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Cosa di cui personalmente non dubito.
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Vabbè, che dire, lo scoramento è totale. Qualcuno parla di pietra tombale e probabilmente non a torto. Mi aggancio a quanto detto da Guapo sopra per portare in evidenza quello che adesso diventa il fattore determinante (non il primo ma quello che si manifesta in campo): il morale dei giocatori. Se fino a ieri fino al fischio finale abbiamo visto i giocatori dannarsi l'anima (chi più, chi meno) mi chiedo se da domani rivedremo lo stesso spirito. Perché non si tratta più solo di essere professionisti seri. E forse anche Tesser, anche se ufficialmente lo negherà sempre, inizia a pensare che ormai sia andata. Perché perdere 3 a 1 in partite come quella di ieri ammazza anche una locomotiva. Dov'è la società? Si vogliono dare una mossa a ristabilire il quadro societario? Perché è da li che discende tutto. Dare poi un segnale riguardo il mercato e le promesse fatte a Tesser: gli dicano fin da subito se hanno intenzione di tirare i remi in barca o meno. Perché uno/due attaccanti da qualche parte li trovi, e non parlo di goleador da 20 reti a stagione ma qualcuno che sia di ruolo (e un po' meglio di Kliaic che si sarà sognato quella palla tutta la notte). E' con questi segnali che dai un messaggio alla squadra e quindi una raddrizzata al clima in spogliatoio. Altrimenti andemo a veder el Napoli ....
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CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 10 NOVEMBRE 2025 https://www.citysport.news/download/CS-10novembre2025.pdf
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LUNEDÌ 10 NOVEMBRE 2025 - Il collega Santoni dopo 20' di dominio alabardato nella ripresa si è voltato, in panchina una carrellata di sguardi, altri a bordo campo. Non ha avuto difficoltà l'ex tecnico a sceglierne un paio, poi protagonisti in campo con l'azione del 2-1. Partita cambiata, due gol piemontesi e tutti a casa. Scrive così Guido Roberti oggi su "Il Piccolo": quanto vorrebbe anche il buon Attilio poter avere questa scelta, all'inizio, durante le partite. Partite che oggi durano 100' e si giocano con 16 giocatori. Il commento di Tesser al "Piola": «Tre volte davanti al portiere, in una partita che stavamo facendo noi, concretizzare o no fa tutta la differenza del mondo. Loro erano in difficoltà, ma chi sbaglia paga. Abbiamo preso gol su un'altra ripartenza. Risultato più brutto di quel che la partita è stata per 74' in cui avevamo meritato più noi della Pro. E come col Brescia o col Belluno, usciamo con zero punti». Errori che costano caro. Errori e alibi che corrono quasi paralleli. Sui primi si può lavorare. Su ciò che provoca gli alibi, no. «Dovevamo rientrare più velocemente sul secondo gol, vero, col Brescia la situazione era analoga con una punizione per noi. Il calcio è fatto di errori e ne aveva commessi anche la Pro Vercelli se tre volte siamo arrivati a tu per tu col portiere. Loro ci hanno castigato, noi no, la differenza è li. Il ragazzino Kljajic è stato bravissimo tuttavia ed anche Vicario, si sono creati le occasioni, nel complesso 5-6 palle gol nitide». Il risultato negativo non muta la filosofia. La Triestina per provare la rimonta impossibile deve rischiare, provare a vincere sempre. "Prima i punti sono stati rastrellati, queste mie prime partite 0 punti, non tiriamo fuori alibi su chi manca, il dato di fatto è che giochiamo con ragazzini e ci proviamo. Contro una squadra che avevo visto giocare ed aveva fatto partite importanti, per tanto tempo siamo stati noi a condurre la gara. Però contano i fatti ed i fatti dicono che il mio portiere nel secondo tempo non ha fatto un tuffo e ha preso due gol». Beffa nella beffa, lo stop ai tifosi vi ha lasciati quasi del tutto soli. «Ringrazio quei pochi che erano presenti, c'è grande dispiacere per l'assenza obbligata dei nostri tifosi, ma c'è grande dispiacere per tutto, perché manca il marchio, per l'atmosfera fantastica che Trieste sa dare in casa e fuori, e manca il risultato nostro, questa la realtà». - Uno schiaffo inatteso, quanto meno nelle proporzioni di un match che ha visto la Pallacanestro Trieste soffrire la personalità di un'avversaria apparsa troppo superiore. Come scrive oggi Lorenzo Gatto, reduce da tre successi consecutivi (due in campionato e uno in Champions League), la formazione di Israel Gonzalez cercava conferme sul campo della capolista. La risposta è stata chiara: dopo Trapani e Venezia, un altro esame fallito per una squadra che fatica a reggere il passo delle prime della classe. E le parole del tecnico spagnolo, al termine dei quaranta minuti disputati al PalaLeonessa, pongono l'accento proprio su questo aspetto. «Congratulazioni a Brescia – le parole di Gonzalez – ha giocato una partita eccellente oggi e, anche se noi abbiamo iniziato molto bene, non siamo riusciti a mantenere il ritmo. Sono deluso perché stavamo migliorando nelle ultime tre partite, ma ovviamente la crescita e il miglioramento non seguono sempre una linea retta. A volte ci sono alti e bassi, e oggi abbiamo avuto una giornata molto negativa. Dobbiamo fare meglio e lavorare ancora di più sui nostri aspetti». Un lavoro da cominciare già oggi perché il calendario non regala pause. Mercoledì alle 20, sul parquet del PalaRubini, biancorossi in campo nel recupero della 6ª giornata contro la Bertram. Riflessioni in casa triestina, grande soddisfazione invece per la Germani che continua a cavalcare il suo ottimo inizio di stagione. Il doppio successo casalingo ottenuto in pochi giorni contro Milano e Trieste conferma la solidità di una squadra che dopo aver centrato la finale scudetto nella passata stagione vuole continuare a stupire. «Siamo molto soddisfatti di questa vittoria al termine di un ciclo difficile di partite mostrando grande consapevolezza e maturità – sottolinea coach Cotelli –. Il nostro piano partita era indirizzato a limitare il loro ritmo e ci siamo riusciti a pieno»
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Sicuramente un'ottima aggiunta. Bisognerà metterlo maggiormente in condizione fisica per poterlo tenere molti più minuti in campo, ma col Pressano si è già vista la sua anima coriacea in difesa e la buona predisposizione a trovare il movimento spalle alla porta che può fare decisamente male alla difesa avversaria
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