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Da "Il Piccolo":

PALLA A DUE ALLE 17 AL PALADOZZA PER LA PARTITA COL PRONOSTICO APPARENTEMENTE SBARRATO

L’Acegas nel santuario della Fortitudo

In un ambiente da serie A i biancorossi, al completo, non hanno niente da perdere. Come a Forlì

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE A parere del tecnico Massimo Bernardi, la sconfitta contro Castelletto Ticino non ha lasciato scorie nel morale dell’Acegas. «Nessuna ripercussione psicologica particolare - assicura - perchè sappiamo tutti che nel basket si può vincere o perdere, fa parte del gioco. Quella di mercoledì è stata la quarta partita della stagione persa nel finale dopo un lungo testa a testa perchè ci è mancato qualcosa a livello di convinzione, di determinazione. Ma questi sono i nostri limiti attuali, li conosciamo bene. Per superarli dobbiamo soltanto lavorare duro e migliorarci, altra strada non c’è».

Con l’organico al completo e il morale a posto, sempre a dire dell’allenatore, l’Acegas va dunque stamattina a Bologna dove oggi pomeriggio alle 17 (inizio anticipato per via della telecronaca diretta prevista su Sportitalia2) affronterà la capolista Fortitudo, la bella fra le belle, la favorita del Fato. La squadra che, tutti dicono, andrà dritta in LegaDue, quella di un altro pianeta e dunque neppure avvicinabile. Oddio, Verona appena mercoledì scorso e Forlì qualche settimana addietro hanno detto che questo non è proprio un dogma. Quel Forlì che l’Acegas ha battuto a domicilio e quella Verona contro la quale i biancorossi se la sono giocata alla pari fino alla fine, cedendo per un’inezia. Con una imitazione della proprietà transitiva, dunque, possiamo azzardare che anche l’Acegas potrà piazzarsi di fronte ai bolognesi per provare a batterli.

Un azzardo, certo. Ma non era ancor più azzardato, viste le condizioni menomate dell’organico, pronosticare anche la vittoria di Forlì? Infatti nessuno lo fece, ma i biancorossi smentirono tutti. E allora, perchè non farci un pensierino anche oggi?

In fondo c’è una similitudine fin troppo evidente, fra le due trasferte: entrambe sono a pronostico sbarrato, per l’Acegas. E questo è un enorme vantaggio, perchè la sgrava da ogni responsabilità permettendole di giocare con testa sgombra e animo leggero. Soprattutto perchè è una squadra che, carente caratterialmente, va in affanno quando «deve» fare la partita mentre può esaltarsi quando non deve temere di sbagliare.

«C’è una similitudine, ma anche un’enorme differenza tra le due situazioni - il distinguo di Bernardi -, Forlì quella volta era serena perchè prima aveva vinto, mentre la Fortitudo arriva dalla sconfitta di Verona e la troveremo molto arrabbiata. Ma è vero, non abbiamo niente da perdere perchè se volessimo mettere in difficoltà Bologna dovremmo giocare la partita perfetta. Dunque, dobbiamo solo pensare a dare il massimo che possiamo, giocando con l’inconscienza dei nostri giovani e vedere alla fine cosa indica il tabellone. Noi - sottolinea il coach - il nostro lavoro di preparazione l’abbiamo fatto al meglio e siamo tutti carichi».

Una partita come questa non richede neanche un grande lavoro psicologico del coach, per prepararla. Le motivazioni, per blasone, storia e carisma della Fortitudo, vengono da sole. «Andiamo a Bologna col piacere di giocare in un palazzo dello sport di serie A, trovando un pubblico (il «muro umano dei 4.500», come le stesse F definiscono i loro supporters che gremiscono ogni volta il PalaDozza, ndr) e un ambiente di serie A. Giocare in queste condizioni credo sia molto gratificante, per i nostri ragazzi». I biancorossi sono al completo, dicevamo, così come i padroni di casa. Si tratterà solo di vedere quanti di loro e per quanto tempo verranno utilizzati da Bernardi. Il quale, mentre a inizio di stagione ruotava il roster con maggior frequenza, da quando ha tutti i titolari a disposizione ha ridotto le rotazioni puntando su alcuni uomini e relegando gli altri più o meno al ruolo di ri ncalzi.

