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Furti di rame sempre + frequenti


giuli

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Si sente sempre + spesso parlare durante i telegiornali dei furti di rame che colpiscono e danneggiano fortemente le Ferrovie...

sono state scovate delle vere e proprie organizzazioni che aprofittano del facile accesso alla rete ferroviaria per sottrarre l'"oro rosso" in abbondanza e provocando non solo un grande danno economico per le ns ferrovie ma anche un rischio di incidenti...

Sotto uno dei tanti articoli presenti sul WEB:

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezion...14055girata.asp

LA CACCIA ALLE «TRECCE» DI METALLO L’ENNESIMO FURTO AVVENUTO SUI BINARI HA CAUSATO PESANTI RITARDI IN MOLTE TRATTE ITALIANE

Le ferrovie ostaggio della banda del rame

Bloccata per ore la Torino-Roma, altri disagi nel Lazio

12/11/2006

di Massimo Numa

La polizia mostra il rame

sequestrato dopo un furto

TORINO. La caccia del racket all’«oro rosso», il prezioso rame delle Ferrovie (ma anche dell’Enel, dei cantieri, ovunque si trovi) rischia di mandare in tilt il sistema italiano dei trasporti. Linee elettriche interrotte, danni per milioni di euro. Il bilancio è questo. Ieri, giornata campale. L’ennesimo blitz notturno dei ladri di rame ha causato pesanti ritardi sulle linee Torino-Roma, Torino-Reggio Calabria e sulla tratta tra Casilina e Ciampino, in provincia di Roma. Solo nel primo pomeriggio la situazione è tornata normale. Colpa dell’ennesimo furto di trecce di rame, avvenuto sui binari tra Torino e Alessandria. Morale, ritardi di due ore per Eurostar e Intercity. Rabbia tra i viaggiatori, costernazione dei responsabili delle Ferrovie, messi in croce da un’interminabile e quotidiana teoria di furti, grandi e piccoli. Ancora: tra la stazione di Casilina e quella di Ciampino, nel Lazio, altri «prelievi» nella notte, tre le 3 e le 4, tanto da provocare ritardi per 16 treni. In tutto, 174 minuti esatti di black-out. In Piemonte, però, i carabinieri del comando di Villanova d’Asti, sono riusciti a recuperare, una parte del rame appena «tranciato» dai manovali del racket. Era su un’auto - rubata giorni fa a Torino - in una strada di campagna in frazione Valdichiesa.

L’allarme ogni notte

Cronaca di un’ordinaria notte di furti: l’allarme scatta alle quattro di mattina, nell’Astigiano, fra Villanova e Pessione. Non è una novità. Anzi. Il segnale di allarme lampeggia sui quadri di comando ormai ogni notte che Dio manda in terra e si cerca di limitare al massimo i disagi. Seconda fase, scattano le procedure standard. I tecnici delle Ferrovie che si precipitano nel viadotto «Valdichiesa». Sanno già cosa troveranno. Gli sportelli dei pozzetti sollevati, i resti dell’impianto disseminato sulle rotaie, nella massicciata. Grossi bulloni spezzati, le protezioni tagliate con precisione dai cutter. Questa volta però, il danno è più grave del solito. La gang ha svuotato quasi i pozzetti il rame, lungo i 16 chilometri che dividono Villanova e Pessione, in entrambe le direzioni di marcia. «Gente esperta, molto veloce. Hanno cesoie e martelli. Lavorano in aperta campagna, non c’è nessuna sorveglianza», spiegano alla Polfer. Il tono è rassegnato. I semafori si sono spenti all’unisono e dai terminali di controllo di Trenitalia è arrivato l’ordine immediato di bloccare tutti i convogli. In parte sono stati dirottati su Novara. Obiettivo, aggirare l’area colpita. Le squadre si stavano invece dannando per ripristinare i collegamenti. Ore di lavoro disperatissimo, e solo nella tarda mattinata, a pochi minuti di distanza l’una dall’altra, sono state riaperte le linee. Racconto di un pendolare, Saverio Maritano: «Sentivamo la parola “rame... rame...” ma non capivamo nulla. Immobili, senza una ragione apparente. Intanto saltavano uno dopo l’altro impegni di lavoro, l’organizzazione della giornata. Ma davvero non è possibile far nulla, contro questi furti? Ma accade anche nel resto d’Europa?». Bella domanda. Pare di no, almeno non in queste proporzioni.

Le guaine da eliminare

E poco importa, alla fine, che i carabinieri del 112, abbiano recuperato, all’ombra del viadotto «Valdichiesa», sul pianale di una vecchia Tempra station wagon, alcune bobine di rame, una piccola parte del rame sparito. Dei cacciatori dell’«oro rosso», nessuna traccia. Impronte digitali, e altri indizi, sono stati esaminati dalla Scientifica. Magari corrispondono a specialisti già fotosegnalati. E’ un copione monotono, ripetitivo: dopo i colpi, che avvengono di notte, dopo minuziosi sopralluoghi, i campi nomadi del Piemonte sono punteggiati da spesse colonne di fumo nero, tossico e appiccicoso. Il fuoco è il sistema più semplice per eliminare le guaine di plastica e consente di recuperare integre le grosse trecce di metallo. E’ un’attività clandestina che avviene in tutto la regione, ma è Torino la capitale di questo traffico illegale.

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Un crimine tuttaltro che da poco.

Interruzione di pubblico servizio.

Attentato alla sicurezza delle ferrovie (un treno che rimane bloccato sui binari nel momento sbagliato può far una strage).

Non è semplice vandalismo o rapina.

Dovrebbe essere trattato con la dovuta durezza.

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Hmm...no go ben capì che rame i ruba :unsure:

Bobine de rame tipo fil elettrico? Xe dei depositi de bobine lungo le rotaie? :unsure:

Non depositi. Rubano il rame che da correte alla ferrovia ed alla segnaletica o da i segnali tra stazioni, per gli scambi o i semafori.

Blocano treni e compromettono il sistema di sicurezza.

Per fortuna nelle FS sono previdenti ed appena viene meno il segnale bloccano tutto prima di causar incidenti.

Poi mandano una squadra lungo i binari trovano il danno e sostituiscono i cavi.

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