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    • Anche perchè non sarebbe banale. Conosco una Uzbeca, ed è parecchio rompic...i...😅 Tornando serio, è verissimo che attualmente c'è un vuoto di potere che si riflette sull'ambiente (soprattutto tifoseria) in modo negativo. Già c'è scoramento e disaffezione nei tifosi, servirebbe una iniezione di fiducia a prescindere dai prossimi risultati della squadra. Una comunicazione da parte della dirigenza sarebbe di aiuto. Ma se la situazione è quella che descrive Forest non possiamo fare altro che aspettare e sperare che la squadra continui comunque a lottare sul campo come fatto finora. Per i miracoli speriamo oltreoceano si stiano attrezzando.  
    • Già ... Già anni fa si diceva che i social avrebbero atrofizzato in rapporti sociali, perché la gente non usciva per socializzare ma stava (sta) chiusa in casa con un computer o uno smartphone. Ora l'ipotesi che stia in casa comunque ma per scriversi non più con persone reali ma solo con l'AI che ti capisce meglio e ha una intelligenza "migliore" (in rapporto alla tua). Si, certamente questo è un male.
    • Rone interessanti ma due cose non le ho capite se qualcuno mi conferma un errore dell'AI mi dà una diversa interpretazione: Schemi di "Gang Rebounding": Contro squadre fisiche come Brescia, è necessario che anche le guardie collassino attivamente verso il pitturato per aiutare i lunghi. Questo aumenta il rischio sul contropiede, ma è un compromesso necessario per arginare l'emorragia. Se si parla di rimbalzi in difesa, in che modo aumenta il rischio su contropiede? Al limite riduce le possibilità di contropiede. Utilizzo del Post Basso per i Playmaker: Come visto con Ross (2 punti in post basso), usare la fisicità dei propri esterni contro accoppiamenti più piccoli può creare mismatch e costringere la difesa a ruotare, generando tiri a più alta probabilità. È Ross l'esempio di fisicità e in post basso? ...tanto per fare due chiacchiere.
    • Il problema che i tempi tecnici, ammesso e non concesso che ci siano delle buone intenzioni, di una proprietà oltreoceano non combaciano su come una squadra di calcio e la sua comunità andrebbero gestiti.  Ci vorrebbe qualcuno esperto in loco a fare le loro veci e formare un organigramma competente. Ma se hanno difficoltà a fidarsi uno dell'altro - vedi Zelenovic - figuriamoci con altri soggetti.  Alla fine è il cane che si morde la coda e la società in pratica viene gestita al momento da Domestici, al quale non farei gestire nemmeno un condominio in Uzbekistan.   
    • MARTEDÌ 11 NOVEMBRE 2025 - Una lezione, severa, una doccia fredda sulle ambizioni di una squadra uscita da Brescia con un verdetto tanto amaro quanto netto. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": se tre indizi fanno una prova, la sconfitta al PalaLeonessa giunta dopo i passi falsi subiti contro Trapani e Venezia, testimonia le difficoltà di una squadra che, al cospetto delle formazioni di vertice, fatica in modo evidente a tenere il passo. L'ILLUSIONE EVAPORATA L'euforia generata dai tre successi consecutivi contro Udine, Treviso e Igokea è svanita presto. Brusco il risveglio, il 98-75 subito al PalaLeonessa conferma che la formazione di coach Gonzalez è ancora alla ricerca di un proprio stabile equilibrio. Male in difesa dove, ancora una volta, Trieste ha concesso troppo alla sua avversaria, male anche in attacco visto che, dopo il pirotecnico avvio, la difesa bresciana ha presto preso le misure spegnendo il flusso offensivo giuliano. Le iniziative personali e il pur indiscutibile talento dei singoli non sono bastati a sopperire alla mancanza di un impianto di gioco solido e in grado di essere continuo. L'OMBRA DEL COACH Nel bilancio della sconfitta, inevitabile una riflessione sulle scelte di coach Gonzalez. Rotazioni e quintetti hanno alimentato il dubbio sulla gestione del match e pone di conseguenza una questione. Trieste sta performando al massimo delle sue possibilità o ha ancora margini di crescita inespressi? Se l'obiettivo dichiarato è quello di migliorare il sesto posto della passata stagione, l'attuale rendimento contro le prime della classe suggerisce che, per ora, la squadra non è sulla strada giusta. La capacità di vincere gli scontri diretti è il metro di giudizio per ambizioni più grandi. LE PARTITE DEL RISCATTO Il recupero della sesta giornata, in programma domani sera alle 20 contro la Bertram Tortona e l'anticipo dell'ottavo turno di campionato, sabato sera al PalaRadi contro la Vanoli Cremona sono sfide destinate ad aggiungere ulteriore letteratura a queste considerazioni e a fare chiarezza sul reale valore della squadra. PERICOLO