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davvero un elenco difensori convocati inquietante, al limite dell’ improponibilità decisamente quello che hanno fatto finora Marino, Tesser e la gran parte dei giocatori - non tutti - e’ straordinario
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CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2025 https://www.citysport.news/download/CS-08dicembre2025.pdf
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LUNEDÌ 8 DICEMBRE 2025 - A dieci giorni di distanza dalla rocambolesca vittoria contro la Pro Patria, la Triestina torna in campo oggi al Città di Gorgonzola (inizio ore 15) per affrontare la Giana Erminio, tentare di dare continuità a quel successo e alimentare quella fiammella della speranza dei play-out che grazie a quei tre punti è rimasta ancora accesa. Come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo", sul campo l'Unione quest'anno ha sempre dimostrato di crederci, ma è ovvio che aver ritrovato la gioia del successo in un momento cruciale ha dato ulteriore spinta in questa settimana di lavoro, come ammette lo stesso Attilio Tesser, pur ricordando che si è appena all'inizio di un lungo percorso: «La vittoria dello scorso turno ha dato sicuramente maggiore serenità - dice il tecnico alabardato - le motivazioni e la voglia c'erano prima e ci sono sempre state, così come in questa settimana. La cosa importante e di cui siamo consapevoli è che non abbiamo fatto niente, insieme alla dignità e alla voglia di far bene, quindi concentrazione massima per la difficile partita che ci aspetta». Particolare importante della partita con la Pro Patria che dà fiducia per il futuro, i gol delle punte Vertainen e Faggioli: «Il fatto che gli attaccanti si siano sbloccati infonde sicuramente in loro maggior fiducia e serenità - spiega Tesser - si sa che vivono per il gol e queste situazioni possono solo aiutare. Sono particolarmente contento per Alessandro perché era un po' che non segnava, ha trovato il gol dando la dimostrazione che anche con un minutaggio ridotto ha saputo essere determinante, così deve essere in una squadra di calcio». Detto questo, c'è il problema che la Giana che ci sarà di fronte è una squadra ostica, compatta, che prende pochissimi gol ed è difficilissima da battere. E lo sottolinea lo stesso mister alabardato: «Avremo di fronte una squadra sempre molto difficile da affrontare, in tutti questi anni ha fatto stabilmente i playoff e si trova in quella zona anche adesso. Nelle ultime dieci gare ha perso solo una volta al 92' a Vicenza su calcio piazzato, a dimostrazione di una squadra solida. Lavora con un blocco base da anni, in aggiunta ad alcuni giovani molto interessanti. Ma al di là della Giana, saremo sempre noi che determineremo il nostro destino, con la capacità di leggere la partita e di esprimere il nostro gioco sul campo, quindi l'esito dipenderà molto anche da noi». E se la gara dipenderà dalla Triestina, va anche detto che Tesser non recupera nessuno dall'infermeria, per cui sono sempre assenti Silvestri, Silvestro, Moises, Louati e Tonetto. Pertanto la formazione di partenza sarà la stessa di quella con la Pro Patria: davanti a Matosevic la coppia centrale Moretti-Anzolin con Pedicillo a destra e D'Amore a sinistra. In mezzo Jonsson play con Ionita e Crnigoj mezzali, quindi Gunduz dietro alle punte Vertainen e Kljajic. Ma è ovvio che Tesser, come la scorsa volta, si aspetta molto da chi entrerà in corsa, come potrebbe capitare a Voca, a D'Urso e soprattutto agli attaccanti Faggioli e Vicario, che hanno dimostrato dieci giorni fa di poter cambiare la partita. Se l'Unione farà risultato anche oggi, poi la gara interna con l'Albinoleffe di domenica prossima potrebbe essere fondamentale per avvicinare o raggiungere finalmente quota zero. E da lì ripartire per tentare il miracolo nel girone di ritorno. - Dopo due settimane di pausa e una ventata di rinnovato ottimismo, la Pallacanestro Trieste era attesa a un esame importante nell' anticipo contro il Banco di Sardegna Sassari, match che sembrava programmato dal calendario un modo tale da spianare la strada a un successo biancorosso. Come scrive Lorenzo Gatto, le ultime uscite prima dello stop, la vittoria in Coppa a Istanbul e, soprattutto, la convincente prova casalinga contro l'Olimpia Milano, avevano acceso la speranza concreta che la squadra avesse finalmente assimilato la lezione di due mesi giocati un troppe partite a corrente alternata. Propositi eccellenti alla vigilia della partita: i giocatori, il general manager Arcieri e coach Gonzalez avevano espresso la ferma volontà di mostrare una squadra nuova, più solida, capace di trovare quella continuità che era mancata, specialmente nelle partite giocate lontano dal PalaRubini. Ci si attendeva una formazione in grado di esprimersi con la stessa intensità e lucidità sia in casa che soprattutto in trasferta. IL DURO VERDETTO Di sassariI E invece, il parquet della Dinamo ha raccontato una storia molto diversa. Contro un Banco di Sardegna certamente solido e ben organizzato, ma tutt'altro che irresistibile, la squadra ha compiuto l'ennesimo e per certi versi sconcertante passo indietro. Una sconfitta molto più netta di quanto racconti l'85-80 finale, una prestazione che è stata la perfetta riedizione dei momenti più bui della stagione con una squadra incapace di tradurre il proprio notevole potenziale in una performance costante e convincente per tutti i quaranta minuti. Amarezza e perplessità acuite dal fatto che, ancora una volta, il primo quarto è risultato decisivo, con un approccio troppo timido che ha permesso agli avversari di prendere il largo e gestire il vantaggio. IL NODO CRUCIALE Una squadra dotata del talento individuale e collettivo di questa Pallacanestro Trieste non può permettersi di mostrare un tale deficit di tenuta mentale. La sconfitta di Sassari non è solo un risultato negativo, ma un campanello d'allarme che desta preoccupazione: se la crescita mostrata nelle settimane precedenti non viene cementata anche in trasferta, il rischio è quello di rimanere intrappolati nel limbo di una stagione di mezze misure, lontana dalle ambizioni che il roster permetterebbe di nutrire. La sfida, ora più che mai, è quella di capire perché questo talento non riesca a trovare la strada della continuità, specialmente quando l'asticella delle aspettative si alza. PROSSIMA FERMATA, REGGIO EMILIA L'occasione per un immediato riscatto si chiama Unahotels. Sabato prossimo, al PalaRubini, Trieste ospiterà Reggio Emilia. Match da non sbagliare ma dannatamente pericoloso contro un'avversaria che sabato sera nell'altro anticipo della decima giornata, ha racimolato la settima sconfitta consecutiva di questo inizio di stagione arrendendosi alla capolista Germani. Contro Brescia è arrivata una sconfitta che ha però mostrato una Reggio Emilia viva e decisamente combattiva. Quaranta minuti di battaglia e una sfida decisasi nel finale quando l'esperienza di un giocatore solido come Miro Bilan ha finito per fare la differenza. Un animale ferito è senza dubbio pericoloso, fondamentale per Trieste non sottovalutare la Unahotels che si presenterà sabato al PalaRubini.
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