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Risultato Finale

Fortitudo Bologna - Acegas Aps Trieste 81-72

Marcatori Trieste:

Scarponi 25

Spanghero 22

Benevelli 9

Crotta 7

Benfatto 6

Colli 3

Marcatori Bologna:

Cittadini 23

Muro 21

Gigena 14

Lamma 11

Sorrentino 6

Malaventura 4

Quaglia 2

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questa squadra non e' cista come qualcuno vorrebbe far credere..non e' un manipolo di fenomeni ma nemmeno di incapaci.

Scarponi ultimamente sta giocando meglio fuori casa che in casa..forse sentira' troppo la pressione del pibblico pronto a beccarlo al primo sbaglio.

Spanghero e' un 91 che al Paladozza ha fatto un figurone..

mah...speriamo si sveglino dal torpore casalingo gia' alla prossima partita..

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Da "Il Piccolo":

TRIESTE SUL PARQUET DELLA CORAZZATA FORTITUDO FALLISCE DI UN SOFFIO IL BIS DEL MIRACOLO DI FORLI’

Acegas, il sogno sfuma negli ultimi 2 minuti

Non sono bastati un terzo quarto di stile Nba e le numerose bombe di Scarponi e Spanghero

FORTITUDO BOLOGNA 81

ACEGAS TRIESTE 72

(20-22; 37-33; 56-63)

FORTITUDO: Muro 21, Malaventura 4, Borra, Cittadini 23, Gigena 14, Lamma 11, Genovese, Quaglia 2, Sorrentino 6, Fin ne. All. Finelli.

ACEGAS: Lenardon, Marisi, Cigliani ne, Spanghero 22, Bocchini, Benevelli 9, Colli 3, Benfatto 6, Scarponi 25, Crotta 7. All. Bernardi.

ARBITRI: Baldini e Borgioni.

NOTE - Tiri liberi Fortitudo 11/15 (73%), Acegas 9/13 (69%); tiri da 3 Fortitudo 12/31 (39%), Acegas 13/22 (59%); tiri da 2 Fortitudo 17/24 (71%), Acegas 12/34 (35%); rimbalzi Fortitudo 28, Acegas 34. Uscito per 5 falli Benfatto.

dall’inviato

MATTEO CONTESSA

BOLOGNA I miracoli sono tali perchè irripetibili e all’Acegas non riesce a Bologna il bis di Forlì. Ma esce dal PalaDozza a testa altissima, perdendo per 81-72 dopo aver fatto soffrire la Fortitudo per 38 minuti. Solo alla fine si è piegata alla maggior esperienza dei biancoblù, ma prima li aveva spaventati a morte giocando un terzo quarto da favola, nel quale per 5 minuti i biancorossi hanno fatto gli americani prendendosi anche 12 punti di vantaggio che avevano mezzo ammutolito l’arena di piazza Azzarita. Peccato davvero, sarebbe stato esaltante abbassare la testa ai 4 mila sugli spalti. Ma la Fortitudo non è una squadra qualsiasi. Si è guardata negli occhi, ci ha messo cuore, esperienza e malizia e si è presa la partita. Scarponi ha ingaggiato un duello personale dalla lunga distanza con Muro, l’ha vinto (25 punti lui, con 7/8 da tre, 21 l’avversario con 7/11), ma non è servito. Ma su un palcoscenico di prestigio l’Acegas ha recitato da attrice protagonista, non da comparsa. E ha contribuito molto a fare bello lo spettacolo andato in scena.

L’Acegas inizia con grande attenzione e riesce nei primi minuti a tenere testa alla Fortitudo, riuscendo anche a risalire dal 6-2 al 6-6. Ma Benfatto accumula 3 falli personali in soli 3’30” e Bernardi deve richiamarlo in panchina gettando nella mischia Crotta. Bologna arma i cannoni e prova a prendere il largo, ma l’Acegas non si spaventa e risponde colpo su colpo andando perfino a trovare il vantaggio con la seconda bomba di Spanghero (15-17 al 6’45”). Per adesso l’Acegas è molto simile a quella di Forlì, grintosa e concentrata in difesa e serena e volitiva in avanti: 4 bombe e primo quarto chiuso in vantaggio per 20-22. Crotta si gasa, lotta con Cittadini e Quaglia e addirittura trova la tripla che regala il 22-27 all’Acegas in avvio di secondo quarto, ma la squadra si blocca lì per un po’; neanche Bologna, però, ha i fucili armati e impiega 4 minuti per pareggiare con Malaventura. Finelli continua a ruotare tutti i suoi uomini, ma non riesce a prendere l’inerzia della partita. Trieste, invece, non ha paura di entrare nell’area avversaria procurandosi tiri e anche falli a favore. In questo modo riesce a restare incollata a Bologna e a limitare gl effetti dell’artiglieria pesante emiliana, che colpisce dagli angoli con regolarità. Al riposo si va su un onorevole 37-33.

