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    • Ovvio, è sempre una missione impossible contro squadre di eurolegue. E contro di loro il problema non saranno nemmeno i centri,ma la fisicità e l' atletismo delle guardie e delle ali. Di solito le squadre di Eurolega giochicchiano i primi 2 quarti e mezzo cercando di stare a galla per poi piazzare la zampata finale. Ma questa è una squadra di Ivanovic e non giochicchia mai, nemmeno per 5 minuti. Pronostico chiuso sulla carta,ma con gli Usa non si può mai sapere,spesso vengono caricati dalle partite contro squadre alto livello 
    • senza Sissoko mission impossibile, inutile nascondercelo, giocare senza centri contro un avversario simile è improponibile con o senza Edwards troppa differenza fisica e atletica, oltre che di talento mi basterebbe vedere impegno tanto più che la Virtus secondo me farà il minimo necessario per vincere avendo poi l’EA7 venerdì e Trapani domenica, dunque energie da centellinare  prevedo che mettera’ le cose a posto nei primi 20 min sapendo alla perfezione che i nostri primi tempi sono horror e non difendiamo un kuraz, e poi gestira’ il vantaggio dando molti minuti a chi gioca meno in EL
    • ma veramente il mercato ha corretto solo il fatto che Hickey e’ risultato positivo all’antidoping l’APU era una buona squadra anche prima dell’arrivo di Christon, a differenza nostra e’ composta da giocatori che vanno in campo con uno spirito e con la voglia di impegnarsi e di lavorare sodo, ieri TN tenuto a 31 punti nei primi 20 min che sono stati la base del successo, noi ne avremmo beccati 50 se basta compromettendo il match in questo momento Udine è migliore di Trieste per il semplice fatto che è una squadra mentre noi siamo un’accozzaglia di giocatori senza identità 
    • Può chiamarsi così oppure avere solo differenti opinioni. C'è anche chi ha scritto, non io tra l'altro, che abbiamo incontrato Milano nel momento giusto, visto l'immediato cambio in panchina, spinto (anche se si è trattato di dimissioni) sembrerebbe a gran voce da buona parte dei giocatori non felicissimi di lavorare con Messina. Buona domenica e buon 2026.   
    • DOMENICA 28 DICEMBRE 2025 - Francesco Candussi suona la carica alla vigilia di un match che rappresenta una grande occasione di riscatto. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", contro la Virtus Bologna campione d'Italia e attuale capolista della serie A, domani sera alle 20.30 sul parquet del PalaRubini, la Pallacanestro Trieste può dare un calcio alla crisi e ripartire in campionato andando a caccia dei punti fondamentali per dare l'assalto alle final eight di coppa Italia. Serve una risposta decisa da parte di una squadra che, archiviati i successi contro Galatasaray e Armani Milano, dal ritorno in campo dopo la pausa per gli impegni delle nazionali non è stata più capaci di esprimere qualità. Tre sconfitte, contro Sassari, Würzburg e Varese, inframmezzate dal sofferto successo strappato alla Unahotels Reggio Emilia sono un percorso che non può soddisfare società, squadra e tifosi. «C'è voglia di riscatto ma stiamo bene e siamo fiduciosi – racconta Candussi –. Sappiamo che l'assenza di Madi Sissoko costringerà la squadra a uno sforzo supplementare ma siamo consapevoli che abbiamo nel gruppo le risorse sufficienti per venire a capo di questo momento difficile. Partendo proprio dalla partita di domani contro la Virtus – continua Francesco – ma pensando anche agli impegni che a gennaio ci proporranno partite decisive in Italia e in Europa». Un Candussi, dunque, che vede nella sfida contro la Virtus Bologna non solo un test proibitivo ma anche l'occasione ideale per dimostrare la solidità del collettivo. «La squadra arriva a questo appuntamento rigenerata, dopo aver ricaricato le pile staccando la spina per un paio di giorni durante il Natale – continua il centro biancorosso –. Gli ultimi allenamenti hanno confermato una condizione in crescita: siamo pronti fisicamente e mentalmente, ora però la parola passa al campo». Il focus si sposta poi sugli avversari. La Virtus Bologna non ha bisogno di presentazioni: una squadra che sta dominando in Italia e che si è guadagnata il massimo rispetto anche sui parquet di Eurolega. «Sarà una partita estremamente