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MARTEDÌ 14 DICEMBRE 2021

- Una debacle difficile da commentare, quaranta minuti senza storia con l'Allianz presa a schiaffi sul parquet dell'ultima in classifica. Come scrive Lorenzo Gatto oggi su "Il Piccolo", la Fortitudo ha fatto fino in fondo il suo dovere, Trieste non ha semplicemente giocato una partita nella quale, primi minuti a parte, non è stata in campo.Commentare questa partita è purtroppo facile, forse banale, perchè dal settimo, ottavo minuto del primo quarto ci siamo sciolti dando via libera ai nostri avversari - l'analisi di Franco Ciani - Partita a senso unico, nella quale anche le nostre reazioni hanno portato solamente a piccole ricuciture ma non certo a modificare l'andamento della gara. Sul primo strappo di Bologna ci siamo persi e non siamo stati capaci di reagire, per il resto ci sono i grandi meriti di un'avversaria che ha giocato una partita straordinaria per grinta, intensità e determinazione».Squadra attesa a un esame di riparazione dopo aver ciccato la prova casalinga contro Varese. Ci si aspettava un'Allianz con più voglia di lottare, i giocatori hanno completamente fallito la prova d'appello. «I primi a essere delusi e arrabbiati siamo noi perchè davvero non abbiamo giocato come volevamo. Brava Bologna che doveva vincere e ha sfruttato il fatto di giocare in casa davanti ai suoi tifosi».Un'ultima battuta sull'esordio di Davis. «Non è la partita giusta per giudicarlo - conclude Ciani - sarebbe stato diverso se la squadra avesse giocato una partita diversa ma così non è stato. Lo abbiamo fatto giocare anche troppi minuti per quella che era la sua condizione e non volevamo rischiare problematiche di carattere fisico. Al di là della partita qualcosa di interessante si è visto: Corey ha mostrato l'atteggiamento giusto e voglia di lottare»

- La Triestina è cresciuta e può anzi deve ancora crescere. È il parere di Ciro Esposito: sembra un'affermazione fuori dalla logica a un solo turno dal termine dell'andata. Eppure questa è la fotografia che ci consegna la prestazione casalinga contro il Giana Erminio. Certo gli scettici, e ce ne sono molti specie tra quelli che non frequentano lo stadio (anche ieri poco più di 700 irriducibili da applausi), diranno che l'Unione ha preso il solito golletto nel finale, e che comunque la squadra è lontanissima dal primo posto e lontana dal terzo. Eppure la buona prestazione offerta domenica, diventata ottima in virtù del risultato pieno, ha evidenziato come tante siano le armi nelle mani di Bucchi. La scelta di giocare davanti con due esterni veri e di qualità come Procaccio e Sarno ha indotto l'avversario ad allargarsi consentendo a Gomez alcune stoccate. È una novità che dimostra un'opportuna e saggia lettura della gara da parte di Bucchi e che ha messo in grande difficoltà il Giana, squadra dallo spessore tutt'altro che eccelso ma il cui curriculum parla di una notevole capacità di difendersi (ha fermato Südtirol e Padova sul pari).La Triestina con una maggior tasso tecnico nella prima linea unito alla presenza di un uomo d'ordine come Giorno utilizzato assieme a Giorico e Crimi sulla mediana ha dominato la gara sul piano del gioco come mai era successo in questa stagione. Come ha sottolineato Bucchi a fine gara gli alabardati avrebbero dovuto chiudere con tre-quattro gol all'attivo ma sui campi di questa serie C le goleade non sono poi così consuete. Sotto questo aspetto ci sono ancora dei margini di miglioramento sul piano tattico ma anche con il surplus di apporto individuale che potranno dare i recuperi pieni di De Luca e Trotta prima e in un secondo tempo quelli di Galazzi e Petrella. L'altra certezza è la forza della squadra di bucare l'avversario a destra grazie alle percussioni costanti di Rapisarda ma anche del giovane Natalucci. La prestazione di domenica al Rocco ha un peso ancor più importante perché viene subito dopo una partita giocata con personalità sul sintetico di Vercelli (e i progressi si erano già visti a Legnago). La Triestina ora comincia a mostrare un'identità che c'è anche se ancora la maturità non è al top. Lo dicono anche i numeri. Sono sette i risultati utili consecutivi frutto di quattro successi e tre pareggi casalinghi (e questo è il rammarico). Comunque dopo il 2-1 di Renate nel quale l'Unione ha dominato la ripresa ed è andata vicinissima al pari, la casella sconfitte è rimasta vuota. Non è tutto oro ciò che luccica ma la base gettata da Bucchi e dai suoi ragazzi appare piuttosto solida. L'equilibrio tecnico-tattico raggiunto in queste settimane, assieme al carattere che non ha mai fatto difetto a questo gruppo, è un buon viatico per salire ancora. La pazienza di tutti ha portato a un incremento nei risultati e a un modo sereno di lavorare e di superare anche i momenti più difficili. C'è da tirare avanti dritto per una decina di giorni su questa strada giocando al massimo un match impossibile solo sulla carta a Bolzano e poi nella partita di Seregno. L'obiettivo è continuare sulla strada tracciata, anche al di là dei risultati, per poi cominciare il vero rush dopo la sosta

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