Al rientro dagli spogliatoi la Fortitudo parte al galoppo e in un minuto pesca due volte Cittadini solissimo sotto il canestro concedendogli due schiacciate (43-35). Bernardi ferma subito tutto con un time out e alla ripresa l’Acegas con Benfatto (entrata) e Scarponi (due bombe) rimette le cose in parità (43-43 al 3’30”). Muro è implacabile dall’angolo (6 su 7 da 3), ma Scarponi ingaggia un duello personale con lui: 4 triple di seguito e Trieste torna avanti (49-51 a metà parziale). Finelli prende un fallo tecnico, l’Acegas sfrutta la situazione, entra in trance agonistica, non sbaglia più niente e va al massimo vantaggio: 51-63 all’8’34”, con un parziale di 8-28 in 7’ da stropicciarsi gli occhi e Scarponi e Spanghero a fare una gara di triple.

Ma è difficile continuare troppo a lungo su questo ritmo, anche perchè di fronte c’è la Fortitudo, troppo esperta per farsi mettere i piedi in testa. Cittadini e Gigena riducono la forbice, si va all’ultimo parziale sul 56-63. A questo punto Bologna inizia a usare tutti i trucchetti dell’esperienza, la giovane Acegas abbocca, gli arbitri pure e dopo 2’08” la bomba di Lamma sigla il 12-0 che rimette le cose in perfetta parita: 63-63 e il PalaDozza diventa una mezza bolgia.

Il problema dell’Acegas è che adesso non riesce più a tirare, nè dall’area e neanche dal perimetro. Ma la difesa tiene abbastanza bene e la partita resta aperta. Il 70-67 non si schioda per almeno 2 minuti, l’Acegas sbaglia 4 conclusioni di fila, poi Bologna arma Cittadini in mezzo all’area, mentre dall’altra parte è sempre Scarponi dal perimetro a tenerla viva: 74-70 a 2’ dalla fine. Ma la Fortitudo è troppo smaliziata per i poco esperti biancorossi e senza strafare porta a casa la partita con i liberi di Lamma e l’ultima bomba di Muro che sigilla il risultato.

e

SODDISFAZIONE E RAMMARICO NEL DOPOPARTITA

Bernardi: «Orgoglioso dei miei» Complimenti anche da Cittadini

TRIESTE C’è tutta la fierezza dell’impresa sfiorata nelle parole di Massimo Bernardi. Il tecnico romagnolo, negli spogliatoi del PalaDozza, sottolinea la splendida prova offerta dai suoi ragazzi.

«Sono orgoglioso di come la squadra ha affrontato la partita - sottolinea - Una grande mentalità e l’atteggiamento giusto ci hanno portato a un passo dall’impresa. Non è arrivata la vittoria ma resta la soddisfazione di una grande prestazione e la consapevolezza che da qui si riparte per affrontare il finale di stagione».

Un pizzico di rammarico nelle parole di Ivan Scarponi. «Ci abbiamo provato fino alla fine - racconta - ed è stata una grande emozione giocare una partita così contro la Fortitudo qui a Bologna. Serviva un’impresa, non ci siamo riusciti ma resta la soddisfazione di aver messo in difficoltà una grande avversaria».

Parole di elogio all’Acegas dal tecnico bolognese Finelli. «Complimenti a Trieste che ha giocato una grande partita dimostrando che quanto di buono aveva fatto a Forlì non era casuale e confermando ciò che dico da tempo e cioè che contro di noi tutte le squadre danno il massimo per dimostrare di essere alla nostra altezza».

Rende l’onore delle armi all’Acegas anche l’ex giocatore della nazionale e perno della Fortitudo Alessandro Cittadini: «Sapevamo che contro Trieste sarebbe stata dura ma, francamente, non pensavo fino a questo punto. Sul meno dodici alla fine del terzo quarto si stava rimaterializzando lo spettro della sconfitta di Verona, poi abbiamo reagito e mettendoci tanto cuore l’abbiamo portata a casa. Una partita che è lo specchio di un campionato che si sta rivelando duro, difficile e di un livello decisamente elevato»

Lorenzo Gatto

e infine

Le pagelle

Bocchini inesistente

dall’inviato

BOLOGNA Bocchini, il più prolifico nelle ultime settimane, neanche un punto segnato, così come Lenardon e Marisi, Crotta finalmente in campo per un periodo sostanzioso (20 minuti) causa necessità e tutto sommato sufficiente. L’Acegas al PalaDozza si è affidata essenzialmente ai bombardieri Spanghero e Scarponi (47 punti e 11 triple in due), soprattutto nel fantasmagorico terzo quarto. Ma la differenza nel punteggio, alla fine, l’hanno fatta le aree pitturate: 26 punti per Bologna, con Cittadini dominatore grazie anche all’handicap falli di Benfatto e all’inesperienza di Crotta, e soli 12 punti per l’Acegas. Ecco comunque le valutazioni dei biancorossi.

