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Ragionando sulla descrizione tecnica di Guiz mi immagino una partita in cui la Triestina gestisce la gara grazie ad un centrocampo importante, con una Giana che attende l'occasione propizia che prima o poi, da una parte o dall'altra, arriva. Mi auguro solo di non vedere valanghe di cross dalla trequarti che sarebbero inevitabilmente preda della difesa avversaria. E spero anche che lo stazionare (più o meno) nella metà campo avversaria intasandola non rappresenti un leit motiv della gara perché, continuo a ribadire, si dovrebbe cercare maggiormente la conclusione da fuori visto che di piedi buoni in tal senso ne abbiamo (Gunduz, Jonsson, ecc.).
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Mabel Bocchi è stata davvero l'emblema di un epoca di passaggio come giocatrice e come donna. Bellissima in tutti i sensi, volitiva e indipendente. RIP
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Sassari rinforzata, ma deve essere 2 fisso.
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VENERDÌ 5 DICEMBRE 2025 Il general manager Michael Arcieri (intervistato da Lorenzo Gatto su "Il Piccolo") fa il punto della situazione in vista di un cruciale mese di dicembre. Dopo la pausa di due settimane, la ripresa di domani sera a Sassari sarà un banco di prova importante per la squadra. Arcieri sottolinea l'importanza di questo match e di un calendario intenso, ricco di impegni decisivi per la classifica. Un focus anche sul fronte infermeria, con aggiornamento sulla condizione di Colbey Ross e Jeff Brooks, il cui rientro è atteso per dare nuova linfa al roster in questa fase calda della stagione. Dopo il successo di alto livello contro Milano, c'è attesa per la ripresa a Sassari. Che tipo di risposta e di prestazione si aspetta dalla squadra in termini di qualità e intensità dopo due settimane di stop? «Mi aspetto una squadra capace di scendere in campo con la fame giusta. Le vittorie contro Galatasaray e Milano hanno creato aspettative, la sosta ci ha consentito di lavorare per essere pronti ad affrontare la sfida di domani sera con la giusta intensità e la necessaria energia. Sbagliare partita a Sassari vorrebbe dire sciupare un po' la vittoria ottenuta prima della sosta contro l'Armani ma sono sicuro che i ragazzi la affronteranno nel modo giusto». La sosta per le Nazionali ha interrotto il momento positivo, ma ha anche offerto tempo per lavorare. A suo avviso, la pausa è stata più utile per recuperare energie fisiche e mentali, oppure è vista come un potenziale fattore di rischio nel ritrovare il ritmo partita? «Direi che c'è una minima possibilità di perdere il ritmo partita ma, in generale, la pausa c'è stata sicuramente utile perchè ci ha dato la possibilità di tirare un po' il fiato dopo due mesi molto intensi e perchè sia Ross che Brooks hanno potuto lavorare per recuperare dai rispettivi infortuni. Poi sai, aver vinto a Istanbul e contro Milano ci ha reso questa sosta particolarmente dolce». Sassari è un campo difficile. Nello specifico, quali sono gli aspetti fondamentali su cui il coaching staff ha concentrato l'attenzione per affrontare la Dinamo? «E' sempre difficile giocare a Sassari, sicuramente perchè hanno aggiunto giocatori importanti come Pullen e Visconti ma più in generale perchè, anche a dispetto di quello che dice la classifica, hanno una squadra buona. Adesso poi con il cambio di coach giocano con più energia. Sarà una sfida complicata su un campo difficile ma, ripeto, sono certo che i ragazzi la affronteranno con la testa giusta». La trasferta di Sassari apre un trittico di impegni estremamente importante. Quanto è importante in proiezione campionato, iniziare questo ciclo con una prestazione convincente per dare un segnale di continuità? «È importantissimo ed è quello che dobbiamo e vogliamo fare. Se non giochiamo bene o perdiamo contro il Banco di Sardegna l'idea di aver fatto dei passi avanti in Turchia o contro Milano viene un po' meno. Per questo è fondamentale trovare consistenza, i ragazzi devono trovare qualità di gioco come conferma del fatto che