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I suntini sandrini di sabato 2 settembre 2023


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SABATO 2 SETTEMBRE 2023

- Le aspettative di un finale di mercato con i botti per la Triestina sono state rispettate. Come scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo", alla fine di una sessione già di per sé sontuosa, il dg Alex Menta ha piazzato anche i colpi finali: arrivano D'Urso, Finotto, Vallocchia e Vertainen, escono Rocchetti e Paganini, ma va via anche Gori, ieri assente alla presentazione della squadra.

Il colpo principale è ovviamente quello riguardante Christian D'Urso, l'agognato trequartista per il quale Tesser ha insistito tanto e che rappresenta la ciliegina su una torta già molto prelibata. Archiviato la scorsa notte il sogno di arrivare a Crnigoj, l'Unione è riuscita a chiudere invece la trattativa con il Cosenza per il 26enne reatino, giocatore forse anche più utile allo sloveno. La trattativa si è sbloccata quando il Cosenza ha messo le mani su Luigi Canotto, lasciando così via libera alla Triestina per D'Urso, che arriva in prestito con obbligo di riscatto in caso di promozione. D'Urso, prima del Cosenza ha indossato le maglie di Perugia, Cittadella, Ascoli, Carpi e Latina. Ma la linea Trieste-Cosenza è stata calda per tutta la giornata: l'Unione ha concluso anche un altro affare con i rossoblù calabresi, portando in alabardato a titolo definitivo l'attaccante Mattia Finotto. La punta classe '92 ha firmato un accordo annuale con opzione per un ulteriore biennio. Nel curriculum il doppio salto dalla C alla A con la Spal, oltre alla vittoria del campionato di C col Monza. In tutto 188 presenze e 49 gol in Lega Pro e 133 gare con 17 reti in B.

Proprio sul gong finale, Menta è riuscito ad acquisire anche il centrocampista Andrea Vallocchia, classe '97, che arriva a titolo definitivo dalla Reggiana e ha sottoscritto un biennale con opzione per un'ulteriore stagione. Lo scorso anno si è diviso tra Cosenza in B e Reggiana in C (con promozione finale fra i cadetti).

E al fotofinish è arrivato anche l'attaccante finlandese classe '99 Eetu Vertainen, che ha giocato nella massima serie del suo Paese con Ilves Tampere e Hjk Helsinki, nella serie A scozzese con il St Johnstone e nella Premiership in Irlanda del Nord con il Linfield. Da vedere se sarà girato in prestito, perché Adorante è rimasto al momento in rosa, visto che Minesso dovrà operarsi al menisco e starà fuori un paio di mesi. È stato fatto anche un tentativo per l'esterno sinistro della Lazio Mohamed Fares. Due le operazioni in uscita a titolo definitivo: Rocchetti alla Cremonese e Paganini al Latina. Ma anche con Gori il rapporto sembra chiuso.

- Piazza Verdi ricolma di un migliaio di tifosi, e poi bandiere, fumogeni, applausi, cori e tantissimo entusiasmo: così il popolo alabardato ha salutato ieri sera la presentazione della prima squadra della Triestina.

Ma - come scrive sempre oggi Antonello Rodio - oltre a giocatori vecchi e nuovi, grande accoglienza ovviamente anche per la dirigenza Usa (oltre al presidente Ben Rosenzweig c'era anche la novità del vicepresidente Chris Hutton) e lo staff tecnico: non a caso Tesser, assieme a De Falco, è stato il più gettonato nel termometro del tifo.

Già, Totò De Falco: è stato lui l'ospite d'onore della serata condotta da Guido Roberti, il trait d'union fra la Triestina del passato e quella di presente e futuro. E proprio il bomber alabardato, dopo i cori della folla "Segna per noi, Totò De Falco", ha aperto la kermesse.

«Sono venuto molto volentieri perché questa società sta facendo grandi cose e ha rispetto della città e della storia – ha detto Totò – Trieste è una città particolare per quanto riguarda il calcio, bisogna capirla. Ai giocatori dico di dare l'anima per questa maglia, perché a chi lo fa, poi Trieste gli torna cento volte quello che semina. La nostra garanzia è Tesser e il suo staff con Strukelj e Cortiula. Questo non vuol dire vincere subito, perché bisogna aver pazienza e costruire. Ma dico anche che questa società merita molti più abbonamenti».

È stata poi la volta della presentazione della maglia ufficiale della Triestina con il marchio "Io sono Friuli Venezia Giulia". Sul palco il presidente alabardato Ben Rosenzweig: «Sono molto contento di essere qui in città con la famiglia – ha detto il patron dell'Unione – negli ultimi tre mesi mi sono letteralmente innamorato di Trieste, e abbiamo intenzione di tornarci spesso. Sarò qui per la prima di campionato e spero ci siano tanti di voi».

Qualche parola anche per il vicepresidente Chris Hutter: «Sono molto felice di essere a Trieste, è una città bellissima. Anch'io sarò al debutto e non vedo l'ora di veder giocare la squadra».