BERTRAM Con il sofferto successo casalingo di domenica, Tortona ha conquistato la quinta vittoria su sei gare, firmando la sua seconda miglior partenza in Serie A. Nella gara contro Varese c'è stato il miglior Vital mai visto in Serie A grazie ai 28 punti segnati e un 33 di valutazione in 31 minuti di gioco. Biglietto da visita sufficiente per tenere in allarme una Pallacanestro Trieste che non puòpermettersi di sbagliare partita. Serviranno chiarezza di idee e la determinazione per venire a capo di una squadra che con coach Fioretti ha trovato sin dall'esordio vincente in casa dell'Armani Milano la strada per disputare un grande inizio di stagione. LA PREVENDITA Tagliandi disponibili on line sul circuito Vivaticket e nella biglietteria di via Miani 5/1 oggi dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30 e domani dalle 10 alle 13. Proseguirà poi nella biglietteria esterna di via Flavia 3 dalle 17 e fino alla fine del secondo quarto. - I tre risultati negativi coincisi con il cambio di guida tecnica da Marino a Tesser non possono che produrre sconforto in chi nell'ambiente spera nel miracolo salvezza. Eppure, come scrive Ciro Esposito oggi, nel tunnel la Triestina ci è finita non per il lavoro di Marino, nè per quello di Tesser e neanche per quello dei giocatori. L'Unione è piombata nel buio quest'estate, pur se qualche spiraglio di luce si è intravisto a cavallo tra settembre e ottobre. Chi non credeva nella possibilità di agguantare i playout un paio di mesi or sono fa bene a non crederci nemmeno adesso. Le possibilità per quanto remote, si abbassano ma invece restano intatte. Non è la logica a guidare il ragionamento ma la consapevolezza che ci sono davanti ancora due terzi di stagione. La squadra ha dimostrato nelle ultime gare un crescendo di prestazioni non monetizzate, certamente a causa di episodi, ma soprattutto perché l'attuale situazione è figlia di quanto seminato o meglio di quanto la gestione societaria precedente non ha fatto. A spingere la squadra nel tunnel sono stati i mancati pagamenti, i 23 punti di penalizzazione, il mercato bloccato, una preparazione partita ad agosto, le amichevoli mai disputate, il marchio non concesso dai tifosi al club, il pubblico fuori dallo stadio fino a un mese fa. Tutto ciò non può non influire su quel che succede in campo. Domenica a Vercelli il gruppo di Tesser ha trovato un solo gol a fronte di almeno mezza dozzina di occasioni ed ha subito poi un evidente calo nell'ultima parte di gara. L'arrivo del tecnico del miracolo, per quanto repentino e inaspettato, poteva galvanizzare l'ambiente. E così è stato anche se dopo tre sconfitte non può che arrivare un'ondata di riflusso. L'anno scorso Tesser aveva preso in mano una squadra con 7 punti all'attivo in 16 giornate. Di quell'organico sono venuti meno Roos, Frare, Bianconi, Correja e Olivieri (al netto di quelli arrivati a gennaio). Durante il percorso prima Marino e ora Tesser hanno perso per settimane anche Tonetto e Vertainen. Possono bastare queste considerazioni per un raffronto sulle opzioni sul tavolo del tecnico da un anno all'altro? Un gruppo vero di uomini in campo ora c'è ma va salvaguardato. Proprio in questo momento difficile anche la nuova proprietà, dopo la rinuncia alla presidenza di un Zelenovic molto operativo, deve battere un colpo e fare chiarezza. I pagamenti fatti a ottobre, il marchio di Dogecoin sulle maglie sono elementi positivi ma che vanno incardinati su uomini di fiducia delegati a sostenere l'impresa. Al momento non risulta esserci nè un presidente e nemmeno un amministratore unico o delegato. Insomma i nuovi gestori della Triestina e in primis i componenti del cda Olivier Centner e Marco Margiotta devono venire allo scoperto. Anzi è necessario che lo facciano al più presto. E questo perché nel prossimo mese si consumeranno le residue chance di speranza di restare aggrappati alla C. Dopo la scorbutica gara con il Trento (senza Ionita in Nazionale) ci sono quattro partite da capitalizzare prima della trasferta di Vicenza. Se la rincorsa non dovesse rimet tersi in moto con una robusta iniezione di punti (in doppia cifra o giù di lì) ogni progetto di recupero nella seconda parte del torneo, con i dovuti innesti, rischia fortemente di essere frustrato. Viceversa con una società presente, il recupero di alcuni giocatori infortunati, un pizzico di buona sorte e il sostegno dei tifosi,la stagione resterebbe in vita. Senza questi segnali dagli amministratori Usa anche la prospettiva di una risalita il prossimo anno dalla D apparirebbe inevitabilmente velleitaria e poco credibie.
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