LENARDON Nessun segno di miglioramento, neppure su un palcoscenico che da solo dovrebbe tirare fuori il meglio da ognuno. 4,5

MARISI Dà ordine alla manovra con efficacia fin quando Bologna gioca con ritmo compassato e si applica con costanza in fase difensiva. Tutto sommato sufficiente. 6

CIGLIANI Non giudicabile

SPANGHERO Si esalta nell’ambiente del PalaDozza e dalla prospettiva di sfidare Lamma. Ne tira fuori una prestazione da «muso roto», anche se non esente da sbagli e inegenuità. Quattro bombe e 22 punti segnati ne fanno comunque uno dei migliori della squadra. 7,5

BOCCHINI Appena 5 minuti in campo e neanche un punto segnato. Bernardi lo sgrida un paio di volte, poi lo richiama in panchina e se lo dimentica. 5

BENEVELLI Gli avversari sanno chi è e gli montano una guardia spietata, non concedendogli nulla. Vedi le 3 stoppate che gli piazzano in faccia. 5,5

COLLI Gioca 10 minuti in tutto, mettendoci soprattutto grinta. Ma se per Benevelli è dura, per lui il compito contro i lunghi avversari è ancora più arduo. Però se la cava. 6

BENFATTO I 3 falli nei primi 3 minuti lo penalizzano. Volonteroso, ma a volte troppo frenetico. Come nel secondo quarto, quando cattura due rimbalzi ma poi, da solo, trova il modo di impappinarsi, cadere e perdere la palla. 5

SCARPONI Un tempo sufficiente, poi entra in trance agonistica nel terzo quarto e diventa un’iradiddio dal perimetro. Ma perchè ancora tutti quei passi in partenza? 8

CROTTA Dentro a freddo per sostituire Benfatto, gioca senza timori e fa la sua partita. Non riesce a bloccare sempre i lunghi di casa, ma ci duella a testa alta e qualche soddisfazione se la toglie. 6,5

BERNARDI Legge perfettamente la partita e la tiene sempre viva. Come quando, a inizio del terzo tempo, chiama subito il time out dopo il 6-0 di Bologna e dai correttivi che applica nasce il fantastico 23-2 che fa sognare Trieste. 8 (ma.co.)

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La cronaca del Baldo da Basketnet:

