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    • L'inter ha sbrigato la pratica Ajax senza soffrire più di tanto e con il piglio di chi va a prendersi i tre punti senza neanche pigiare troppo sull'acceleratore. Non ho visto le altre.
    • GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2025 - Parlare di salvezza dopo gli altri 13 punti di penalizzazione ricevuti martedì, che portano a 20 l'handicap totale, soprattutto in una situazione societaria ancora poco chiara come quella della Triestina, potrebbe sembrare davvero una follia. Ma i ragazzi di Marino finora ci hanno messo voglia e hanno pur sempre ottenuto 5 punti in quattro partite, dimostrando di crederci veramente. Lo scrive oggi Antonello Rodio su "Il Piccolo": certo, ora la mazzata psicologica potrebbe essere pesante, ma alla fine calcolatrice alla mano una salvezza può ancora essere possibile? Alla prova dei fatti sì, anche se l'impresa dovrebbe assumere quasi i contorni del miracolo, considerato anche che la squadra ha ricevuto pochi rinforzi e non sembra a un livello tale da fare un campionato da playoff. Anzi un po' migliore, diciamo da settima-ottava posizione. Perché questo è quello che sarebbe necessario per arrivare almeno ai play-out. Al momento attuale, con 20 punti di penalizzazione e non considerando gli eventuali sconti ma nemmeno i possibili 1-2 ulteriori punti che arriveranno per la mancata fideiussione integrativa di agosto, quanti punti dovrebbe fare l'Unione per salvarsi?  Vista la situazione, l'obiettivo difficilissimo ma ancora realistico è quello di arrivare penultima a non più di 8 punti di distanza dalla quintultima, in modo da potersi giocare poi la salvezza ai play-out, seppur da una posizione di svantaggio. Per capire quale tipo campionato dovrebbe fare la Triestina per centrare il traguardo, non resta che basarsi sugli esiti dei tornei precedenti: premettendo che ogni stagione fa storia a sé, dal ritorno dell'Unione in serie C quella posizione che permette di giocarsi almeno i play-out è stata raggiunta con un range che va dai 30 (un'eccezione, a dire la verità) ai 38 punti. La media dei sette campionati presi in considerazione (escluso quello con il Covid) però è di esattamente 35 punti. Visto che la Triestina in questo momento parte da meno 20, dovrebbe quindi fare in totale almeno 55 punti per evitare l'ultimo posto, contenere il distacco dalla quintultima e giocarsi i playout. Visto che la squadra di Marino ne ha fatti 5 in quattro gare, gliene restano da fare 50 in 34 partite: questo significherebbe tenere una media di quasi un punto e mezzo a partita, per la precisione 1,47. Il tutto all'incirca perché, lo ripetiamo, ci sono variabili sia per quanto riguarda la penalizzazione finale sia per quanto concerne la quota che sarà necessario raggiungere in questa stagione. Fare un campionato da 55 punti, comunque, vorrebbe dire fare una stagione da playoff, per la precisione fra il settimo e il nono posto, considerando il piazzamento medio di chi ha fatto quei punti negli ultimi anni. Ma nel 2021/22, facendo proprio 55 punti, l'Unione arrivò addirittura quinta, seppur a pari merito con altre squadre. Finora la Triestina attuale è stata ammirevole, ma l'impressione è che per arrivare a quella quota servirebbe una squadra più competitiva e completa, senza dimenticare il peso psicologico di viaggiare a lungo sotto zero e la mancanza della preparazione estiva che potrebbe alla lunga pesare sulle gambe degli alabardati. Insomma è vero che è un traguardo tutto sommato possibile, ma il problema è che non sembrano esserci almeno al momento le basi per una stagione così. - Pallacanestro Trieste e Curva Nord sedute attorno a un tavolo. Lo scrive oggi Lorenzo Gatto: primo contatto tra la società e il cuore pulsante del tifo biancorosso, incontro organizzato per cercare di sbloccare una situazione che, a poco meno di tre settimane dall'inizio del campionato, rischia di trasformare il PalaRubini in un teatro certamente meno coinvolgente e divertente rispetto alle ultime stagioni. Posizioni contrapposte: da una parte la Pallacanestro Trieste che sostiene come le nuove regole e disposizioni introdotte siano necessarie per garantire la sicurezza all'interno dell'impianto, dall'altra la tifoseria organizzata che sottolinea come l'applicazione di quelle regole soffocano la passione rendendo il sostegno alla squadra, come sempre fatto, una chimera. L'incontro tra le