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MARTEDI' 23 APRILE 2019

- La Triestina che si prepara al rush finale di campionato, dopo la vittoria di Salò ci arriva nel migliore dei modi: come scrive Ciro Esposito sul Piccolo di oggi, una superiorità ben fotografata nel risultato finale (e non sempre è così), manifestata con una prestazione di grande spessore sul piano mentale, su quello tecnico e anche nella condizione atletica. L'aspetto più rilevante, perché sarà determinante anche per il prosieguo della stagione, è quello dell'approccio alla gara. In alcune circostanze (contro le squadre d'alta classifica in verità quasi mai, mentre è successo con le formazioni non di rango) gli alabardati erano entrati in campo più adeguandosi agli avversari che vogliosi di imporre il proprio gioco. E invece sabato contro la Feralpi sin dalle prime battute si è vista una squadra propositiva, pronta a occupare la metà campo avversaria, con i giocatori vicini a fraseggiare con buona disinvoltura e infine capace di colpire alla prima occasione offerta dall'avversario.

Il valore dell'atteggiamento del collettivo è esaltato dal fatto che in questa circostanza l'Unione avrebbe potuto essere condizionata dal fatto di stare avanti all'avversario di tre punti in classifica. E invece è giusto dar atto a Pavanel di essere stato capace di tenere sulla corda i suoi giocatori senza scaricarli emotivamente. Il tecnico si è giocato la partita correndo il rischio di lasciare in panchina Costantino, chiedendo a Beccaro al rientro full time dopo un lungo stop di giocare sulla fascia che meno predilige, pretendendo un'altra gara di sacrificio da Procaccio e infine gettando nella mischia Mensah anch'egli reduce da una lunga convalescenza. Tutti hanno risposto presente, compresi i ragazzi entrati nella ripresa (da Bariti a Costantino). Insomma quella che rappresentava una prova generale in vista dei play-off è stata superata a pieni voti.La Triestina infatti è da mesi un vero collettivo, attrezzato sul piano tecnico, capace di variare il suo assetto tattico e ben preparato atleticamente. Tutte caratteristiche esaltate quando l'atteggiamento è reattivo, svilite quando invece emerge una certa passività.I numeri stanno lì a indicare come il saldo sia nettamente positivo con una valanga di reti realizzate, con il maggior bottino di punti nel girone di ritorno, con oltre venti punti in più incamerati rispetto alla passata stagione (più corta ma mancano ancora due gare). Un cammino quello alabardato che ha avuto nel 2019 pochissimi intoppi.Pochi ma sufficienti a non colmare (al momento) quel gap con il Pordenone accumulato nell'ultimo mese del girone di ritorno a causa delle assenze (Granoche in primis) e di un amalgama non ancora pienamente realizzata. Ma adesso non ci sono dubbi che la Triestina ha tutte le carte in regola per giocarsi un grande finale di stagione inseguendo il traguardo della B.

Le ultime due partite al Rocco con il Teramo e nelle Marche con il Fano saranno due test importanti per rafforzare la mentalità vincente. Certo c'è sempre la possibilità matematica di raggiungere e scavalcare il Pordenone realizzando una rimonta al di fuori di ogni logica. I sogni talvolta si realizzano e crederci fa anche bene. Più realisticamente l'Unione ha l'obbligo di giocare bene (magari anche gestendo qualche pedina) per caricare un pubblico finora caldo a corrente alternata ma che potrà avere un ruolo non irrilevante nelle sfide finali. Giocare al top delle proprie potenzialità nelle ultime gare aiuterà a mantenere la concentrazione anche perché Pavanel e lo staff dovranno misurarsi con una novità anche per loro: dopo tre settimane da spettatori sapranno l'avversario contro il quale confrontarsi in due sfide secche che portano alla finale. Un grande vantaggio conquistato con pieno merito ma anche un'incognita da gestire con la massima attenzione.

- Sul fronte basket, Roberto Degrassi spiega come nessuno segna più dell'Alma in campionato: che da quando la serie A è ripresa dopo la sosta di inizio marzo viaggia a una media di 95 punti a incontro. Nessuno come la banda di Dalmasson. E lo scalpo della Reyer Venezia, sabato scorso, vale doppio perchè i 104 punti sono stati inflitti alla miglior difesa del campionato.I biancorossi sono diventati una macchina da canestri, un meccanismo pressochè perfetto. Una gioia per gli occhi degli oltre 6mila dell'Allianz Dome. Cinque vittorie consecutive e la sublimazione del gioco di squadra. Pur segnando più di tutti, infatti, Trieste non ha nessuno tra i top 20 scorer. I migliori realizzatori sono infatti Chris Wright e Zoran Dragic, con 13,4 punti di media, solamente venticinquesimi. Ma ci sono altri quattro giocatori che viaggiano o sfiorano la doppia cifra: Peric, Knox, Sanders e Fernandez.In sostanza, Trieste mette in difficoltà le difese avversarie perchè non ha un terminale offensivo da battezzare. Se esce Wright entra Fernandez che ha caratteristiche tecniche diverse ma è in grado ugualmente di essere un match-winner. Contro la Reyer Sanders ha tirato poco e segnato anche meno ma Cavaliero ha piazzato quattro triple. I numeri, peraltro, fanno testo relativo: basti pensare a quanto le aride cifre penalizzino Teo Da Ros. Segna meno di 4 punti di media ma "pesa" ed è uno dei più in forma nell'ultimo periodo.Benvenuti nel pianeta Trieste, insomma. Zoran Dragic ha numeri "normali" (non arriva al 30% da tre e cattura meno di 3 rimbalzi) ma ha un impatto tremendo. Quando decide di attaccare l'uomo, passa e va. Difende, partecipa al gioco corale senza reclamare possessi, sa essere nel corso della stessa partita la prima punta e un gregario al servizio degli altri. E parliamo di uno che giocava in Nba e da protagonista in Eurolega. Bravo Eugenio Dalmasson ad averlo fatto calare nell'identità della squadra, bravo lo stesso Dragic a essersi messo in gioco.Tutto questo non è più un segreto condiviso solo tra i fedelissimi dell'Allianz Dome. Con la sua scalata verso le zone nobili della classifica Trieste ha catturato prepotentemente attenzione e rispetto. Da tempo non viene più considerata dagli altri una neopromossa irriverente: adesso è temuta come si conviene al miglior attacco della serie A.Oltre seimila persone entusiaste al palasport e una squadra che ogni domenica regala spettacolo

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