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LUNEDÌ 4 NOVEMBRE 2024

«Guidare una squadra in cui i giocatori sono capaci di celebrare i successi dei propri compagni come fossero i loro rende il lavoro più facile e piacevole. Stasera siamo andati tutti a referto e siamo stati tutti protagonisti: una vittoria davvero importante giocata in un ambiente splendido. Devo fare i complimenti al nostro pubblico per come ha saputo trascinarci nel corso dei quaranta minuti».

Lo scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo": è un Jamion Christian felice e rilassato quello che si presenta in sala stampa al termine del successo conquistato da Trieste. Vittoria che ha evidenziato la crescita di un gruppo che ha saputo tradurre sul campo il grande lavoro svolto nel corso della settimana in fase di preparazione.

«Abbiamo lavorato tanto sulle caratteristiche di Varese – conferma Christian – volevamo concentrarci sui loro punti di forza e vincere la lotta a rimbalzo, ci siamo riusciti».

Sul pubblico torna il general manager Mike Arcieri.

«Sono di New York – racconta – so che i tifosi dei Knicks si considerano i più sofisticati del mondo. Stasera ho apprezzato il nostro pubblico per il modo in cui ha vissuto la partita. Varese attraversa un momento difficile, aver sentito applausi su alcune loro giocate è stato qualcosa che mi è piaciuto molto».

Francesco Candussi sottolinea la maturità di una squadra che ha saputo affrontare con la giusta mentalità una sfida solo in apparenza facile.

«Il rischio di guardare la classifica e sottovalutarla c'era, stasera abbiamo dato la dimostrazione di essere un gruppo maturo, che sa divertirsi ma che riesce ad affrontare le sfide restando concentrata su quello che deve fare in campo. Si sono presentati a Trieste con un ruolino di marcia di 95 punti segnati a partita, stasera li abbiamo tenuti a 81 con almeno una decina di punti segnati negli ultimi tre-quattro minuti dell'ultimo quarto quando oramai la partita era ampiamente finita. La cosa più bella del gruppo è la capacità di non accontentarsi»

- Fumogeni, petardi, lanci di oggetti. Bastonate. Come scrive Gianpaolo Sarti, doveva essere solo un pomeriggio di sport, ma all'esterno del palazzetto si è scatenato il caos con scontri tra tifoserie dell'Openjobmetis Varese e quelli della Pallacanestro Trieste.

Secondo quanto emerge da varie testimonianze – confermate dalla Questura – circa venti supporter di Varese a volto coperto, affiancati da ultras di Udine (sono gemellati), sono usciti dal palazzetto alcuni minuti prima della conclusione della partita per attendere i triestini nei pressi dell'ingresso principale. Si è trattato a tutti gli effetti di un agguato, evidentemente organizzato, a colpi di bastoni e fumogeni scagliati all'indirizzo delle persone che in quel momento stavano defluendo dalla struttura. Chiaramente c'erano anche famiglie con bambini.

Subito dopo sono intervenuti gli ultras triestini e le due fazioni si sono scontrate.

Quattro persone sono rimaste ferite, fortunatamente non in modo grave. Colpita alla testa pure una poliziotta, anche lei non grave.

Sul posto varie pattuglie della Polizia di Stato e dei Carabinieri, oltre che le ambulanze del 118. Da quanto risulta gli aggressori avrebbero raggiunto l'ingresso del palazzetto salendo praticamente indisturbati da piazzale Valmaura. C'è stato un tentativo di contenimento da parte delle forze dell'ordine? E in che modo? Visto quanto accaduto, andrà accertata la gestione dell'ordine pubblico di una gara ritenuta «a rischio» da chi conosce le dinamiche tra tifoserie avverse, oltre ai tempi di intervento quando si sono verificati gli scontri. 

- Due punti in tre partite, avanti piano con qualche buona notizia (la porta inviolata per la prima volta sotto la sua gestione ed un centrocampo confermatosi assieme al portiere il reparto più affidabile) ed i difetti di sempre, primo fra tutti una sterilità rara da ricordare, nemmeno nella sciagurata prima parte di stagione due anni fa, in cui a questo punto del campionato quella squadra mal costruita aveva tutto sommato 11 punti, contro i 6 attuali, 7 sul campo.

Come scrive Guido Roberti, il tecnico Clotet con onestà prende ciò che di buon o c'è stato a Busto senza nascondere le attuali criticità.

«È un fatto importante che non abbiamo concesso gol agli avversari, credo sia la seconda volta in stagione. Il primo tempo della Triestina è stato molto bello mentre nel secondo tempo siamo calati un po'. Il risultato nel complesso è giusto, nel primo tempo pensavo potessimo andare in vantaggio. Dobbiamo essere più cattivi in area di rigore, in questo momento non riusciamo a concretizzare».

Un punto che muove un po' la classifica.

«Non dobbiamo disdegnare il punto ma dobbiamo pur ripartire, con maggior incisività soprattutto quando andiamo forte in campo come nel primo tempo».

La rinuncia all'ultimo a Olivieri ha scombinato i piani ?

«Volevo fare i cambi con intervalli diversi ma ci sono giocatori che hanno giocato tanti minuti ed erano in calo, D'Urso ad esempio è importante recuperarlo bene per noi. La fase di attacco nel secondo tempo è stata più caotica, aprire la partita mi andava bene perché sia Kiyne che El Azrak subentrati hanno le caratteristiche per puntare l'avversario».

Quanto manca la vittoria?

«Io vedo la squadra avere fame, non vediamo l'ora di centrare la vittoria. Il lavoro da fare è tantissimo e vogliamo conquistare i tre punti davanti ai nostri tifosi. Li ringrazio di nuovo a nome di tutta la squadra, ci hanno seguito facendo un lungo viaggio, nel giorno del santo patrono di Trieste».

Cosa manca alla Triestina per essere la squadra voluta da Clotet?

«Ci mancano ancora un paio di settimane per arrivare al livello ottimo di forma fisica e recupero degli infortunati. Dobbiamo lavorare di più sulle palle inattive, quelle in fase difensiva stiamo migliorando. Nella verticalizzazioni anche stiamo migliorando, ora dobbiamo incrementare il numero delle occasioni da gol per provare a segnare»

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