parti rappresenta l'unica possibilità di trovare un punto d'incontro. Le posizioni sono sicuramente distanti, l'auspicio è che prevalga il buon senso e il desiderio comune di non sacrificare una parte fondamentale dell'identità di Pallacanestro Trieste. La stagione è alle porte e gli oltre quattromila abbonati meritano uno spettacolo completo. In campo e sugli spalti. La palla passa, ora, al tavolo delle trattative. In attesa di capire se la situazione riuscirà davvero a sbloccarsi, la squadra continua la preparazione in vista dell'amichevole che domani alle 19, sul parquet del PalaRubini, la vedrà in campo contro il Cedevita Lubiana. Rispetto allo scrimmage disputato domenica scorsa a Venezia, coach Gonzalez recupera Mady Sissoko che ha ripreso regolarmente ad allenarsi e sarà della partita. Ancora fermi, invece, Davide Moretti e Pietro Iannuzzi. Per Iannuzzi nulla di preoccupante, c'è solo da smaltire una leggera storta alla caviglia rimediata alla vigilia del match contro la Reyer. Mistero fitto, invece, sulla situazione di Moretti fermo dall'inizio della preparazione per un non meglio definito problema alla caviglia. Ancora oggi e domani, l'ingresso vip del PalaRubini di via Miani 5/1, prevendita dei biglietti che proseguirà anche on line sul circuito Vivaticket. Oggi dalle 14.30 alle 18.30, domani dalle 9.30 alle 13.30 e poi dalle 17 e fino alla fine del secondo quarto nella biglietteria esterna di via Flavia, 3. I tagliandi saranno messi in vendita con modalità posto non numerato: la disposizione del pubblico seguirà un criterio progressivo, partendo dalle aree a bordo campo e procedendo successivamente verso i settori superiori. Questi i prezzi. Abbonati: Adulto euro 8, under 18 euro 5, under 12 euro 2. Non abbonati: Adulto euro 10, under 18 euro 6, under 12 euro 3 .
    • Gentile Sala perdonami ma ritieni davvero che dopo aver "investito" non meno di 1,5 mln di € Dogecoin (ed eventualmente anche Menta & C.) voglia vendere a causa della retrocessione? Ancora non mi è del tutto chiaro chi, solo negli ultimi mesi, ha buttato in questo pozzo senza fondo svariati milioni. E questi se ne andrebbero raccattando poco o nulla? Per vendere poi a chi? Alla solita cordata di imprenditori? Oramai il mondo del calcio è questo, con la sua intersezione, giusta o sbagliata, con quello della finanza. Prendere o lasciare. Ma non è tanto lo strumento finanziario con cui viene gestita la società sportiva (vedi anche esempi più o meno positivi come ad es. il Milan) quanto le persone che ci stanno dietro, se sono dotate di intelletto o meno. Purtroppo esiste anche una fauna dotata di ampi mezzi economici ma come abbiamo visto ciò non significa che sappiano muoversi senza far danni. Un caro saluto
    • Intanto masterclass di Mourinho, vicinissimo al Benfica.  Ovvero la squadra che l'ha eliminato ai preliminari di Champions League, causandone l'esonero dal Fenerbahçe.
    • Ho scelto Liverpool-Atletico Madrid, e non me ne sono pentito. Ogni tanto giravo su Atalanta e Chelsea, ma non mi sono mai veramente soffermato né su Parigi né su Monaco, quindi poco potrei dire. A Anfield gran divertimento, vincono i Reds con merito ma l'Atletico fa un'ottima figura. Liverpool che parte a razzo e dopo 5' è sopra 2-0, segnando con Robertson su un rimpallo fortunoso e con Salah dopo un'azione splendida. Sembra una passeggiata e invece l'Atletico lascia passare la buriana, si riorganizza, la partita diventa equilibrata e Llorente trova nel recupero del primo tempo il gol che la riapre. Ripresa divertente, l'Atletico non ha niente da perdere e ci prova, il Liverpool non la chiude. Il 2-2 arriva all'80', quando ancora Llorente è bravissimo a calciare al volo da fuori e fortunato nel trovare la deviazione che taglia fuori Allison. Il Liverpool non ci sta, il finale è un assedio senza quartiere finché al 92' Szloboslai batte l'ennesimo corner e il solito Van DIjk di testa trova l'inzuccata buona. Il Liverpool conferma di avere un potenziale offensivo spaventoso ma anche qualche pericolosa amnesia difensiva già evidenziata in Premier, l'Atletico è la solita squadra che Simeone plasma a sua immagine e somiglianza con tanta garra, nessuna intenzione di mollare nulla e agonismo a mille unito a una tecnica individuale e una organizzazione di prim'ordine. I Reds possono vincere la Champions, l'Atletico no ma sarà una rogna per chiunque.
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