Be ma è chiaro che sia così. Se si vince si è anche più allegri, ma la squadra è un pretesto per stare assieme.

Non funziona, a Trieste probabilmente si, ma altrove tantissimi diffidati entrano cambiando una consonante nel cognome o nel nome. 

La novità dell'introduzione del biglietto nominale (non al momento è una normativa, ma un Protocollo d'Intesa sperimentale) è rivolto ed è nato essenzialmente per i gruppi di tifo organizzato, ed è stato fatto per cercare di impedire l'acquisto di biglietti, in particolare in trasferta, da parte di persone soggette a disposizioni ostative (diffidati). Non c'entra con il discorso posto assegnato, quelle sono disposizioni interne alla singole società e al regolamento di utilizzo dell'impianto sportivo. Il problema che nasce e che tutti gruppi organizzati hanno contestato (si sono riuniti anche per manifestare insieme all'ultima Supercoppa di A2), non è tanto il biglietto associato all’identità di ogni acquirente (gli abbonati già sono soggetti a questo), ma l’introduzione ad esempio dell’obbligo, per tutti i tifosi che vorranno seguire la loro squadra in trasferta, di acquistare il biglietto entro le ore 19:00 del giorno precedente la partita, al fine di consentire adeguate verifiche informatiche agli organi di polizia. Questo ovviamente, oltre ad eventuali problemi di logistica, spostamenti ed organizzativi per i gruppi e i singoli tifosi ospiti, comporterà anche il blocco del libero scambio di titoli d’ingresso in caso d’impossibilità di recarsi alla partita. Inoltre si vincola la vendita dei biglietti alle ricevitorie convenzionate escludendo i canali societari abituali e non si garantisce più il libero afflusso ai palazzetti con acquisto di biglietti in loco e a ridosso dell'inizio della partita. Riporto questo solo per amor di trasparenza e dei diversi punti di vista.

Tifo non ci sarà senza tifoseria organizzata, chi dice che va a sostenere i ragazzi dice una corbelleria. Lo fa per se stesso...

Ovviamente ognuno è libero di fare ciò che vuole. Però, dal mio punto di vista, lo tsunami in cui siamo finiti è tutt'altro che concluso. Vi dirò di più, una cosa un po' azzardata: ho la netta sensazione che la squadra, in questa condizione precisa, giochi quasi più serena senza il tifo...