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GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 2024

- Un presidente che ha Trieste nel cuore. Nessuna frase a effetto o dichiarazione di circostanza: parlare con il numero uno della Pallacanestro Trieste è un momento che regala riflessioni ed emozioni. Sentire l'affetto vero, sincero che Paul Matiasic (intervistato da Lorenzo Gatto su "Il Piccolo" odierno) ha per questa terra è qualcosa di non comune.

Se ha deciso di investire nel basket e di unirsi a una comunità che sente sua, è proprio per questo legame straordinario che ha saputo creare con la città. Avvocato di successo, ma persona estremamente gentile e disponibile, Matiasic ci racconta le sue impressioni partendo da un punto di vista molto americano. Tanto lascia trasparire la componente emotiva quando parla delle sue origini e della parte italiana che c'è in lui, tanto fa emergere l'impostazione professionale quando affronta l'argomento Pallacanestro Trieste, nell'approccio ai problemi della squadra e nella gestione del business.

Schietto, diretto, senza compromessi: per comprendere il significato profondo delle sue risposte e capire fino in fondo il suo punto di vista, è necessario partire da questo fondamentale presupposto.

A pochi mesi dall'ingresso in Pallacanestro Trieste qual è il suo personale bilancio? Dal punto di vista dei risultati sportivi ma anche del rapporto instaurato con la città. Sta ottenendo risposte adeguate da istituzioni e privati o si aspettava qualcosa di più?

«Sono molto fiero di quello che è stato fatto fino a oggi, parlo sia dei risultati sul campo che del rapporto con la comunità. La cosa che più mi gratifica e maggiormente mi ha arricchito è stata l'interazione con i nostri tifosi. Apprezzo tantissimo il loro supporto, così come apprezzo il fatto di essere stato adottato da un'intera comunità. Oltre a questo, ritengo fondamentale il sostegno di tutti gli sponsor che fino a oggi ci sono stati vicini. Bisogna fare in modo che chi si avvicina alla Pallacanestro Trieste si senta parte di un progetto e ne sposi la filosofia. Non è virtuoso un percorso nel quale un solo soggetto, pur essendo economicamente in grado di farlo, si prende sulle spalle la totale responsabilità della società. Se vogliamo crescere, se la società vuole avere successo nel lungo periodo, questo tipo di approccio è fondamentale».

Il prolungamento dell'accordo per il PalaTrieste fino al 2026 apre le porte alla possibilità di sviluppare progetti nel medio periodo. Fino a oggi, di iniziative condotte nel più puro spirito americano, se ne sono viste poche. Avete in programma qualcosa di specifico da proporre al pubblico triestino?

«Il PalaTrieste è una componente molto importante della nostra organizzazione: per massimizzare il potenziale di questa società, è necessario avere un'arena che ci permetta di attrarre anche altri tipi di intrattenimento. Per cui sì, abbiamo in mente iniziative da proporre al pubblico triestino, dobbiamo però rendere il palazzetto una casa attrezzata e fruibile per tutti».

Stiamo assistendo a una delle serie A più competitive delle ultime stagioni con tante squadre ambiziose. Trieste ha speso molto, quale sarà il budget della società al termine della stagione? Si parla di una cifra superiore agli otto milioni di euro, è realistica?

«Capisco che se ne parli, il grande interesse che c'è attorno a questi argomenti testimonia e conferma quanto la pallacanestro sia seguita. Detto questo, nessun rumors e nessun numero è mai uscito da Pallacanestro Trieste. Entrando nello specifico, il budget non è ancora definito e dovrà essere determinato: non voglio parlare di cifre, ma basta vedere quello che è il valore dei giocatori per capire la portata degli investimenti».

Parlando di budget, anche alla luce delle indicazioni che avete dato parlando di un mercato costantemente monitorato, è comunque prevista la possibilità di investire un extra budget da qui alla fine della stagione?

«La mia filosofia, nello sport come nella vita, è quella di non accontentarmi. Sono molto competitivo ed è per questo che, sin dalla prima giornata e dalla vittoria contro Milano, nei colloqui quotidiani che ho con il gm Arcieri e con coach Christian la domanda è sempre la stessa. Abbiamo tutto quello che ci serve per vincere? Da parte mia, dunque, c'è grande disponibilità a venire incontro alle eventuali esigenze della squadra».

Squadra che, però, in questo momento è in difficoltà. Come concilia questa volontà di vincere sempre con la situazione di un gruppo che, dovendo fare i conti con le assenze di Reyes e Brown e non potendo contare con continuità su Ross, sta facendo fatica?

