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I suntini sandrini di lunedì 26 settembre 2022


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LUNEDÌ 26 SETTEMBRE 2022

- E ora, il campionato. La lunga estate di preparazione della Pallacanestro Trieste - cominciata a inizio agosto - si è di fatto conclusa con il quarto posto al “Basketball "In" Jesolo” del weekend ormai alle spalle. Lo scrive il sottoscritto sul nuovo numero di Citysport.news: a dirla tutta, un ultimo appuntamento da cui la squadra di Marco Legovich sperava di uscire con più certezze e meno punti interrogativi; dopo la preventivabile sconfitta di venerdì scorso contro Venezia (che darà davvero fastidio a tutti), sabato è arrivato anche il ko con Treviso. E con buona approssimazione tutti i… compiti per casa che Trieste dovrà svolgere da qui sino alla sfida di domenica prossima con Pesaro si concentrano principalmente da quell’ultimo quarto contro la Nutribullet in cui i biancorossi da padroni dell’inerzia hanno finito con la spia della riserva accesa e il 12-0 di break veneto ha sparigliato tutte le carte in tavola.

Riavvolgendo il nastro della due giorni di Jesolo, al netto dell’infortunio alla testa di Bartley rimediato nella semifinale contro l’Umana che ha tolto alla squadra uno dei punti fermi di questo precampionato, la Trieste che da quest’oggi inizia l’avvicinamento alla prima in casa contro la Carpegna Prosciutto ha sul proprio taccuino la necessità fondamentale di far maggiormente transitare il pallone in pitturato e attaccare con più intensità il ferro avversario. Perché, con una manina gelida nel tiro dalla lunga distanza (26% contro Treviso, appena il 22% con Venezia), sarà inevitabile il bisogno di mettere maggiormente in ritmo il nuovo arrivato Spencer che – per fortuna di “Lego” – esce dalla due giorni in Veneto con un buon stato di forma ma soprattutto con l’idea che sotto le plance può rappresentare davvero un buon riferimento per Trieste.

La ricetta per battere Pesaro domenica (e, guardando il calendario giuliano che propone tante big in rapida successione, sarebbe già davvero un ottimo affare) passa comunque da quella continuità di intensità che Legovich ha predicato sin dal primo allenamento. In una stagione che si preannuncia da “trincea”, non ci si potrà concedere il lusso di gestire il ritmo.

-  Cinque partite, quattro punti, nessuna vittoria, quattro reti segnate, sei subite. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", questi sono i freddi numeri di un avvio di campionato che sta facendo irritare i tifosi che un mese fa avevano adottato a scatola chiusa questa nuova Triestina. I tifosi fanno la loro parte venendo allo stadio, sostenendo la loro squadra, seguendo gli alabardati in trasferta. Poi succede che legittimamente esprimano la loro frustrazione come è successo in modo civile sabato al Briamasco. Fa parte del gioco. La società ha sempre dichiarato che non vuole guardare al passato ma al presente e al futuro. E per un'avventura appena nata questo indirizzo è più che legittimo. Ma il passato esiste e soprattutto nel cuore dei tifosi. Loro, che vorrebbero vedere l'Unione sempre bella e vincente, si muovono con coerenza. L'avvio stentato dell'anno scorso faceva male come quello di quest'anno anche se gli attori in campo e nel club sono altri. I tifosi sognavano che questa squadra non avrebbe avuto difficoltà nella fase iniziale, perché la loro anima è sensibile come quella di nessun altro alle vicende della loro squadra e questo è un valore della Triestina indifferentemente se alla guida ci siano Biasin-Milanese o Giacomini-Romairone.Il tecnico Bonatti sta facendo esperienza nella categoria e nelle relazioni correlate, sta assimilando le caratteristiche di un gruppo tutto nuovo ma anche la società, al di là degli importantissimi investimenti e della riorganizzazione interna, si sta misurando per la prima volta con il progetto di un'azienda calcistica con il solo dg Romairone che ha una pluriennale conoscenza del settore. Si poteva scegliere in modo diverso? Tutte le scelte sono opinabili e perfettibili ma le scelte le fanno i proprietari e se ne assumono la responsabilità anche perché di mezzo ci sono i loro denari, la loro credibilità, il loro impegno. Tant'è vero che il presidente Giacomini anche sabato ci ha messo la faccia applaudendo il gruppo. Lo stesso Romairone, anche se non lo ha detto pubblicamente, è convinto del lavoro di Bonatti e della crescita della squadra.Ad analizzare la situazione in modo razionale vien da dire che tra tutte le partite finora disputate senza entusiasmare proprio quella di Trento è la più digeribile. Perché riuscire a recuperare con un uomo in meno, subendo un gol dopo 2' dall'espulsione, e rischiando anche di passare nel finale non è un fatto che capita molto spesso. Quella mezz'ora finale, valorizzata anche da un episodio concretizzato dalle qualità tecniche di Sarzi e Paganini, non può certo cancellare una prima parte della gara senza acuti. Per quel che si vede in campo finora Bonatti ha dato una certa solidità alla squadra rischiando anche di limitare o di escludere (come nel caso di Ganz) i cavalli della macchina che gli è stata affidata. Da una parte si vedono pochi progressi nella costruzione offensiva pur potendo contare su due assi come Minesso e Ganz ancora a quota zero. Dall'altra questa Triestina non ha mai preso imbarcate e ha perso un solo match in casa con il Pordenone che è una delle favorite. Forse poteva vincere in modo sporco solo a Novara e perdere però a Trento. Sarebbe cambiato qualcosa, dopo cinque giornate, nella valutazione di un progetto che a detta di chi lo gestisce è pluriennale, e che non prevede promozioni nell'immediato nonostante la squadra deve essere ambiziosa? Ecco sull'ambizione vale la pena di fare una riflessione. Una squadra ambiziosa, forte tecnicamente e con tanti cambi validi a disposizione, deve avere più velocità, ritmo, capacità di aggredire l'avversario e farlo vacillare. Questo finora non è mai successo al di là dei risultati. Questa caratteristica è determinante per una squadra ambiziosa e va coltivata anche sul piano tattico. Questo vogliono prima di tutto vedere i tifosi. Questo è quello che Bonatti e i suoi ragazzi, dopo un mese di campionato, dovranno essere capaci di far vedere in campo nei prossimi impegni. 

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