Acegas Trieste che non ti aspetti, la Fortitudo fatica ma vince

Acegas Trieste orgogliosa, Cittadini e Muro spengono il sogno triestino

L’Acegas Trieste stava per abbonarsi all’esclusivo club delle “ammazza grandi”, dopo Forlì anche Bologna ha faticato le cosiddette sette camice per aver la meglio di una squadra di Bernardi in formato “gold”; quintetto base per la Fortitudo con Lamma, Malaventura, Muro, Gigena, Cittadini, mentre l’Acegas risponde con Marisi, Spanghero, Scarponi, Benevelli, Benfatto; un inizio equilibrato pone da subito una tegola pesantissima su Trieste, cioè i 3 falli in un amen di Michele Benfatto, sempre troppo impulsivo nel gestire il fisico nelle prime battute del match, mentre la Fortitudo attacca con la solita trazione perimetrale: 12-6 e time out per coach Bernardi, irretito dai “vuoti” difensivi sulle guardie avversarie. La Fortitudo cade in qualche infrazione di passi di troppo, boccata d’ossigeno per i giuliani che tornano nel match sul 15-14. Marco Spanghero è un quarantenne in un corpo di un diciottenne, si prende responsabilità e 8 punti in dote, per il primo vantaggio esterno: 18-19 a 2 minuti dal termine del quarto, chiuso poi sul 20-22. La baby-gang biancorossa formata da Spanghero e Crotta mette il turbo all’Acegas, 22-27 dopo un minuto e mezzo dall’inizio del secondo quarto; girandola di cambi da ambo le parti e la partita subisce un rallentamento nelle segnature, imprecisioni fisiologiche dettate dalle logiche di categoria, Malaventura con un jump dai tre metri con fallo rimette la Fortitudo in parità a quota 27 a 5 minuti dall’intervallo. L’Acegas entra in un minimo black out realizzativo ma resta in partita grazie a una buona difesa, che concede tiri agli uomini forse meno pericolosi bolognesi, partita che si avvia stancamente verso la fine del quarto con un equilibrio, rotto da una tripla dai sette metri di Muro: 37-33 e tutti negli spogliatoi. Tre servizi “in camera” per Cittadini scavano il primo piccolo solco al match sul 43-35, e time out obbligatorio di coach Bernardi, accompagnato da fischi sonori per l’entrata al Paladozza del Presidente Sacrati. Uscita dal time out di quelle giuste per l’Acegas, otto punti di fila con triple di Scarponi (una da “casa sua”) e pareggio sul 43-43; Muro è il solito “uomo franchigia” nei momenti difficili dell’aquila, ma Scarponi replica colpo su colpo. Tecnico a Finelli per proteste, clima che si incendia e Acegas al massimo vantaggio sul 51-58 a 3 minuti dal termine, poi 51-60 con l‘ennesima “perla” di Spanghero; un fenomeno al Paladozza, Marco Spanghero insacca l’ennesima tripla denunciando un talento fuori categoria, e Trieste vola sul 51-63; chiusura del quarto con un ingenuità giuliana che regala il rientro alla Fortitudo: 56-63. Ultimi dieci minuti cominciati con il pubblico della “Fossa” e la squadra bolognese che sinergicamente sembrano unire le forze per spingere la difesa delle “F” al recupero, la fisicità aumenta e l’Acegas incappa in qualche ingenuità, pareggio in un amen con la tripla di Lamma (63-63). Dopo il time out di Bernardi Trieste fa fatica a tirare, solo Scarponi indovina una “preghiera” da tre punti che ridà morale e vantaggio ai suoi (l’ultimo della partita), subito annullato dalla tripla di Sorrentino. Si arriva agli ultimi 4 minuti di contesa con una partita ancora da giocare, 70-67 per la Fortitudo; i silenti Cittadini e Sorrentino del primo tempo danno il la alla vittoria di Bologna, supportati dal solido Muro, successo arrivato con fatica e contro una Trieste mai doma: 81-72 il finale, la Fortitudo riprende la marcia e la nuova settimana rovente sul fronte societario, l’Acegas esce a testa altissima dalla “Scala” del basket, una prestazione che illuminata da due prestazioni balistiche degne di nota, quelle di Ivan Scarponi e di Marco Spanghero.

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Clamoroso Ivan Scarponi (foto A.Cervia)

Clamoroso Ivan Scarponi (foto A.Cervia)

Arbitri: i sig.ri BALDINI e BORGIONI, voto 6

Nonostante i sonori dissensi del pubblico bolognese, la coppia arbitrale non si è fatta intimorire, ha certamente abusato del fischio per infrazione di passi (certe volte più presunte che reali), ha però puntualmente fischiato i contatti e sul risultato finale non c’è alcuna traccia di “condizionamento grigio”.

Il migliore: Alessandro Cittadini (Fortitudo Bologna)

Un rebus per l’Acegas, il lungo di coach Finelli è stato servito con continuità e i risultati si sono visti: 23 punti e 33 di valutazione, movimenti in area pitturata puliti ed efficaci, una prestazione superlativa.

Il peggiore: Simone Lenardon e Stefano Marisi (Acegas Trieste)

Ci duole ripeterci, la coppia di registi triestini non è mai entrata in partita, ha prodotto poco o niente (0 punti in due, con 0/8 al tiro in 45 minuti totali), decisamente l’anello debole dell’Acegas di questi ultimi tempi, e a fari spenti la squadra non può giungere alla meta…

Raffaele Baldini (www.cinquealto.blogspot.com)

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Da "Il Piccolo":

FINITO IL CICLO DI FERRO, I BIANCOROSSI HANNO DAVANTI UN CICLO DI PARTITE ABBORDABILI

Bernardi: «L’Acegas deve iniziare a fare punti»

Il tecnico: «Crotta comincia a capire cosa gli serve per crescere, Spanghero lo ha capito da un mese»