«La partita di domenica scorsa contro Brescia è la prova che, nonostante gli infortuni, questa squadra è competitiva. Molte squadre del nostro campionato, senza tre giocatori del livello di Ross, Brown e Reyes, non sarebbero state in grado di giocarsela fino in fondo. Noi lo abbiano fatto e questo testimonia la bontà del nostro organico. Detto questo, confermo il fatto che farò tutto quello che è necessario per essere competitivo, abbiamo molto chiaro quello che ci potrebbe servire in termini di giocatori».

Quali potrebbero essere i profili seguiti?

«L'analisi di un giocatore non riguarda solo l'aspetto tecnico, le cifre e le statistiche. Se scegliamo un giocatore, lo facciamo sulla base di una cultura che abbiamo creato all'interno della società, della squadra e dello spogliatoio. Nelle ultime settimane abbiamo preso in considerazione giocatori che, però, non avevano questo tipo di caratteristiche. La priorità, per la nostra organizzazione, è quella di salvaguardare il gruppo. La cosa positiva è che tanti agenti ci chiamano e tanti giocatori vogliono venire giocare a Trieste».

Si è posto un obiettivo minimo alla fine di questo campionato? Per intenderci, il mancato ingresso nei play-off, a maggio del prossimo anno, come verrebbe considerato?

«Non mi sono mai posto obiettivi pensando a quello che potrebbe andare male. Mi fido molto del processo di costruzione di questa squadra, sono ottimista, penso che l'unica cosa di cui ci dobbiamo preoccupare è mantenere alto il livello di eccellenza della nostra organizzazione. Ciò che dobbiamo fare è continuare questo percorso, se lo faremo i risultati saranno una conseguenza».

- La Triestina è ancora penultima, la Clodiense resta sotto gli alabardati. Come scrive Antonello Rodio oggi, questa la buona notizia arrivata ieri da Caravaggio, dove nel recupero l'Atalanta U23 ha sconfitto per 2-1 la squadra di Andreucci, che così resta ferma a 9 punti all'ultimo posto della graduatoria.

Attenzione, i match giocati non sono ancora alla pari: la Clodiense ha ancora una partita in meno dell'Unione, che verrà recuperata mercoledì 18 dicembre, anche se riceverà la capolista Padova e, se i valori saranno rispettati, difficilmente farà dei punti.

Tornando alla partita di ieri, comunque, la Clodiense ha dimostrato di essere viva, tanto che a un certo punto ha perfino accarezzato il sogno del colpaccio: i veneti sono passati in vantaggio al 70' grazie a un grave errore del portiere dei padroni di casa Pardel, che ha praticamente mandato in rete Orfei.

Però poco dopo, nel giro di tre minuti, i baby nerazzurri hanno ribaltato completamente la partita: al 77' Panada ha realizzato un rigore concesso dall'arbitro per un fallo di Sinn su Scheffer Bracco.

Poi, all'80', Alessio ha firmato il sorpasso con un gran sinistro dal limite dell'area di rigore.

Da segnalare nelle file della Clodiense l'infortunio del portiere Brzan per un brutto scontro con l'attaccante nerazzurro Vlahovic.

La Triestina, al momento, avrebbe quindi diritto a giocare i play-out, considerato che il quintultimo posto se lo dividono Pro Patria e Pergolettese a quota 17. L'Unione si trova quindi nel range utile per poter giocare gli spareggi (non ci devono essere più di 8 punti di distacco fra la penultima e la quintultima).

Un fatto impensabile appena due settimane fa, prima dei due big-match contro Padova e Vicenza. E questo è un altro segnale dell'impatto davvero clamoroso che l'arrivo di Tesser in panchina ha avuto sulla squadra alabardata.

Ma ora bisogna continuare, le altre avversarie dirette sono ancora lontane, per cui è necessario trovare continuità di risultati e di punti.

E cercare di farne altri anche nella difficile trasferta a Novara di sabato (inizio ore 15), contro una formazione che sta passando un ottimo momento ed è reduce dalla vittoria sul campo di Trento, fermando a 16 la serie di risultati utili della squadra di Tabbiani.

La gara di sabato sarà diretta dall'arbitro Lorenzo Maccarini di Arezzo, che sarà coadiuvato dagli assistenti Boggiani di Monza e Pilleri di Cagliari. Quarto ufficiale Cerea di Bergamo. Un solo precedente, molto positivo, per il fischietto toscano con l'Unione: Pro Patria-Triestina 0-3 del settembre 2023

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