SandroWeb Posted September 29, 2022 Report Share Posted September 29, 2022 GIOVEDÌ 29 SETTEMBRE 2022 - Giancarlo Romairone lancia un messaggio di serenità all'ambiente alabardato, esprime fiducia nel percorso che si sta compiendo e una valutazione tendenzialmente positiva sulle persone che stanno lavorando, nonostante la partenza non certo brillante. E - come scrive oggi Antonello Rodio sulle colonne de "Il Piccolo" - nelle parole del direttore generale della Triestina, c'è anche la sensazione che la posizione del tecnico Bonatti non sia assolutamente in dubbio, anzi la questione non sia nemmeno presa in considerazione, almeno al momento, a prescindere dai risultati più immediati. Inoltre, secondo il dg, la ricerca della vittoria non deve diventare un peso in questo momento, mentre la squadra sull'aspetto del gruppo e del carattere è perfino più avanti di quanto previsto. COSTRUZIONE «La nostra valutazione è quotidiana su tutte le componenti - spiega Romairone - è il mio modo di lavorare in questo mondo. Io devo guardare al percorso che si sta sviluppando: esistono criticità, ma dalla mia prospettiva la valutazione dal punto di vista tecnico sulle persone che stanno lavorando è tendenzialmente positiva. E sia chiaro che qui non si parla più del fatto che siamo tutti nuovi, è una fase già passata, ora siamo al lavoro di costruzione. Ovvio che vorremmo ottenere subito dei risultati, ma si sta cercando di dare un'impostazione più solida dell'aspetto estemporaneo della quotidianità, una cultura del lavoro che va al di là della prossima partita, per quanto importante sia, o della giocata di un singolo. Intravedo una strada di alta professionalità, data dal presidente che l'ha portata, assecondata da me e dai miei collaboratori e sposata da staff e squadra. Questo porta grandi aspettative, ma quali saranno lo vedremo a marzo o aprile. Intanto in questo lasso di tempo c'è il lavoro di cui parlo. Ci sono progressi di mentalità, la direzione è giusta e va solamente completata». GRUPPO Romairone sottolinea poi due altri aspetti secondo lui importanti: «Questa grande voglia di fare risultato, paradossalmente può essere un peso. Pensarci troppo può diventare un freno, piuttosto che una spinta. Ci deve essere più serenità, non pensare troppo alla partita ma al lavoro comune che dà i suoi frutti. Però va detto che queste difficoltà iniziali hanno portato subito un'unità di intenti e dato grande unione tra i giocatori: insomma sul diventare un gruppo pensavamo ci volessero tempi più lunghi, e invece siamo più avanti del previsto. Il fatto di avere una squadra unita, che lotta con le unghie e con i denti, va oltre le avversità nonostante non abbia avuto finora un episodio favorevole, è un patrimonio da non disperdere». GIOCO Ma Romairone riconosce anche che sul piano del gioco e della costruzione finora l'Unione ha dimostrato poco: «È evidente che abbiamo creato poco, sotto questo aspetto non siamo ancora arrivati dove vorremmo: questa è la difficoltà di questo periodo, tutti ambiamo a vedere qualcosa di meglio. Per i giocatori offensivi che abbiamo, è giusto produrre qualcosa di diverso e creare di più, è la criticità del momento su cui si sta lavorando. Ma questa ricerca non deve essere ossessiva e diventare un freno. Giusto analizzare le negatività, non le sottovalutiamo perché non siamo superficiali, ma ci sono dei margini clamorosi, cerchiamo di liberare la testa, faremo le cose meglio e vinceremo» - Quell'augurio di metà estate era già una mezza investitura. Daniele Cavaliero, capitano della Pallacanestro Trieste nella scorsa stagione, dopo aver annunciato il proprio addio al basket aveva indicato quello che sperava fosse il suo successore. «Lodo Deangeli è il mio Capitan Futuro».Le favole colorate in biancorosso spesso si avverano, come scrive oggi Roberto Degrassi sul quotidiano locale. Da ieri Lodovico Deangeli è effettivamente e ufficialmente il nuovo capitano della Pallacanestro Trieste. A 22 anni. Triestino. Nel segno della continuità. Prima Andrea Coronica, poi appunto Daniele Cavaliero, adesso lui.«Mi sembra di sognare. Quando coach Marco Legovich mi ha proposto come capitano mi ha fatto capire che è un onore ma comporta anche una grande responsabilità. Mi ha chiesto se me la sentivo. Ho risposto che non posso pensare di essere pronto per giocare 10-15 minuti in serie A e, se mi capita, magari marcare uno come Teodosic e poi non sentirmi pronto per accettare questa responsabilità. A 22 anni sono giovane ma non sono più un bambino».Un'investitura che scatena emozioni. "Inevitabile. Mi ricordo quando avevo 10-12 anni, andavo a vedere le partite dei biancorossi al PalaTrieste e i miei eroi erano Lenardon, Zecchin, Ferraro. Adesso mi sembra di sognare. Darò più del tutto per onorare questo ruolo e questa maglia, non potrò mai dimenticare questo giorno". Sarà il più giovane capitano della serie A. In una squadra allenata dal coach più giovane della massima serie. Legovich ha già ammonito: non consideratemi per l'età ma per il ruolo. "In fondo io e l'allenatore ci troviamo nella stessa condizione. Siamo i più giovani del campionato nei rispettivi ruoli e siamo entrambi triestini. Mi sembra una linea guida chiara da parte della società". C'è un senso di continuità. Coronica, Cavaliero, Deangeli. "Quando Coronica era "Capitan Corazza" io davo una mano negli allenamenti, è stato un esempio straordinario per tanti anni. Ha dimostrato che volere è potere, se penso a un capitano penso a lui. Daniele è stato il mio idolo da ragazzo, il mio esempio nel quotidiano ed è diventato mio amico condividendo la camera durante le trasferte. Mi è piaciuto il suo modo di interpretare il ruolo di capitano. Parlava poco ma dava l'esempio". E Deangeli che capitano sarà? "Non voglio imitare nessuno, se il coach mi ha scelto vuol dire che ha visto qualcosa in me. Cercherò di essere me stesso e di dare l'esempio con il mio lavoro. Due parole con Cavaliero e qualche consiglio naturalmente li accetterò volantieri".Domani, in occasione della presentazione della squadra, la prima uscita ufficiale come nuovo capitano della Pallacanestro Trieste. "Sarà un momento eterno per me. L'emozione mi sta travolgendo ma non voglio che mi condizioni. Vado a dormire pensando a 22 anni sono il capitano della squadra della mia città ma domattina mi sveglierò pensando che domenica all'Allianz Dome arriva Pesaro e quella sarà una sfida vincere. Quello dev'essere l'unico obiettivo. Mi piace pensare che il ruolo di capitano è un premio che mi sono meritato. Voglio dimostrare che me lo merito ogni giorno, con il mio impegno". Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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