impegnativa contro un'avversaria organizzata e ricca di grandi individualità – spiega Candussi –. Sarà fondamentale pareggiare la loro intensità fin dal primo minuto, restando lucidi nel leggere le situazioni tattiche difensive. L'obiettivo è scovare le poche debolezze di una corazzata come quella bolognese e sfruttarle al massimo, puntando tutto sulla forza di un collettivo che vuole sopperire alle assenze con l'energia e la compattezza». Sul fronte mercato, al momento tutto fermo: gli occhi della società restano puntati su Napoli dove si tiene monitorata la situazione del centro Guglielmo Caruso. Dovesse muoversi, l'ipotesi Trieste se non probabile sarebbe sicuramente almeno possibile. - Il minutaggio dei giocatori della Triestina alla fine del girone d'andata evidenzia la ristrettezza della rosa alabardata, problema che sommato ai tanti infortuni rivela in maniera lampante i problemi con cui deve fare i conti ogni settimana Tesser. Lo scrive oggi Antonello Rodio: emerge un blocco di giocatori indispensabili che non hanno potuto quasi mai tirare il fiato, poi alcuni nei pressi di questa soglia ma penalizzati dai molti infortuni, e poi tanti rivoli di pedine che non hanno fornito un grande contributo se non quello di tappare i buchi in emergenza. Dal mercato invernale servirebbero almeno due o tre rinforzi, ma la società ci dovrebbe credere veramente, mentre invece c'è l'alto rischio che qualche partenza vada a erodere il parco a disposizione del tecnico. TRE GRANDI RIVINCITE Non mancano le sorprese in questa panoramica sull'utilizzo dei giocatori nel girone di andata. Anzi il dato più incredibile è che i punti fermi di questo campionato si sono rivelati calciatori che lo scorso anno erano stati praticamente messi da parte o giocavano in altri ruoli. A parte Matosevic, che come quasi scontato per un portiere ha l'en plein dei minuti giocati, ci sono soprattutto tre giocatori che si sono presi una grande rivincita. Il fatto che Andrea Moretti sia stato in campo per tutti i 1710 minuti del girone di andata (naturalmente sono esclusi i recuperi) è davvero sorprendente, dato che lo scorso anno il difensore centrale, dopo aver convinto poco all'andata, a gennaio era stato mandato in prestito al Pontedera. Come una lieta sorpresa è la scoperta di un Jonsson (1696 minuti) play a centrocampo, mentre lo scorso anno aveva dovuto fare il terzino per motivi di forza maggiore: l'islandese non solo ha dettato i tempi del gioco ed è stato fondamentale schermo davanti alla difesa, ma si è dimostrato instancabile venendo sostituito solo nel finale della prima partita. La terza rivincita è quella di Anzolin (1630): lo scorso anno prima messo da parte e poi mandato in prestito a Novara, in questa stagione il terzino ha saltato solo pochi minuti e si è adattato a fare molto spesso difensore centrale. IL NOCCIOLO DURO Il resto del nocciolo duro della squadra è composto innanzitutto dall'inossidabile Ionita (1516 minuti), assente solo per motivi di convocazione in nazionale. Ha poi sorpreso il notevole utilizzo di D'Amore (1238), centrocampista che si è ben presto dovuto adattare in emergenza a fare il terzino. Poi c'è Gunduz (1049), sicuramente la stella alabardata di questo girone di andata, davanti a Crnigoj (931) che una volta entrato in condizione ha dissipato i dubbi iniziali ed è diventato un trascinatore straripante anche a livello fisico. La top undici la completano Kljajic (824), che incredibilmente si ritrova a essere l'attaccante più utilizzato del lotto, Pedicillo (797), altro che si è sacrificato a fare il terzino che non è certo il suo ruolo, e Vertainen (780), purtroppo tormentato dai tanti infortuni. IL RESTO DELLA TRUPPA Poi tutti gli altri, da Faggioli (717) e D'Urso (691) finora poco incisivi, a Silvestro (646) e Silvestri (642) che sarebbero sicuramente sempre titolari senza i tanti infortuni. Quindi Vicario (529) in buona crescita, Tonetto (486) stoppato dalla frattura alla clavicola, Kosijer (292) utilizzato solo nelle prime partite, e altri che sono serviti solo per mettere qualche toppa temporanea qua e là, da Moises (226) a Voca (162), da Kiyine a Louati, solo per citare chi ha messo insieme oltre i cento minuti in campo.
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