A rappresentare il main sponsor, ovviamente il presidente della Regione Fvg Massimiliano Fedriga: «È la prima volta che le istituzioni sono al fianco con un investimento di una realtà così importante come la Triestina – ha sottolineato il governatore – per tanti anni c'è stato forse un disinteresse per un progetto importante come il calcio a Trieste e per la storia che rappresenta. Abbiamo deciso come Regione di creare una forte partnership con realtà sportive importanti, e Trieste suscita un interesse ormai internazionale».

E poi ovviamente è arrivata la presentazione della squadra con i tantissimi volti nuovi. Uno per uno sono passati i nuovi beniamini della tifoseria, tutti applauditissimi, con picchi di entusiasmo per il bomber Lescano e per capitan Malomo. Proprio quest'ultimo ha fatto da portavoce: «È un onore vedere tanta gente, so bene cosa significa per i tifosi la Triestina e mi fa piacere sia tornato il grande entusiasmo».

A chiudere lo staff tecnico con la carrellata chiusa dal vice Strukelj e dal tecnico Tesser, di ritorno 20 anni dopo: «So l'importanza di rappresentare la Triestina – ha detto Tesser – e cerco di trasmetterla ai ragazzi: quando si rappresenta una comunità così, essere professionisti seri e bravi non può bastare, servono anche il cuore e l'unione comune per fare bene».

A chiudere la kermesse il sindaco Dipiazza con il suo finale in bocca al lupo. Da lunedì a parlare sarà il campo

- Un altro passo avanti ma questo conta più degli altri. Come scrive Roberto Degrassi, nella giornata inaugurale del Memorial Bortoluzzi a Lignano, infatti, la Pallacanestro Trieste per la prima volta prova a misurarsi con un'altra formazione di A2, Forlì. Vince ma soprattutto riceve alcune indicazioni importanti. La collaborazione tra le pedine del quintetto, richiesta da Jamion Christian, comincia a notarsi da entrambe le parti del campo. Naturalmente tutte le formazioni sono ancora in rodaggio e c'è molto da mettere a punto come la vena balistica di qualcuno (Campogrande 1 su 10 dai 6,75) per un basket a cento all'ora.

Abbondantemente promosso l'osservato speciale, Eli Brooks, ieri più in versione play che shooting guard. Inevitabilmente smarrito nel primo test con Byu con quattro allenamenti nelle gambe e in un contesto completamente nuovo, più a suo agio contro i Bulls austriaci a Monfalcone, stavolta a Lignano mostra una notevole personalità, un'ottima lettura del gioco coinvolgendo i lunghi, la capacità di rendersi utile con la giocata giusta. Diciassette punti, 9 assist, 8 rimbalzi, 24 di valutazione in 29 minuti. Voto alto anche per capitan Deangeli (14 punti e 11 carambole).

È precampionato, si dirà. Forlì porta a Lignano anche gli Usa Johnson e Allen ma li lascia in panchina per tutta la partita, la Pallacanestro Trieste è a sua volta priva di tre pedine. Sorpresa, infatti, prima della palla a due. All'assenza di Reyes, ai Mondiali, e al riposo precauzionale di Bossi si accomoda a tenergli compagnia in panchina Michele Ruzzier. Nessun problema fisico per il play, semplice turno di riposo negli inediti criteri di turnazione di coach Christian. Il settore piccoli giocoforza è ridotto, con Brooks e Filloy a condividere la responsabilità e il baby Rolli di rincalzo.

Parte decisa Forlì ma Trieste con Candussi e Deangeli rintuzza e sorpassa (8-9 5'). Per i biancorossi anche prove di coesistenza Candussi-Vildera in campo insieme. Primo quarto sul 17-16 per i romagnoli. Nel secondo quarto si vede un po' di quel festival delle triple che dovrebbe animare il campionato biancorosso: si sblocca Ferrero che dopo un primo parziale a salve ne piazza tre, al resto provvede Filloy. La cosa migliore è però un geniale assist schiacciato di Eli Brooks che imbecca Vildera per il più facile dei canestri. Trieste alza il ritmo, difende (la zona non è un reato per Christian), corre. I 29 punti segnati nel secondo quarto (40-45 al riposo) sono un buon segnale.

Trieste rimane sul pezzo (42-51 24'), cresce l'intensità difensiva con Deangeli come miglior interprete, Ferrero bombarda, anche Brooks griffa finalmente la casella dei tiri da tre. Il prodotto di Michigan ci prende gusto, sfondato il muro della doppia cifra. E Trieste si invola (48-61 27'). Il terzo quarto si chiude avanti 56-66.

Quarto fallo di Candussi in apertura dell'ultimo parziale. Forlì colpisce tre volte dai 6,75 e la riapre (67-70 32'). Fuori Vildera dopo un colpo al naso, terzo fallo di Deangeli. Trieste comincia ad avere fiato e coperta corti. La risposta alla parità siglata a 70 da Pollone ar riva ancora da Brooks e Filloy. Con Candussi dalla lunetta gli uomini di Christian si prendono di nuovo 8 punti con quattro minuti da giocare. Quinto fallo di "Candu" ma rientra Vildera. La chiude di mestiere con una tripla di tabella Filloy. Oggi finalissima alle 19.15 contro Cividale che ha battuto Vigevano 94-78 con 32 punti di Redivo

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