stanno crescendo, da qui in poi dovremo essere bravi a eliminare gli con alti e bassi di questo inizio di stagione. Vediamo questo dicembre come un mese assolutamente importante e cruciale per il nostro campionato». Ross e Brooks sono due elementi chiave in via di recupero. Qual è lo stato di avanzamento clinico e il timeline per il loro rientro effettivo in campo in partite ufficiali e quanto è strategico, in vista di un periodo fitto di impegni, il poter contare nuovamente su entrambi per garantire rotazioni più profonde e versatili? «Sono due giocatori fondamentali, stanno crescendo e riprendendo a lavorare con la squadra. Stiamo giocando bene anche senza di loro ma è certo che senza Colbey e Jeff, Trieste non è la stessa. Vedremo se uno o tutti e due possono giocare già a Sassari, sicuramente entrambi giocheranno il 13 contro Reggio Emilia. Stanno lavorando, non vediamo l'ora di rivederli in campo». - Andrea Moretti (intervistato da Antonello Rodio) è sicuramente tra le più belle sorprese della stagione alabardata. Lo scorso campionato, dopo un rendimento altalenante incrociò l'arrivo di Tesser solo per poche partite giocando pochi minuti e andando poi in prestito al Pontedera. Quest'anno è lo stakanovista della Triestina, sempre in campo e perno della difesa sia con Marino che con lo stesso Tesser. Moretti, avete dimostrato in più occasioni di non mollare mai, ma la vittoria arrivata dopo due mesi ha cambiato il clima in squadra e dato un'ulteriore spinta in più? «A livello di morale il successo sulla Pro Patria è servito molto, è stato importante perché era da un po' che non vincevamo. Ma anche prima noi siamo sempre stati compatti e molto uniti nell'obiettivo comune. Certo, la vittoria ha fatto piacere, ma stiamo già pensando al prossimo impegno». A proposito, che partita vi aspetta con la Giana? «Per noi ora è fondamentale trovare continuità, ma avremo di fronte una squadra solida, forte, esperta della categoria, per giunta sul suo campo che come sappiamo è difficile. In poche parole sarà una battaglia». Riuscire ad arrivare almeno a quota zero alla fine del girone di andata sarebbe un buon stimolo per il ritorno? «Di certo l'obiettivo da qui a fine anno, ovvero nelle ultime tre partite, è di fare più punti possibili e quella è la cosa che ci preme più di tutte. In realtà non facciamo calcoli o tabelle, come ci dice anche il mister il nostro unico pensiero è la prossima partita e così via, match dopo match». Sul piano personale lei ha avuto una grande crescita rispetto allo scorso anno: condivide questa sensazione? «Diciamo che sono molto felice di come stanno andando le cose e della continuità che sto trovando, ma sono conscio che questo va sempre dimostrato partita dopo partita e il mio pensiero è già alla prossima. E poi anche gli altri difensori si stanno comportando tutti bene». Però nelle ultime partite lei è stato l'unico del reparto difensivo a giocare nel proprio ruolo: cosa comporta questo? «In realtà sono tutti bravi ragazzi, persone forti e giocatori di qualità che si applicano molto, per cui con questo atteggiamento si riesce a sopperire anche a tutte le emergenze. Ultimamente sto giocando con Anzolin al centro e mi trovo bene come prima mi trovavo con Silvestri. L'importante è che siamo tutti uniti e andiamo nella stessa direzione, questo in campo si vede anche da come restiamo compatti». E con Tesser come si trova? «Il mister l'avevo già conosciuto lo scorso anno prima di andare in prestito ed è sicuramente uno molto bravo, la sua storia parla da sé, credo non occorra aggiungere altro, è una garanzia. E io devo solo cercare di imparare da quello che mi dice e ascoltarlo il più possibile». Il passaggio dalla difesa a tre a quella a quattro è stato problematico? «No, ormai nel calcio attuale bisogna saper giocare a tre o a quattro e in qualsiasi modo e adattarsi alle esigenze. Per me è davvero indifferente, mi trovo bene e mi piacciono entrambi i moduli».
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Questa la discussione per il match di Sassari
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