SandroWeb Posted February 21, 2023 Report Share Posted February 21, 2023 MARTEDÌ 21 FEBBRAIO 2023 - Per ospitare il big match del girone A di serie A2 contro la Sparer Appiano, in programma sabato, la Pallamano Trieste non ha ancora trovato un campo disponibile. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": scartata l'ipotesi Sesana, impossibile da regolamento giocare all'estero, il direttore sportivo Giorgio Oveglia si sta facendo in quattro per cercare di trovare una soluzione.A più di una settimana dalla chiusura di Chiarbola, Trieste non è stata in grado di offrire alla sua squadra di pallamano un'alternativa per giocare il match in città. L'Allianz Dome e il PalaCova di Opicina sono indisponibili dovendo ospitare già altri eventi, il PalAzzurri di via Calvola non è adeguato per la pallamano.Michele Semacchi, presidente del club biancorosso, sottolinea con amarezza il senso di abbandono provato dalla società. «È una situazione surreale - sottolinea Semacchi - da quasi dieci giorni Chiarbola è chiuso e a oggi non ne conosciamo il motivo. In tutto questo periodo nessuno si è fatto vivo, nessuno si è preso la briga di spiegarci quello che sta succedendo, non sappiamo se il problema si risolverà e quanto tempo servirà per riaprire una struttura che, ricordo, è la nostra casa. Ringrazio l'assessore comunale Lodi per la sensibilità dimostrata nei nostri confronti e l'impegno che, almeno in parte, è servito a ridurre i disagi causati dall'indisponibilità del palasport. Senza il Palasport di Chiarbola - prosegue il presidente biancorosso - la Pallamano Trieste non può continuare la sua attività. In questi giorni siamo sopravvissuti grazie al lavoro encomiabile del direttore sportivo Giorgio Oveglia che è riuscito a creare le condizioni affinchè la squadra di allenasse. Ma è una situazione che può andar bene per gestire l'emergenza, non è pensabile di continuare così nel lungo periodo».Semacchi è un fiume in piena, nel rispetto dei ruoli e delle competenze, ma deciso a sottolineare le incongruenze di una situazione che lo sta facendo riflettere. «Non voglio sindacare sugli impegni delle persone - continua il presidente della Pallamano Trieste - ma la realtà è che la Commissione di Vigilanza ai pubblici spettacoli, da lunedì scorso, non mi risulta essersi ancora riunita. Più di una settimana passata inutilmente, adesso ne seguiranno altrettante per decidere cosa fare e chissà quanto altro tempo prima di riavere a disposizione il palazzetto. È difficile pensare di continuare così. Negli ultimi mesi, assieme alla squadra di imprenditori che mi affianca, ci siamo dannati l'anima per rimettere in sesto la società. Mi sto chiedendo se ne vale la pena. Credo che una società come questa che ha dato lustro alla città, nel rispetto della figura di un'icona dello sport come il professor Giuseppe Lo Duca, meriterebbe più attenzione. E, di sicuro, lo meriterebbero i giocatori e lo staff che in questa stagione stanno dando il massimo per riportare Trieste in serie A».Un danno morale ma anche materiale. «Salta l'incasso di una partita importante come quella contro Appiano, la più importante di questa stagione - conclude Semacchi- e inoltre stavamo parlando con due sponsor, una trattativa che temporaneamente abbiamo sospeso vista la situazione venutasi a creare. In tutti questi mesi non abbiamo domandato niente a nessuno cercando di farcela solo con le nostre forze. Vogliamo continuare così, l'unica cosa che chiediamo è che non ci vengano messi i bastoni tra le ruote» - Quanti punti deve fare la Triestina da qui a fine campionato per assicurarsi i play-out? Ovvero per arrivare almeno al penultimo posto e restare a una distanza dalla quintultima non superiore agli 8 punti? Lo scrive oggi sul quotidiano locale Antonello Rodio: per scoprirlo, un aiuto può venire dall'esito degli ultimi campionati, ma fino a un certo punto, perché il ritmo con cui si sta viaggiando nella zona calda della classifica in questa stagione sembra essere più alto. In ogni caso, andando a vedere la quota a cui è arrivata la quintultima negli ultimi campionati in cui si sono giocate tutte e 38 le partite (e di conseguenza a quanto deve arrivare l'Unione), il range è molto ampio da stagione a stagione, perché si va dai 38 ai 44 punti, considerando anche gironi in cui non c'era la Triestina. Ma è importante anche sapere a che quota era il quintultimo posto dopo 28 giornate, cioè all'attuale fase di campionato. Ebbene lo scorso anno al quintultimo posto sono arrivate Mantova e Trento a quota 42, ma alla ventottesima giornata quel posto era occupato dalla Pro Patria con 28 punti. Un altro anno in cui si è arrivati a quota 42, dopo ventotto turni la quintultima era a 31 punti. Nel campionato attuale quintultima al momento è la Pergolettese che però ha già 33 punti, pertanto logica vuole che la soglia in questo campionato si potrebbe alzare. Mantenendo la media punti fatta finora (circa 1,18), la stessa Pergolettese potrebbe arrivare a 45 punti. Certo, ci sono molte squadre attorno a quella quota (oltre a Mantova e Sangiuliano poco sotto, ci sono poco più in alto Virtus Verona, Pro Vercelli, Albinoleffe e Trento), per cui con tanti scontri diretti ancora in programma può succedere davvero di tutto. Ma ammettendo che quella sia la soglia (se sarà più bassa tanto meglio), la Triestina dovrebbe, oltre a superare il Piacenza, arrivare almeno a 37, anzi meglio 38 punti per essere sicura di giocare i play-out: insomma l'Unione dovrà fare altri 14-15 punti negli ultimi dieci match, ovvero passare dalla media tenuta finora, 0,82 punti a partita, a 1,5 punti a match. Sembra troppo? Non è così. Con Gentilini, nelle ultime quattro giornate gli alabardati hanno già viaggiato a 1,25 punti a partita, il tutto con tre trasferte su quattro match, e perdendo in casa con la capolista Pro Sesto solamente a causa di un'espulsione. Insomma questa Triestina sembra avere nel potenziale del proprio motore una possibile rincorsa, che le consenta non solamente di ottenere l'imprescindibile condizione di sorpassare il Piacenza, ma anche di tenersi a un distacco di sicurezza dal quintultimo posto. Se poi si facesse ancora un po' meglio, o in caso di un crollo di Mantova o Sangiuliano City, anche il terzultimo posto potrebbe non essere un miraggio, e in quel caso la distanza dalla quartultima sarebbe quasi certamente minore di 8 punti. Non c'è nulla di facile, sia chiaro, ma quella che fino a qualche settimana fa sembrava una rincorsa impossibile, ora appare un'impresa alla portata della Triestina vista nelle ultime settimane. Naturalmente saranno fondamentali i quattro scontri diretti con le squadre che precedono l'Unione (e all'ultima giornata ci sarà proprio quello con la Pergolettese), una sorta di play-out anticipati nei quali la Triestina potrà già abituarsi a respirare l'aria degli spareggi. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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