SandroWeb Posted June 8, 2021 Report Share Posted June 8, 2021 MARTEDÌ 8 GIUGNO 2021 - Se il Porto vecchio è il simbolo di una città che vuole rinascere, non c'era luogo migliore per presentare ai cittadini il progetto della casa della Triestina. Come scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo", il cantiere nell'area ex Ferrini, sul quale sorgerà il primo centro sportivo della storia ultracentenaria dell'Unione, sta per partire. Entro una quindicina di giorni le ruspe cominceranno a sbancare le masserizie accatastate in oltre cinque anni di chiusura dopo l'inglorioso fallimento del glorioso Ponziana. Prima però Mauro Milanese e il sindaco Roberto Dipiazza dovranno sottoscrivere la convenzione per la concessione dell'area alla Triestina per 25 anni. Sarà l'ultimo passaggio formale di un lavoro cominciato quattro anni or sono. Sul palco della sala Luttazzi si sono ritrovati tutti gli attori indispensabili per mettere a terra un modello di partenariato pubblico-privato da 11 milioni di euro: il Comune proprietario dell'area di Ponziana (con gli assessori Giorgi e Lodi e il vicesindaco Paolo Polidori a fare le veci del primo cittadino), l'Artedil di Bergamo che costruirà la struttura, la Tonucci&Partners consulente per la parte finanziaria, Metroarea (con l'architetto Di Pretoro) che ha ideato la struttura e naturalmente la Triestina, anima dell'iniziativa, con l'au Mauro Milanese e il responsabile del progetto Diego Lopez. Di fronte, in platea, l'Unione ha ritrovato una ristretta delegazione dei suoi tifosi. Anche questo è un segnale di progressiva uscita dall'emergenza pandemica. Il Ferrini-Biasin sarà molto di più di un centro sportivo. «Quando da bambino giocavo con la maglia alabardata - ha detto Milanese - mi chiedevo perché la Triestina non avesse un campo come le squadre degli altri rioni. La scelta di far convergere tutti gli sforzi su questa area, ora abbandonata, va nella direzione di rivitalizzare un intero quartiere e di venire incontro anche alle esigenze delle famiglie dei nostri ragazzi. Quell'area diventerà un punto di riferimento per i giovani della nostra città». «La riqualificazione è la chiave che ha spinto l'amministrazione comunale a sposare l'iniziativa presentata dalla Triestina - dice l'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi - utilizzando lo strumento della finanza di progetto tra pubblico e privato». La riqualificazione dell'area di oltre 10 mila metri quadrati è finanziata per 1,2 milioni dal Comune (con fondo trasferito dalla Regione) e con 10 milioni dalla Triestina che attiverà anche una linea di finanziamento con l'Istituto di Credito sportivo del Coni. Lo sviluppo del progetto si articola su due fasi. Si parte a giugno con la ristrutturazione degli spogliatoi (che da quattro diventeranno sei), il rifacimento del campo a 11 con la bonifica del terreno sottostante l'attuale disastrato manto sintetico. Poi presumibilmente dall'autunno si partirà con la costruzione dei due edifici che ospiteranno il bar-ristorante, l'hotel-foresteria, una parafarmacia, un ambulatorio per la fisioterapia ed altri servizi aperti al pubblico oltre al nuovo campo a 5. Per dare il via alla fase più corposa del progetto è necessario che l'amministrazione comunale con passaggio consigliare licenzi una variante urbanistica. Si tratta di un'operazione articolata. «Proprio per far partire prima il cantiere abbiamo concordato sullo stralcio del primo lotto», sottolinea l'assessore Lodi. Se l'iter sarà approvato a settembre-ottobre (con l'incombente tornata elettorale) l'opera potrà essere completata entro il 2022 ma già dall'autunno di quest'anno al centro di Ponziana torneranno a giocare i ragazzini. L'area intitolata a un grande del passato come Giorgio Ferrini e a un "benefattore" del presente come Mario Biasin tornerà a vivere. È un primo passo. Un grande passo, per il futuro dell'Unione e di Trieste. - Un'Allianz nel segno della continuità e della forza del collettivo, senza frustrare però le individualità. Duttile. Con una forte identità difensiva e con una fisicità più accentuata rispetto al passato perchè è questo che bisogna avere in una serie A che esaspera intensità e atletismo. Saranno questi i tratti distintivi dell'Allianz Pallacanestro