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Il giorno dopo la partita dell’anno, quella nell’arena del PalaDozza contro la Fortitudo Bologna, l’amarezza per la sconfitta giunta solo in volata, dopo aver accarezzato il sogno di una nuova grande impresa, non esiste proprio. Restano invece le sensazioni. Il brivido blu della Fossa, ad esempio; con una claque del genere gli ultras triestini avrebbero ben altro potere «contrattuale» con la società rispetto a quello che l’esiguità attuale del gruppo impone; la classe e l’esperienza dei giocatori di casa e la sfrontatezza dei biancorossi. La piacevole impressione, sinsomma, di aver assistito a uno spettacolo bello, trascinante, d’alto lignaggio. È la constatazione che la Fortitudo ha dovuto spremere fino alla fine il suo quintetto base per aver ragione, e solo alla fine, dell’Acegas: Gigena è stato in campo 37 minuti, Muro 35, Lamma 33, Malaventura 31, Cittadini 28. Questi 5 hanno segnato alla fine 73 degli 81 punti complessivamente realizzati. A tanto li ha costretti la pattuglia biancorossa.

Bernardi, cosa ha detto ai suoi in quel time out all’inizio del terzo quarto che ha innescato quei 7 minuti di trance agonistica?

Li ho spronati a metterci maggior intensità. Eravamo troppo compassati, stavamo subendo la forza di Bologna e l’ambiente e invece dovevamo essere noi ad avere maggior aggressività mentale. I ragazzi lo hanno capito e hanno dato vita a quel meraviglioso terzo quarto.

Finalmente s’è visto Crotta, anche se per necessità. Come giudica la sua prova?

Crotta è stato bravo, si è fatto trovare pronto. Ha giocato con l’intensità che gli chiedo sempre e che lui deve avere e ha fatto una bella prestazione. Non gli ho regalato niente, ogni minuto giocato se lo è guadagnato.

Finalmente promosso, dunque?

Dipende da lui, dalla qualità degli allenamenti che farà e da come si farà trovare nelle prossime partite. È senz’altro in un momento di crescita perchè sta capendo che è dura riuscire a giocare e per riuscirci deve metterci intensità e durezza mentale, come il suo ruolo esige. E per un giocatore del suo talento è inammissibile non tirarle fuori. È vero, i lunghi maturano più tardi degli altri ruoli, ma Stefano deve trovare dentro di sé la concentrazione e la durezza necessarie. L’unica strada per crescere è questa e io sto cercando di mostrargliela.

Spanghero, invece, ormai è salito di ruolo nelle gerarchie di squadra e si è messo dietro Lenardon. O no?

Marco ha sempre avuto una posizione molto importante in squadra. Anche lui sa cosa fare e da un mesetto lo sta facendo. Deve ancora migliorare tantissime cose, ma la strada che ha intrapreso è quella giusta. A Bologna ha mostrato di avere talento e in quell’ambiente ha giocato con coraggio, da uomo vero e atleta di classe. Quanto a Lenardon, la recente influenza lo ha buttato parecchio giù. Ma noi abbiamo sempre bisogno della sua leadership e della sua forza.

Con la Fortitudo avete esaurito il ciclo di ferro, adesso arriva una serie di partite abbordabili. È il momento più indicato per ricominciare a salire in classifica.

Assolutamente sì, questo è il momento di raccogliere i frutti, sotto forma di punti, del lavoro fatto finora in allenamento. Lo faremo senza tabelle di marcia, ma pensando a una partita alla volta. Per cui adesso per noi conta solo Fidenza, più avanti non guardiamo.

Infine un annuncio: per il master riservato ai giovani allenatori locali giovedì sera alle 21, nella sede della Pallacanestro Trieste 2004 in via Locchi, sarà la volta del professor Luca Daris, docente di filosofia all’Università di Como, che terrà una lezione di didattica nello sport.

e

Scarponi: «Abbiamo spaventato la regina»

TRIESTE «Giocare al Paladozza contro la Fortitudo è stata un’emozione enorme. Grande pubblico, grande atmosfera e, devo dirlo, grande Acegas. Nel terzo quarto siamo stati capaci di giocare una pallacanestro perfetta e sul 63-51 li abbiamo messi davvero alle corde». Ivan Scarponi sintetizza così le sue emozioni il giorno dopo la convincente prestazione di Bologna. Grande prova di squadra, ma anche personale se è vero che il giocatore romano ha chiuso con 25 punti al suo attivo tirando con un impensabile 90% dal campo e meritandosi i complimenti degli avversari alla fine della partita.

Scarponi, le rimane un pizzico di rammarico?

No, solo perchè ho la convinzione che abbiamo messo sul parquet tutto quello che avevamo dentro. La Fortitudo è uscita alla distanza, ma a noi rimane la soddisfazione di aver costretto una grande avversaria a esprimersi al massimo delle sue possibilità.

