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LUNEDÌ 14 OTTOBRE 2024

- Il killer instinct di una squadra capace di esaltarsi nelle difficoltà è il grande segreto della Pallacanestro Trieste che sta volando in campionato.

Lo scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": dopo essersi lasciata alle spalle un calendario oggettivamente complicato, la formazione di Jamion Christian si gode il primato e un'imbattibilità che certifica le qualità di un gruppo che sta andando decisamente oltre le aspettative della vigilia. Trieste vola al comando della classifica, a punteggio pieno dopo tre giornate, arrivando ai risultati grazie a un gioco efficace e divertente. La felicità per il successo strappato a Tortona è comunque rimasto negli spogliatoi del PalaFerraris, squadra e coaching staff restano concentrati e con i piedi per terra, già focalizzati sul prossimo difficile appuntamento casalingo che domenica prossima, sul parquet del PalaTrieste, porterà la Unahotels Reggio Emilia. In questo senso chiare le parole del general manager Michael Arcieri.

«Abbiamo un gruppo maturo, guidato da un ottimo staff di allenatori, che comprende la quantità di lavoro e di sacrifici necessari per essere competitivi nella LBA. Stiamo iniziando a sviluppare buone abitudini, tra cui quella di mantenere la calma ad ogni cambio di ritmo. Stiamo giocando una pallacanestro altruista e riceviamo contributi da tutto il roster. Sentiamo la grande passione e il sostegno della nostra tifoseria e della nostra città e siamo estremamente grati e motivati a migliorare ogni giorno. Ora la nostra attenzione è rivolta al 20 ottobre e a Reggio Emilia».

Tornando al match di domenica, Trieste ha vinto ancora una volta asciugando al massimo le sue rotazioni. A fianco del quintetto base, coach Christian si è affidato alla duttilità di un Jeff Brooks tanto camaleontico quanto decisivo lasciando briciole di minutaggio a Candussi e Ruzzier.

Otto uomini a referto con Ross, Brown, Valentine, Uthoff e Brooks ancora una volta titolari imprescindibili nei momenti in cui la partita si è decisa. Una squadra cattiva nel senso agonistico del termine, capace di esaltarsi davanti alle difficoltà di un match che Tortona era riuscita a riaprire nel finale dopo un lungo inseguimento. La capacità di fare sempre la cosa giusta nei momenti decisivi della partita è un po' il tema conduttore di questo inizio di stagione, la determinazione e la convinzione con cui questo gruppo affronta avversari e partite è senza dubbio il segreto che ha permesso a Trieste di battere Milano, Napoli e Tortona.

Adesso, con l'entusiasmo palpabile che si respira tra la tifoseria e in una città che, come ai tempi dell'Alma, sta tornando ad appassionarsi alla sua squadra, sarà fondamentale gestire con equilibrio il momento. Dietro l'angolo si staglia il profilo di Reggio Emilia, avversaria reduce dal convincente successo casalingo ottenuto domenica contro Treviso e capace di battere Trieste poco più di un mese fa nella finale di consolazione del torneo di Jesolo. Avversaria alla portata dei biancorossi ma da non sottovalutare per evitare brutte sorprese.

- La Triestina è in un tunnel. Come scrive oggi Ciro Esposito, i risultati che la proiettano quasi in fondo alla classifica sono solo la fotografia più evidente di una stagione impostata male e complicata ulteriormente dalla stallo attuale. Per cominciare a riaccendere un lumicino e tentare una risalita è necessario un intervento immediato. Le prestazioni della squadra guidata da Geppino Marino, anche se hanno portato due soli punti, sono più solide rispetto a quelle della gestione Santoni. Ma non basta. La società ha il compito di intervenire per ridare ossigeno a un gruppo mortificato sul campo e falcidiato dagli infortuni. Il morale non può non essere intaccato dalla diserzione, dalla contestazione o peggio dall'indifferenza e dall'ilarità dell'ambiente. Una scelta chiara può almeno contribuire a smussare questo effetto. Il silenzio di queste settimane da parte del club non fa che alimentare il trambusto e le voci incontrollate. Il silenzio fa anche pensare a un possibile disimpegno e da qui i rumors su possibili nuovi ingressi di investitori russi o quant'altro. Lbk è un fondo d'investimento e le manifestazioni di interesse per eventuali iniezioni di capitali (acquisizioni di quote) ci sono state da mesi e non termineranno oggi. Sul versante sportivo è chiaro che il presidente Ben Rosenzweig sia davanti a un dilemma: garantire un extra-budget per prendere il quarto allenatore come suggerisce il dg Alex Menta, se utilizzare quello sotto contratto cacciato a gennaio o andare avanti con Marino. La situazione economica va contestualizzata. Il progetto Triestina è stato incardinato su un piano finanziario da 30 milioni da spalmare su un triennio. Nemmeno a metà di quest'arco temporale sono già stati bruciati oltre 20 milioni. Quindi il presidente deve quantomeno tirare indietro di un anno il timing. È evidente che varare un extra budget per scritturare Roberto Breda e il suo staff merita una riflessione. Una riflessione che fa a pugni con la realtà di una squadra nei bassifondi della C.

Invece i tasselli vanno posizionati in fretta: va insediata la guida tecnica, vanno recuperati gli infortunati, va azzeccato il mercato di gennaio con almeno 4-5 innesti capaci di alzare il livello magari non qualitativo ma certamente quello competitivo dell'Unione (probabile che alcuni giocatori chiederanno di andarsene) . Per oggi intanto è stata fissata l'udienza al Tfn che si pronuncerà sul ricorso presentato dalla società alabardata sul congelamento del tesseramento di Olivieri. L'esito è incerto ma se dovesse essere positivo consentirebbe di arricchire da subito l'organico alabardato. Entro martedì poi vanno saldati gli stipendi dei tesserati relativi ai primi mesi di attività della nuova stagione. Il versamento libererà uno spazio nella copertura fideiussoria di garanzia (e quindi per eventuali nuovi contratti). La dirigenza della Triestina rtiene che a metà settimana ci sarà la fumata bianca sulla guida tecnica della squadra anche se, visti i precedenti, è meglio essere cauti. Nel frattempo la presenza di Mattia Collauto al Breda di Sesto San Giovanni è un seg nale che con il dirigente ex-Venezia c'è più che un contatto per aprire una collaborazione. Quella del ds, o comunque di una figura esperta che faccia da collegamento tra il club e il gruppo-squadra, è una pedina mancante. Ed è forse il primo segnale concreto della volontà del club di correggere la rotta di una nave che sta andando alla deriva.

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