Trieste di Franco Ciani.Il nuovo coach biancorosso, chiamato ad aprire un nuovo ciclo dopo quello di Dalmasson appena conclusosi, è stato presentato ieri dal presidente Mario Ghiacci. Frasi di circostanza e formalismi banditi, sul tavolo solo concretezza.LA SCELTA. Ghiacci ha chiarito da subito il ruolo di Ciani. «Il nostro comandante, è il responsabile di tutta l'area tecnica e nel rispetto dei ruoli iniziamo proprio da lui la presentazione dello staff. Non cambierà il metodo di lavoro, con una collaborazione tra tecnico e società, sarà lui a rapportarsi con gli agenti, io farà da contrappeso e ascolterò le sue richieste perchè non è vero che conta solo quello che un coach fa per una società ma anche quello che il club fa per lui. Abbiamo scelto il tecnico ma anche l'uomo e mi fa piacere constatare che sono molti i personaggi dell'ambiente cestistico che in questi giorni mi stanno facendo i complimenti per la scelta».IL COACH. Franco Ciani sembra avere già le idee chiare. «Torno ad allenare in serie A dopo tanto tempo, so che il lavoro non mancherà ma so anche che mi supportano una società e un'importante struttura tecnica. Relativamente alla mia filosofia di basket considero irrinunciabile l'aspetto difensivo. In attacco cercheremo di sfruttare le caratteristiche dei giocatori della rosa ma è ancora presto per parlare di mercato perchè ci sono alcue risposte che attendiamo e in base a quelle sapremo se orientarci su un certo tipo di elementi o altri». Tra le risposte attese la più condizionante nell'allestimento del roster è quella di Davide Alviti che può esercitare l'uscita dal contratto con l'Allianz entro fine mese. Ghiacci, ribadendo una sua espressione ormai diventata familiare («per fare un fosso ci vogliono due rive»), sottolinea che il club non si presterà a nessun tentativo di gioco al rialzo.IL ROSTER. A Ciani piace l'idea di avere una rosa composta da «giocatori duttili. Considero già un valore quella degli elementi che già ci sono e sarà uno dei criteri selettivi per individuare i nuovi. Dell'idea di un play straniero ho già parlato con Fernandez prospettandogli tatticamente il ruolo che vorrei affidargli. Nella scelta degli stranieri saremo attenti in particolare a quelli con esperienze europee. Chi arriva ad esempio dalla G-League proviene da esperienze tattiche diverse rispetto al nostro basket. Certo, se si liberasse un talento e potesse venire da noi allora lo prenderemo in considerazione ma l'idea di base è privilegiare stranieri che conoscano già il basket europeo. Il serbatoio dell'A2? Ci ho allenato a lungo, Grazulis è stato un gran bel colpo ma il profilo di fisicità dei giocatori nell'A2 attuale è profondamente diverso da quanto viene richiesto nella massima serie».Ciani si sofferma anche su Daniele Cavaliero, che non ha ancora ufficializzato la decisione sul proprio futuro. «Ho un rapporto eccellente con lui, abbiamo parlato a lungo qualche giorno fa». E Ghiacci aggiunge: «Sono i grandi campioni che decidono quando smettere. Daniele è stato l'ultimo a firmare l'anno scorso, non è mai un problema».LE COPPE. Ed eccolo qua, il tormentone delle prossime settimane. Le Coppe europee. Anzi, la coppa. La Basketball Champions League, l'unica che stuzzica la Pallacanestro Trieste. Giovedì l'assemblea dei soci si pronuncerà sull'intenzione di presentare la domanda di partecipazione, e il sì sembra scontato. Entro il 16 giugno la richiesta andrà perfezionata e presentata ufficialmente. La risposta arriverà entro fine mese. L'Allianz non può che crederci e sperare, visto che per completare l'elenco delle partecipanti bisogna verificare l'adesione delle aventi diritto, il ranking delle richiedenti e valutare chi premiare con le wild card. Ghiacci precisa: «Cercheremo di farci trovare pronti, se faremo la coppa sarà un'esperienza e un momento di crescita per la nostra struttura». Per quanto riguarda l'assetto della squadra, si partirà con 5italiani+5 stranieri, con la facoltà di ripensarci proprio in considerazione di un eventuale impegno continentale («Potremmo pensare al 6+6 oppure a giocare 5+5 in campionato con uno straniero in più ad hoc per la coppa»). Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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