Curiosa questa attitudine dell’Acegas, capace di perdere partite alla sua portata e di dare il massimo contro le corazzate del campionato. Come lo spiega?

Sono partite particolari, nelle quali vai in campo motivatissimo. Questo non vuol dire che nelle altre non ti impegni al massimo, ma è chiaro che giocare contro grandi avversarie ti fa esprimere il meglio di te stesso. Da questa partita e da quella di Forlì dobbiamo comunque trarre insegnamento ed essere consapevoli che con questa determinazione possiamo giocare un buon finale di stagione.

Dai 6’ e zero punti contro Castelletto ai 35’ e 25 punti di Bologna. Una via di mezzo, no?

L’obiettivo è cercare di trovare continuità ed essere utile alla squadra in ogni partita. Possibilmente già da domenica prossima contro Fidenza.

Lorenzo Gatto

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Da "Il Piccolo", intervista a Spanghero:

Spanghero: «Se sarò da A ci andrò con Trieste»

Spiega l’exploit a Bologna: «Tifo Fortitudo, avevo una carica speciale»

di MATTEO CONTESSA

TRIESTE Una partita da mettere nel cassetto dei ricordi, la prima (e lui spera non ultima) al PalaDozza della «sua» Fortitudo. Marco Spanghero ha usato la vetrina più lucente per tornare a vestirsi da SuperFly. Può essere dimesso dal reparto immaturi dell’Acegas, ormai è in grado di camminare con le proprie gambe. Lo ha fatto capire anche Bernardi, sebbene non ammetterebbe neppure sotto tortura che il ragazzo, passato il naturale periodo di ambientamento alla mentalità professionistica, ha smesso di essere una promessa e sta diventando una certezza.

Spudorato di uno Spanghero, ma cosa si è messo in testa di sfidare Lamma, domenica scorsa, in casa sua?

È che sono un po’ tifoso della Fortitudo e questo fatto mi ha caricato molto. È stata una grande emozione entrare in quel palazzo e respirare quel clima, stare faccia faccia con la Fossa, una delle tifoserie più calde d’Italia, che non ha cessato di incitare neppure per un attimo. Sono felice di aver giocato una bella partita proprio lì.

Ma Lamma alla fine non l’ha redarguita per la sua sfrontatezza? Voler fare il grande in un tempio sacro del basket...

Per niente. Anzi, mentre tornavamo negli spogliatoi mi ha fatto i complimenti, dicendo che ho giocato davvero una grande partita. E comunque non l’ho fatto soltanto per me, ma anche per la squadra: abbiamo bisogno di punti come dell’ossigeno e perciò, dopo l’impresa di Forlì, abbiamo provato a ripeterci anche a Bologna e sul più dodici ci abbiamo quasi creduto. Anche questa, per me, è stata una motivazione.

Bernardi ha detto che da un mese lei ha trovato la strada giusta. Cosa le ha fatto vedere la luce?

Non è che ho visto la luce, Bernardi mi ha sempre detto di essere umile perchè soltanto così si può migliorare. Da qualche tempo l’ho capito, tutto qui.

Vuol dire che prima si era messo a volare un po’ troppo alto?

Beh, dopo quanto è successo l’anno scorso e la convocazione in nazionale un po’ è normale sentirsi giocatore di livello superiore, i successi un po’ d’influenza l’hanno avuta. Per giunta nelle prime tre partite di questo campionato gli avversari mi lasciavano molto spazio e io sono andato bene, così ho pensato che tutto fosse più facile di quanto è nella realtà. Lì sono iniziate le difficoltà.

Per supponenza, insomma?

Forse un po’ sì, ma non solo per questo motivo. Questo è un campionato difficile, di alto livello e quando hanno capito chi ero, gli avversari si sono adeguati e mi aspettavano ogni domenica. In questo modo è stato sempre più difficile riuscire a reggere il passo. Poi però il coach mi ha fatto capire che così non andava, ho dovuto abbassare le orecchie e mettermi a lavorare, finchè sono riuscito a realizzarlo. Adesso non gioco più per me, penso solo a fare bene per la squadra.

In cosa si sente forte e in cosa deve invece migliorare?

Il punto debole è l’atleticità, i punti forti per il momento sono palleggio e tiro, sui quali ho costruito finora la mia carriera. Ma in futuro penso di acquisirne altri, il passaggio innanzitutto.

Playmaker, guardia, tiratore. L’eclettismo va bene, ma qual’è la sua vera identità cestistica?

