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Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Ah ah ah . Adesso te riconoso. Top -
Da MangiafuocoMcrae · Inviato
Iera lui in bianco -
Mirotic un fantasma contro de noi….
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Da Shatterd Backboard · Inviato
I più attenti poderà far le loro considerazioni su Mirotic. 😂 -
Da Contea di Trieste · Inviato
La Procura di Roma accelera sull’indagine relativa ai finanziamenti nel mondo del calcio. Nella mattinata odierna la Guardia di Finanza ha eseguito 52 perquisizioni nei confronti di altrettanti indagati – persone fisiche e società – nell’ambito di una maxi-inchiesta che riguarda sponsorizzazioni e flussi finanziari destinati, tra le altre, ad Ancona, Ternana e Triestina. L’indagine, anticipata nei mesi scorsi dall’agenzia AGI, ruota attorno ai fondi concessi da Banca Progetto, l’istituto controllato da Oaktree (il fondo proprietario dell’Inter, anche se va ricordato che tutta l’operazione relativa a Banca Progetto è guidata da un team diverso e con strategie differenti rispetto a quello impegnato sul club nerazzurro) e che è stato commissariato da Banca d’Italia lo scorso 18 marzo. A coordinare l’attività investigativa sono i pm Mario Dovinola e Vincenzo Palumbo, con la supervisione dell’aggiunto Giuseppe Cascini. Il ruolo di Scaramuzzino e i rapporti con Di Paolo Tra i destinatari delle perquisizioni figura Antonio Scaramuzzino, alla guida del marchio Crick Crock negli anni in cui la società sponsorizzava la Ternana con investimenti da diverse migliaia di euro. Gli accertamenti riguardano anche una fattura da 25mila euro, emessa il 27 settembre 2023 dalla società Sirius, riconducibile allo stesso imprenditore e formalmente relativa a «attività di consulenza per ricerca sponsor» per il club umbro. Scaramuzzino viene indicato come vicino ad Alessandro Di Paolo, figura che aveva sostenuto l’Ancona tramite la società Romana Film. Rapporti stretti, uniti alla nota passione della famiglia Di Paolo per il calcio: in passato, tramite Roberto Di Paolo, erano arrivati finanziamenti anche all’Ostiamare, oggi club di proprietà di Daniele De Rossi. Sul litorale romano emerge inoltre un ulteriore contributo di Crick Crock, una coincidenza che gli inquirenti intendono approfondire. Il capitolo Triestina: quote rilevate e finanziamenti sospetti Una parte significativa dell’inchiesta riguarda la Triestina, in particolare il periodo successivo all’uscita dell’ex presidente Simone Giacomini, che aveva trasferito le proprie quote a un fondo statunitense. Secondo gli investigatori, all’inizio del 2023 figure vicine a Di Paolo – in particolare Piergiorgio Crosti e lo stesso Scaramuzzino, entrambi consulenti delle sue società – avrebbero rilevato parte del club alabardato. I pm ritengono che i finanziamenti utilizzati per sostenere la Triestina siano stati ottenuti tramite società di comodo riconducibili a Crosti, Scaramuzzino e Di Paolo, grazie a fondi provenienti da Banca Progetto. Si parla di circa 16 milioni di euro, richiesti – secondo l’accusa – per finalità mai effettivamente realizzate. L’accusa: indebita percezione di erogazioni pubbliche A vario titolo, ai 52 indagati viene contestato il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche (art. 316-ter del codice penale). Le perquisizioni di oggi, delegate dalla Procura di Roma alla Guardia di Finanza, rappresentano un nuovo passaggio dell’inchiesta che coinvolge il flusso dei finanziamenti destinati – tra le altre – a Ternana e Triestina Calcio e finanza.it
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