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MERCOLEDI' 26 GIUGNO 2019

- Quella di venerdì 28 sarà una giornata decisiva per il destino di Pallacanestro e Pallamano Trieste. Lo scrive Roberto Degrassi sul Piccolo odierno, partendo dalla riunione del Consiglio di amministrazione della Pallacanestro Trieste, quello della definitiva uscita di scena di Alma e del passaggio di testimone ai soci di minoranza.Scadrà poi il termine per l'iscrizione al campionato di serie A e la Pallamano Trieste dovrà decidere se continuare con coperture minime oppure prendere atto dolorosamente di non disporre di fondi sufficienti e rinunciare dopo 50 anni di una storia fantastica con una marea di scudetti.Si tratta di due situazioni diverse ma con un filo comune. In quella che si picca di essere la città più sportiva d'Italia rimane sempre complicata la copertura economica per le realtà di vertice. Se non si può contare su un mecenate che si fa carico quasi da solo dei fondi, non si può certo largheggiare.

Sul fronte basket, il presidente Gianluca Mauro annunciando la nuova campagna abbonamenti aveva anticipato il passaggio di mano ai soci di minoranza. Era stato concesso un mese di tempo per la copertura delle quote e l'assunzione del controllo della società. Nel frattempo si sono succeduti i contatti, gli incontri, le voci su possibili nuovi proprietari, le smentite, gli approcci reali a eventuali main sponsor e le candidature farlocche. Ufficialmente, a parte le parole di Mauro, non si registrano prese di posizione. Cosa accadrà? La soluzione più probabile è che non siano in vista annunci fragorosi con un nuovo proprietario pronto a presentarsi (il che non significa, tuttavia, che non possa avvenire tra 15 giorni...). I soci di minoranza faranno la propria parte e si ripartirà confidando sull'apporto degli sponsor e della campagna abbonamenti che scatterà tra una settimana. Per quanto riguarda il roster biancorosso la riconferma del coach e del nucleo italiano sono i punti fermi e sul fronte Usa pare per ora non esserci fretta.

La situazione della Pallamano è differente. Se il basket si è già iscritto al prossimo campionato di serie A, invece l'handball non lo ha ancora fatto non disponendo attualmente delle garanzie economiche. La lotta contro il tempo è già iniziata e la società del professor Lo Duca sta vagliando tutte le ipotesi, compresa quella che nessuno vorrebbe nemmeno prendere in considerazione: calare il sipario. Il sindaco Roberto Dipiazza in queste settimane è stato coinvolto sia dai vertici della Pallacanestro Trieste che della Pallamano, per trovare nel Comune una sponda per sensibilizzare l'imprenditoria locale. «Mi sono mosso e mi sto muovendo - precisa Dipiazza - L'ho fatto per quanto può farlo un sindaco. Bisogna, però, fare una considerazione: sono molte le realtà sportive che quotidianamente chiedono un aiuto, ognuno chiede giustamente di poter fare sport. Le richieste che giungono al Comune vanno dai club principali alle società minori fino alle palestre per l'attività di base e il Municipio ovviamente non è una sorta di Bancomat. Accontenteremmo volentieri tutti, potendo. Dobbiamo però avere una visione a 360 gradi».

- Sempre sul lato Pallamano, ci potrebbe essere l'ipotesi di sottoscrizione popolare per tentare di non chiudere baracca e burattini. «Avevamo deciso di non iscriverci - sottolinea Giorgio Oveglia - poi ieri, quando ho comunicato all'assessore allo sport del Comune Giorgio Rossi la nostra decisione, sono stato invitato a ripensarci. L'assessore ci ha chiesto di iscriverci per poi lanciare una sottoscrizione popolare continuando nel frattempo, a dare la caccia a possibili sponsor in grado di sostenere l'attività. Una scelta difficile partendo dalla considerazione che siamo davvero stanchi di chiedere l'elemosina ai tifosi triestini. Sono ormai diversi anni che alla fine del campionato e in vista di quello successivo, ci troviamo nella condizione di dover chiedere aiuto alle istitutuzioni. Non è quello che vorremmo, ci piacerebbe avere la possibilità di trovare uno sponsor con il quale programmare nel medio-lungo periodo. Ci stiamo rendendo conto che non è possibile e dunque che forse è davvero arrivato il momento di salutare tutti e chiudere».Una scelta ovviamente dolorosa che è stata discussa ieri. Assecondare la richiesta dell'assessore allo sport Rossi e dei tanti tifosi che chiedono alla società di non mollare vorrebbe dire mettersi in gioco e rischiare i soldi necessari per procedere all'iscrizione senza avere la certezza di poter poi disputare il campionato. Nel caso in cui la società decidesse di tentare è già pronto il gazebo che il Comune metterebbe a disposizione della Pallamano Trieste per sistemarsi in piazza della Borsa e avviare l'ennesima sottoscrizione popolare. Raccolta fondi e avvio della campagna abbonamenti: potrebbe arrivare ancora una volta dalla gente la spinta per mantenere viva la tradizione della pallamano.

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