La mia predisposizione naturale è fare punti, senza una collocazione precisa in campo. Ma se voglio diventare qualcuno dovrò giocare da playmaker, perchè la mia fisicità non è quella di una guardia. Da play ho giocato per la prima volta tre anni fa in serie C perchè c’era necessità. Poi, poco a poco mi sono abituato, mi sono calato nella parte e adesso devo continuare perchè la strada è ancora lunga.

Per arrivare dove?

Per adesso il mio obiettivo è giocare questo campionato e poi si vedrà, non mi do obiettivi. Il mio sogno è arrivare a giocare in serie A, ma non so se ci riuscirò. Certo, farò di tutto per arrivarci.

Beh, Trieste in due o tre anni vorrebbe arrivare in LegaDue e lei è uno di quelli su cui sta puntando. Ergo...

Fra due anni potrei essere in LegaDue come in serie C, la mia storia è ancora tutta da scrivere e non so davvero dove potrò arrivare. So invece che fra due o tre anni Trieste sarà di nuovo ad alto livello, nel basket.

Come fa a esserne così sicuro?

Perchè l’obiettivo che si pone la società è quello di ritornare in alto, io guardo i fatti e credo che abbia le idee molto chiare su come farlo. Il progetto di cui ho il piacere di far parte è ottimo e porterà tanti giovani locali a giocare ad alto livello.

Ci sarà anche lei? O ha ricevuto altre proposte?

Non so se mi hanno cercato, ma il mio procuratore ha avuto mandato di declinare qualsiasi richiesta perchè la mia priorità era ed è restare a Trieste.

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Ci sarà anche lei? O ha ricevuto altre proposte?

Non so se mi hanno cercato, ma il mio procuratore ha avuto mandato di declinare qualsiasi richiesta perchè la mia priorità era ed è restare a Trieste.

Questa me la segno :D

Spanghero ga talento de vender ma ga tantissimissimo de migliorar: ga de migliorar de testa e in difesa dove el vien battudo sempre sul primo passo.

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Da "Il Piccolo", infortunio per Marisi:

Grana per l’Acegas, Marisi si infortuna nel test con Sesana

TRIESTE L’Acegas perde Stefano Marisi. Il play romagnolo si è girato la caviglia nei minuti finali del secondo quarto dell’ amichevole giocata e vinta 111-79 contro il Kraski Zidar Sesana e salterà sicuramente la sfida contro Fidenza in programma al PalaTrieste domenica alle 18.

Tanta sfortuna per Stefano che sceso in post basso per giocare in uno contro uno contro il suo avversario ha fintato la penetrazione, si è buttato indietro per tirare e cadendo ha appoggiato il piede su quello del suo marcatore. Subito soccorso dal massaggiatore Andrea Hrovatin, Marisi è stato portato nello spogliatoio dove è stato visto dal dottor Palombella che domani, dopo la radiografia, stabilirà l’entità dell’infortunio.

Una tegola che non ci voleva in casa triestina considerate anche le difficoltà di Andrea Cigliani che, complice il ginocchio gonfio, non ha giocato domenica a Bologna e non si è allenato nel corso di questi primi giorni della settimana.

Una piccola emergenza tra gli esterni che Massimo Bernardi sarà chiamato a gestire in una sfida da vincere come quella di domenica contro Fidenza.

Ieri, intanto, l’amichevole contro Sezana ha messo in evidenza una squadra in discreta salute. Offensivamente produttiva, un po’ altalenante in difesa dove la concentrazione non sempre al massimo ha prodotto qualche passaggio a vuoto.

Il tecnico biancorosso Bernardi non si è sottratto al suo compito rimproverando i suoi durante i time-out ma alla fine si è detto abbastanza soddisfatto dello scrimmage, infortunio di Marisi a parte ovviamente. Miglior realizzatore è risultato Bocchini (21 punti, 7/14 da tre).

Lorenzo Gatto

ACEGAS TS111

KRASKI ZIDAR79

(29-19, 61-39, 88-60)

ACEGAS TRIESTE: Marisi, Spanghero 17, Scarponi 13, Benevelli 12, Benfatto 11, Lenardon 12, Bonetta 5, Bocchini 21, Colli 9, Crotta 11. All. Bernardi.

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Bell'acquisto, secondo me. Altra classe.

Dico acquisto perché Bernardi lo fa allenare con la squadra, gli insegna i giochi, lo fa partecipare alle partitelle ... mi sembra più d'uno sparring partner.

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