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I suntini sandrini di lunedì 24 aprile 2023


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LUNEDÌ 24 APRILE 2023

- Senza Davis la Pallacanestro Trieste si muoverà sul mercato o finirà la stagioone così? «Di questo parla la società, siamo attenti e ci confrontiamo continuamente». Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", da Marco Legovich nel dopogara non arriva un no definitivo alla prospettiva di un ingaggio comunitario in extremis ma va anche detto che il mercato di questi tempi offre poca roba. Sarà una lunga settimana anche su questo fronte. Intanto c'è da commentare un'altra sconfitta, dopo i complimenti di prammatica a Pesaro vincitrice. «Si è trattato di una partita giocata con grande agonismo da entrambe le squadre ma noi abbiamo perso 17 palloni, di cui 12 solo nel primo tempo. Avremmo dovuto giocare con più pazienza e tranquillità. Inoltre abbiamo concesso il 41% nel tiro da tre punti a Pesaro, intervenendo in difesa con aiuti individuali che non venivano richiesti e scoprendoci».Trieste però è stata troppo discontinuo. A un break inflitto ecco immediato un controbreak incassato. Un canestro e poi un'amnesia difensiva. Perchè?«Siamo riusciti in alcune occasioni a ribattere agli allunghi pesaresi - replica il coach triestino - ma alla terza o quarta spallata non abbiamo saputo rispondere, ci sono stati sbandamenti, abbiamo tre elementi per gestire il gioco, Ruzzier che nella sconfitta come nella vittoria continuo a ritenere uno dei migliori play italiani, Bartley e Bossi. Per noi non è facile in questo momento abbinare la continuità alla qualità che questo campionato richiede in ogni partita. Ma quello che deve essere ben chiaro è che non siamo morti. Adesso ci aspetta un'altra finale, stavolta davanti al nostro pubblico, e su questa dobbiamo concentrarci».Jasmin Repesa chiude una striscia negativa: «Si doveva vincere per forza, sapevamo che Trieste ci avrebbe potuto mettere in difficoltà a rimbalzo. In attacco avevo chiesto ai miei di muovere il più velocemente possibile il pallone per prenderci buoni tiri aperti e siamo riusciti nel nostro intento come confermano i 22 assist. Un'altra mossa chiave è stata proporre tre piccoli insieme all'inizio dell'ultimo quarto, hanno fatto la differenza. E adesso continuiamo a pensare ai play-off»

- Il palpitante finale con il felice epilogo di Crema, come scrive oggi Ciro Esposito sul quotidiano locale odierno, non significa che la salvezza è stata raggiunta. Ma questo è comunque il momento nel quale al gruppo squadra va detto grazie. Ai giocatori che al di là dei limiti tecnici sono sempre stati generosi, allo staff e soprattutto ad Augusto Gentilini capace di ottenere equilibri tecnici e psicologici da una squadra trovata a gennaio in grande difficoltà. I MERITI È doveroso ringraziarli non solo per l'altalena di emozioni dell'ultima e decisiva gara ma perchè hanno saputo in tre mesi raggiungere l'obiettivo massimo quasi impensabile per una Triestina che dopo 24 partite era staccata all'ultimo posto della graduatoria. E va detto che sono riusciti a raggiungere il traguardo dei play-out nonostante i limiti (anche dopo la revisione profonda di gennaio), nonostante il distacco non sul piano economico ma morale dei vertici societari e anche senza un supporto veramente convinto di una gran parte della tifoseria. E la conduzione societaria fin qui anomala, per usare un eufemismo, non può certo essere rimodellata dalla dichiarazione diramata sabato sera dal presidente Giacomini. Dopo il silenzio un intervento legittimo ancorché ininfluente nel bene o nel male. Ora è tempo di concentrarsi sull'obiettivo salvezza e basta.LE BASI La Triestina parte da una buona base per questo spareggio articolato su due sfide con il Sangiuliano City. Sul piano tecnico-tattico la gestione Gentilini ha reso solida la fase difensiva e soprattutto sotto questo aspetto è stato costruito il gruzzolo di 21 punti conquistato nelle 14 gare del post Pavanel. Le sconfitte sono state solo 3 contro il record negativo di 14 accumulato nella prima parte di stagione. L'ATTACCO È assodato come questa squadra faccia fatica a segnare eppure la manovra offensiva è stata a tratti molto efficace con la produzione di un buon numero di occasioni da rete. Poi si può discutere se al fianco del creatore di spazi Mbakogu si potevano provare altre soluzioni a quella più gettonata di Tavernelli comunque sempre impegnato e non poco a dare una mano anche al centrocampo. Le alternative ci sono, come ha dimostrato il finale di Crema con gli ingressi di Felici, Adorante, Minesso. Gli innesti di qualità e la scelta di riempire l'area con qualche uomo in più rispetto al solo nigeriano che non è uno stoccatore, costituiscono un'opportunità. SQUADRA VIVA Ma l'aspetto che peserà maggiormente nella doppia sfida sarà quello mentale. La Triestina ha dimostrato di saper reagire e non solo contro una Pergolettese fiaccata negli ultimi 10' nel suo atteggiamento difensivo dalla stanchezza o da un deficit motivazionale. Contro il Piacenza, pur in un quadro deludente l'Unione era riuscita a recuperare in extremis, lo avrebbe meritato nella ripresa a Mantova e in rimonta era maturata anche la vittoria di Meda e il pari con il Vicenza. Insomma il carattere del gruppo c'è e i cali atletici sono fisiologici in 90'. IL PESO AMBIENTALE Alla fine l'Unione è riuscita a pescare l'avversario fino a ieri più in difficoltà. Il Sangiuliano ha perso due occasioni casalinghe per salvarsi, non ha entusiasmato nonostante il pari al Rocco e l'esonero di Gautieri non depone a favore di una situazione tranquilla. È saggio non sottovalutare il vantaggio dei lombardi di essere salvi in un'eventuale situazione finale di parità ma il Cty, in trasferta e a Seregno, non avrà dalla sua un vantaggio ambientale. La Triestina ha un pubblico che sia al Rocco che soprattutto in trasferta può sprigionare energia e forza. A patto che sappia rispondere con positività all'opportunità. La risposta dovrà essere più forte dell'endemica ritrosia triestina. Gentilini ama dire da sempre «noi giochiamo per questa città» e ha ragione. È ora che la città faccia la sua parte. Al di là delle delusioni una salvezza, almeno sul campo, mette in gioco la dignità e l'orgoglio di una comunità.

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