SandroWeb Posted January 28 Report Posted January 28 MARTEDÌ 28 GENNAIO 2025 - Match winner di un match che ha trovato, in una prova di assoluta qualità, il suo protagonista, Stefano Tonut (intervistato da Lorenzo Gatto su "Il Piccolo") si gode un successo che allontana, almeno temporaneamente, le nuvole nere che si erano addensate sulla stagione dell'Olimpia dopo il pesante rovescio di Istanbul. Desiderio e speranze di successo della Pallacanestro Trieste, si sono infrante sulla solidità della guardia triestina che ha chiuso con 12 punti senza errori dal campo, 3 assist, 2 recuperi e un 20 di valutazione che dice molto ma non racconta fino in fondo la sua ottima partita. Quello che non si trova nei numeri, è la sicurezza con cui Stefano è rimasto sul parquet e la determinazione con cui ha saputo trascinare i suoi compagni nei momenti in cui la partita era ancora in equilibrio. «E' stata una prestazione importante - sottolinea Tonut - contro un'avversaria che temevano, che non abbiamo mai sottovalutato nell'arco dei quaranta minuti e che ha confermato la qualità di un campionato disputato su un eccellente livello. Se Trieste è nella posizione di classifica che occupa, se sta giocando per conquistarsi i play-off a fine stagione e si è già guadagnata la partecipazione alle finals di Coppa Italia, un motivo c'è. E' una squadra che gioca una pallacanestro particolare, molto dinamica, decisamente diversa da quella della maggior parte delle formazioni del nostro campionato. E' uscita dal Forum sconfitta, ma il risultato non la ridimensiona nelle sue ambizioni». Trieste, infatti, è rimasta a lungo davanti. Nel finale di terzo quarto le triple di Tonut, le iniziative di Brooks e poi un sorprendente Caruso hanno deciso la sfida mettendola sui binari voluti dallo staff tecnico dell'Armani Milano . «Dopo la sconfitta contro l'Efes, ci siamo ritovati in palestra e abbiamo provato a capire da dove ripartire - racconta Stefano -. Prima di tutto da un punto di vista delle motivazioni personali e di una presa di coscienza legata al fatto che ognuno di noi era chiamato a dare e fare qualcosa in più. Perchè è vero, abbiamo avuto tanti infortuni e conseguentemente tante difficoltà ma è altrettanto vero che siamo una squadra lunga, profonda, con tante alternative per cui le assenze non possono e non devono diventare un alibi. La vittoria contro Trieste ci regala punti e fiducia, adesso dobbiamo continuare a percorrere questa strada pensando già alla prossima sfida di Eurolega che ci proporrà un match difficile e impegnativo come quello contro il Panathinaikos». Dal punto di vista personale, la prestazione offerta contro la sua Trieste, rappresenta per Tonut un momento di ripartenza importante. Dopo qualche settimana vissuta un po' in sordina, Stefano si è ritrovato offrendo, oltre a una solida prestazione difensiva, anche quel contributo offensivo che un talento come il suo dovrebbe essere sempre in grado di garantire. «Ho trovato subito la via del canestro - conclude il giocatore triestino - e questo mi ha indubbiamente aiutato a trovare continuità nell'arco della partita. Se giochi prendi fiducia ed è più facile riuscire a incidere, spero che questa part ita sia davvero un punto di partenza per il prosieguo di questa stagione». - Quando una squadra viene raggiunta a una manciata di minuti dalla fine in uno scontro diretto lo scoramento prevale. Eppure, pur prendendo atto che i punti persi contro il Lecco sono pesantissimi, in campo si è vista una Triestina che è tutt'altra cosa da quella vista nell'era pre-Tesser. Come scrive oggi Ciro Esposito, resta il problema dell'incisività negli ultimi venti metri e della discontinuità nel rendimento all'interno del match. E poi il tecnico non sempre può pescare la carta vincente dalla panchina o tenere più alta una squadra in pressione che vuole difendere un gol. Anche questo aspetto mentale dell'obbligo di fare punti è una condizione psicologica con cui imparare a convivere. Il lavoro del tecnico e del suo staff è cominciato due mesi fa e per di più su una squadra allo sbando, attraversata da tre diverse gestioni tecniche e ultima in classifica. La continuità sia nello sviluppo tattico che nella tenuta atletica non ha certo beneficiato della situazione ereditata da Tesser. Non era il caso di idolatrare la squadra proiettandola ai play-off e santificare Tesser, ma ora, nemmeno dopo un pareggio doloroso con il Lecco e una sconfitta giocando alla pari e anche più con l'Atalanta, è il caso di abbattersi. La realtà è la conseguenza degli errori in sequenza commessi da chi aveva la gestione tecnica del club. Si possono e si stanno ratoppando quei vuoti ma serve del tempo che la classifica, nonostante tutto, ancora concede. Per raggiungere la salvezza, non per altri obiettivi. I numeri di Tesser e anche la trasformazione del gruppo in una quasi squadra sono fatti incontestabili. Gli errori ci stanno in ogni partita e tutti sono orientati a limitarli quanto più possibile. E poi c'è da dire che i nuovi arrivati hanno potuto dare un contributo minimo e che ad esempio con il Lecco l'handicap cronico delle fasce difensive è rimasto tale per le assenze per infortunio di Germano e Cancellieri e con un Tonetto non al top. E anche la partenza repentina di Vallocchia e le voci di mercato non hanno aiutato il lavoro settimanale. Succede sempre così a tutte le squadre a gennaio, il mese più odiato dai tecnici, ma pesa di più a chi sta cercando di costruire quello che non è stato fatto ad agosto. Alla luce di questi fattori la prestazione dell'Unione è stata positiva. Per quanto riguarda le prove dei singoli, al di là del plus di Correia, Silvestri al debutto ha giocato con intelligenza, Jonsson pure, Frare ha mostrato una crescita continua, Braima ha sostituito bene Vallocchia, D'Urso è apparso vivace così come lo stesso Vertainen. Tutto ciò non esclude anzi, la necessità di avere almeno un giocatore in più in attacco. Delli Carri sta lavorando non con un budget non illimitato e soprattutto con la difficoltà di operare in un mercato in cui la Triestina non è poi così attrattiva (per la posizione di classifica e il rischio di una retrocessione) ed anzi ha alcuni giocatori appetibili da concorrenti messe meglio nelle graduatorie degli altri gironi. Questa è la realtà e con questa vanno fatti i conti al di là degli umori altalenanti della piazza. Il ga p tra la posizione degli alabardati e la zona salvezza si allarga e si restringe a fisarmonica. Fino a quando non sarà centrato un filotto di successi ci si deve adattare a questa altalena. Lo devono fare soprattutto i giocatori per arrivare nella condizione migliore possibile a marzo. Lì si decideranno i destini alabardati. Quote
Bunk Posted January 28 Report Posted January 28 "Delli Carri sta lavorando non con un budget non illimitato ..." cioè ha miliardi da spendere? 😉 Quote
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