stavolta un passo indietro. «Non mi piace nascondermi o trovare alibi o scuse - dice Bucchi - stavolta sono mancate diverse cose. Noi dobbiamo fare qualcosa in più, sia sul piano emotivo, sia su quello caratteriale, ma soprattutto su quello tecnico e di qualità. Perché siamo sempre pronti a fare il famoso salto, ma quando è il momento ci fermiamo. È vero, abbiamo creato tante occasioni, abbiamo dimostrato una bella reazione e confermato che non molliamo mai, e avremmo meritato anche di vincerla vista la mole di gioco creata, ma ci sono sempre momenti di disattenzione e poca cattiveria. E non mi è piaciuto il primo tempo sotto ritmo. Diciamo che delle ultime partite, questa è quella meno positiva. Anche se i risultati qualche volta ci hanno penalizzato, eravamo sempre in crescendo, ma stavolta abbiamo fatto qualcosa in meno. Partite come queste vanno vinte con le buone o con le cattive, perché devi dare un'impronta al tuo campionato. Mi aspetto certamente di più da una squadra esperta come la mia». Bucchi prova a dare anche una connotazione psicologica al poco convincente approccio iniziale: «Ripeto, non voglio trovare alibi, ma la squadra così non l'avevo mai vista, era spenta mentalmente e poco concentrata. E forse è stata anche la settimana molto particolare che abbiamo vissuto. Forse a Legnago non avevamo ancora realizzato quanto era successo con Billy, poi in settimana abbiamo preso coscienza, eravamo tutti un po' così». A proposito di qualità maggiore, in panchina era rimasto fra gli altri Giorno, e il tecnico ammette di averci pensato, ma spiega perché non ha ritenuto opportuno inserirlo: «Ho pensato a lui, ma noi tendevamo ad andare dentro con tanti uomini, i due quinti esterni, i tre attaccanti, un centrocampista. Quindi ho preferito tenere in mezzo un giocatore più di gamba, come Crimi o Giorico a turno, perché la Pro Patria quando prendeva palla ripartiva in velocità. Gli sviluppi li trovavamo, ho provato a inserire qualità dietro le punte con Sarno, poi in quel ruolo ci hanno provato anche Gomez e Procaccio. E di occasioni ne abbiamo create tante, ma poi è mancato qualcosa».

-  Una pausa per ricaricare le pile, fisicamente e mentalmente. Franco Ciani - nella mia intervista realizzata per CitySport.News - avrebbe voluto arrivare in maniera diversa al week-end senza gare di campionato, perché le ultime due sconfitte hanno forse tolto un po' di entusiasmo a un ambiente precedentemente galvanizzato dal più che buon inizio di stagione. Ma, nel guardare quanto fatto dall’Allianz sin qui, l’analisi del coach rimane positiva, seppure con qualche piccola eccezione.
Coach Ciani, che idea si è fatto di queste prime nove partite della sua squadra? “C’è una chiave di lettura abbastanza precisa a mio modo di vedere: la qualità di quanto fatto sin qui è stata adeguata alle nostre aspettative. Gli equilibri che abbiamo cercato di costruire sin dall’inizio hanno dimostrato di tenere, al di là di qualche partita sbagliata sono soprattutto arrivate vittorie di qualità. Certamente sono tante le cose in cui possiamo fare meglio, di squadra e a livello di singoli, è anche vero che avere 10 punti in classifica a un terzo del campionato ci permette di essere in linea con ciò che ci eravamo prefissati”.
Parlando dei singoli, chi l’ha sorpresa sin qui maggiormente in positivo e chi secondo lei sta facendo più fatica degli altri? “Siamo soddisfatti di Lever, la conferma del buon lavoro che sta facendo è data anche dalla convocazione in azzurro: per un giocatore che arrivava da quattro anni di college americano e in un sistema decisamente diverso dal nostro non era scontato. Sul fronte opposto c’è Konate che ha iniziato in maniera prorompente ma che ora è in flessione anche a causa del problema al ginocchio, dovremo essere bravi a riportarlo in linea con ciò che è in grado di darci. È forse Sanders quello che sta trovando meno continuità sin qui: gli chiediamo una maggiore presenza in difesa e una lettura diversa delle situazioni in attacco. Sta facendo indubbiamente fatica, ma molto dipende dalla sua volontà di trovare la chiave giusta per essere utile alla squadra”.
Le ultime sconfitte hanno in qualche modo minato l’equilibrio che avevate trovato in precedenza? “Sono stati due ko diversi: sicuramente quello con Varese è stato inaspettato nel modo in cui è arrivato, lì siamo mancati a livello di atteggiamento. Invece il rovescio di Venezia è anche figlio della grande qualità dei nostri avversari, non abbiamo certo brillato ma abbiamo ritrovato una certa linea che avevamo smarrito sette giorni prima. Per ritrovare proprio quell’equilibrio ripartiremo proprio da quanto di buono fatto vedere al Taliercio”.

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