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LUNEDÌ 27 SETTEMBRE 2021

- La soddisfazione, enorme, per una vittoria che dà il senso al duro lavoro svolto in tutto il precampionato. Partenza migliore, per la nuova Allianz targata Franco Ciani, non poteva esserci ed è proprio il nuovo condottiero biancorosso, a nome di tutto il gruppo, a portare la gioia dello spogliatoio in sala stampa. Trieste ha vinto al termine di una battaglia nella quale, nel corso dei 45', ha saputo prendere qualcosa di positivo da tutti gli uomini scesi in campo. «È il dato più importante da sottolineare - le parole di Ciani - e rappresenta la logica esemplificazione dei criteri secondo cui questa squadra è stata costruita. Abbiamo avuto nel finale l'importante apporto dello zoccolo duro della squadra, penso a Fernandez, a Grazulis a Delia e a Cavaliero ma tutti, nell'arco della partita, hanno messo il classico mattoncino per arrivare alla vittoria. Un successo importante, costruito contro un'avversaria che tutti in fase di pronostico hanno dato tra le prime quattro forze del campionato. Per noi partire con un successo contro una squadra come Brindisi significa molto».Una vittoria cercata e voluta che premia l'atteggiamento di un gruppo che non ha mai avuto passaggi a vuoto. «Una vittoria frutto di una partita tenace - continua Ciani - nel corso della quale siamo stati a lungo avanti nel punteggio. Questo significa che non è arrivata per caso sulla base di episodi favorevoli ma che è stato il completamento di una prestazione di buonissimo livello».Una chiave importante la capacità di limitare lo spauracchio Perkins e di trovare solidità sotto i tabelloni. «L'idea di attaccare l'area fa parte del nostro gioco - conclude Ciani - e il nostro pacchetto di lunghi, per esperienza e versatilità, può essere l'elemento trainante della squadra. Siamo riusciti a fermare Perkins opponendogli una difesa ordinata e basata sui raddoppi. Ci tengo a sottolineare anche la spinta del nostro pubblico che già in questo esordio ha dimostrato di poterci trascinare nei momenti difficili».Assoluto protagonista del successo targato Allianz, sicuramente, Marcos Delia forse l'uomo più atteso dopo un precampionato in salita. Il giocatore argentino sta pian piano ritrovando una buona condizione fisica e ieri sera ha dato a Trieste un contributo davvero importante. «La vittoria è diretta conseguenza di quale mentalità abbiamo messo in campo fin dai primi minuti. Bello e più facile iniziare con una vittoria ma ora dobbiamo crescere ancora. Abbiamo preparato la partita molto bene mentalmente e mostrato il lato migliore di questa squadra. Personalmente ho cercato di dare tutto, ho sbagliato qualche conclusione di troppo dalla lunetta ma i liberi che dovevano entrare nei minuti decisivi, li ho segnati».

- Finalmente mister Bucchi può gioire per una vittoria. Ma dalle parole del tecnico alabardato, che non si è mai perso d'animo, si capisce che per lui era solo questione di tempo: «Sono contento per i ragazzi perché so quanto lavorano e so quanto è difficile convivere con sconfitte immeritate - ha spiegato il mister alabardato - guardavo che rispetto a metà agosto c'erano in campo nove giocatori diversi, abbiamo una rosa completamente nuova che sta trovando una quadratura e una solidità, per questo sono sempre stato ottimista. Questo è un gruppo che lavora, che non deve farsi condizionare dai momenti. E poi sono contento per la società, che so quanto vuole crescere, e per i tifosi, che meritavano la prima gioia». Il ritorno di De Luca è stato fondamentale: Bucchi aveva avvertito di non caricarlo di troppe responsabilità, ma è innegabile che la "zanzara" abbia portato qualcosa in più: «Ma a noi sono mancati e mancano tuttora giocatori importanti in attacco, quelli da cui ci si aspetta qualcosa in più - dice Bucchi - Trotta è arrivato tardi ed è stato subito mandato in campo, è ancora al 50 per cento, De Luca dopo mezza partita ha preso la squalifica, poi ci sono ancora Gomez, Sarno e Petrella infortunati. Sono giocatori che in partite come questa spaccano e ci sono mancati. Ma non carichiamo un singolo come quello che deve essere il risolutore». L'Unione è migliorata anche nella gestione: stavolta, una volta in vantaggio, non ha concesso quasi nulla agli avversari: «Credo che il Lecco è stato pericoloso solo su un colpo di testa su calcio piazzato sul quale è stato bravo Martinez- spiega Bucchi - per il resto mai entrati in area. Sono una squadra importante, ma non si tratta di suoi demeriti, quanto di meriti della Triestina, che è stata corta, compatta e aggressiva». Il tecnico spiega l'uscita di Galazzi ed elogia quelli che sono entrati: «Galazzi è dinamico, giovane ma già con personalità, non volevo toccare l'assetto ma ha preso una botta al polpaccio. Procaccio è entrato bene, sta crescendo dopo un anno difficilissimo. Ma sono entrati bene tutti, da Di Massimo a Paulinho, a Giorico, Menzione speciale per Litteri, che è davvero un leone: ha tante situazioni problematiche ma stringe sempre i denti e dà una mano, anche stavolta col naso rotto si è battuto e lo ringrazio».

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