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LUNEDI' 4 NOVEMBRE 2019

- I giornali oggi in edicola, nel parlare del ko biancorosso al Palacarrara, sono unanimi: un'occasione gettata alle ortiche. Eugenio Dalmasson fa i complimenti e ogni considerazione positiva nei confronti di Pistoia si può ribaltare come un'autocritica della Pallacanestro Trieste. «La OriOra ha dimostrato quella determinazione e quella grinta necessarie in partite come queste. Quella che noi abbiamo avuto nella prima parte». E che Trieste non ha avuto più.Infatti, sono ancora parole del coach biancorosso, «Pistoia ha recuperato due o tre rimbalzi con convinzione, ha avuto la voglia e la lucidità per condurre in porto la gara nelle battute finali». Quella lucidità e quella rabbia che non si sono viste invece nella Pallacanestro Trieste.Ancora l'analisi di Dalmasson: «Nella prima parte eravamo avanti raccogliendo quello che Pistoia ci aveva permesso, gli avversari sono stati bravi a restare in partita perché hanno ritrovato quella fiducia che ha riaperto la partita». Viene fatto notare al coach che i toscani hanno risolto il match con il quintetto basso, lasciando fuori il totem Brandt e puntando su Johnson e Landi. «Avevamo notato questa mossa anche in altre gare, eravamo preparati, ma nel finale non c'entrano i temi tattici, occorreva concentrazione. Invece abbiamo dimostrato fragilità. E' assurdo che da due azioni positive come i canestri di Jones e Mitchell si finisca a farsi fischiare un fallo tecnico. Gli arbitri avevano redarguito DeQuan annunciando che alla prossima intemperanza sarebbe scattato il tecnico, e ci ha pensato Mitchell a completare l'opera».Come è possibile che sul +10 una squadra che sembrava aver trovato un equilibrio difensivo, abbia incassato un 17-4 in pochi minuti? «Abbiamo iniziato a forzare in attacco, siamo stati meno attenti in difesa, probabilmente pensavamo di avere il controllo della partita. Quando Pistoia invece è rientrata, noi non eravamo più pronti a reagire».Michele Carrea, allenatore di Pistoia, ammette che «abbiamo sofferto il dinamismo dei lunghi di Trieste nel primo tempo e il peso di questo 0-6 di inizio campionato che ci caricava di pressione».Il coach toscano sottolinea più volte che «questi 40 minuti non cambiano niente, abbiamo solo vinto una partita e ci siamo tolti la scimmia delle sconfitte dalla spalla» e difende alcuni suoi giocatori che erano finiti nel mirino delle critiche, segnatamente Salumu e Wheatle. «Il basket è fatto di percorsi, nessuno diventa un fenomeno nel giro di una settimana (in realtà l'immagine data da Carrea era parecchio più colorita, ndr)ma si cresce un po' alla volta e magari ci sono situazioni che possono rallentare il cammino di un giocatore e nessuno ne tiene conto». Intanto qualcuno osserva: Pistoia non vinceva da otto mesi.

- Come scrive Antonello Rodio, ke rive del Garda rievocano dolci recenti ricordi ai tifosi alabardati: nell'arco di un mese, la scorsa primavera, la Triestina giocò due volte a Salò, ottenendo prima la vittoria che sigillò il secondo posto finale, poi il pareggio che spianò la strada verso la finale play-off. Solo in apparenza è acqua passata, perché anche nella sfida di stasera contro la Feralpi allo stadio Turina (inizio ore 20.45, diretta RaiSport, arbitra D'Ascanio di Ancona), l'obiettivo è quello di ritornare a sognare in grande e cercare di rimettersi in corsa per puntare alla promozione in serie B. Triestina e Feralpi, tra l'altro, sono accomunate da un destino comune in questo inizio stagione: partite con i favori del pronostico che le davano fra le prime tre-quattro del lotto, entrambe hanno avuto un inizio difficile che le ha portate a un cambio in panchina (da inizio ottobre alla guida della Feralpi l'ex alabardato Sottili è subentrato a Zenoni). Da qualche settimana, entrambe sembrano avere ritrovato la rotta: l'Unione viene da tre successi consecutivi, i gardesani da 10 punti ottenuti nelle ultime quattro partite. Adesso arriva l'incrocio della verità, che dovrà dire chi è veramente guarita e punta dritto in alto, oppure chi ha bisogno ancora di un periodo di assestamento. O, chissà, sarà una sfida che dirà che entrambe possono ancora ritrovarsi a fine stagione a lottare per la vetta. Di certo, dopo la sofferta vittoria con il Fano e i tre successi consecutivi, la Triestina riplasmata da Carmine Gautieri vuole continuare a correre e risalire la classifica, forte anche di una ritrovata compattezza difensiva che si è tradotta in zero gol al passivo nelle ultime tre partite. Davvero un altro pianeta rispetto alla marea di reti presi nei precedenti incontri. Il banco di prova odierno, al cospetto di una Feralpisalò costruita per puntare in alto, è insomma di quelli tosti. Anche per il reparto difensivo, che dovrà vedersela con i gardesani schierati con l'albero di Natale e con Maiorino e Scarsella a supportare la punta Caracciolo. Ma proprio nel reparto arretrato Gautieri dovrà fare i conti con una vera e propria emergenza: non mancherà solamente il centrale difensivo Malomo che è squalificato, ma anche Frascatore per un problema muscolare rimediato lunedì scorso contro il Fano. Inoltre Cernuto ha recuperato da poco e ha disputato solamente un paio di allenamenti. Insomma le scelte in difesa sono praticamente obbligate e quindi davanti a Offredi ci sarà la coppia formata da Lambrughi e Codromaz, con Scrugli a destra e Formiconi a sinistra. E come unica alternativa un Cernuto appena rimessosi da un infortunio. Per fortuna negli altri reparti Gautieri può contare su una grande abbondanza e una notevole varietà di opzioni. L'impressione è che in mezzo al campo si punti ancora su Giorico e Maracchi che finora sono stati una garanzia, mentre sugli esterni, dopo aver visto Mensah titolare contro il Fano, dovrebbe tornare la coppia Procaccio e Gatto. In attacco Gautieri ha sempre ruotato molto in queste tre partite: stavolta potrebbero partire Granoche e Costantino, con Gomez e Ferretti pronti a subentrare. Ma non va esclusa nessuna soluzione. Riuscire a continuare quantomeno il filotto positivo e uscire da Salò con un risultato utile, sarebbe davvero un grande segnale per la Triestina. Soprattutto perché domenica prossima al Rocco arriverà un Vicenza reduce dal ko interno con il Padova, e avvicinare ulteriormente i biancorossi di Di Carlo, darebbe ulteriore sapore all'attesa per il derby.

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