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DOMENICA 13 SETTEMBRE 2020

- La lettura di Marco Legovich - intervistato da Lorenzo Gatto per il Piccolo - dopo la sconfitta di Trento e alla vigilia del match contro Treviso. Una analisi lucida sul momento dell'Allianz. Allora Legovich qual è la sua analisi sulla partita di Trento? «E' stata una partita sorta su presupposti particolari dovendo giocare senza tre giocatori come Henry e Grazulis e Cavaliero ancora ai box. Abbiamo provato a trovare altri equilibri, Trento ha fatto una partita solida e di grande intensità che alla lunga ha fatto venire fuori le nostre difficoltà sia di carattere tecnico e fisico, legate anche alle rotazioni limitate». Al netto delle assenze, come si spiegano le prove anonime di giocatori come Fernandez, Laquintana e Udanoh ? «Giocando ogni 3 giorni è naturale avere dei rendimenti molto altalenanti. Considerate le difficoltà nel recuperare le energie, i ritmi serrati tra allenamenti e partite è impensabile avere rendimenti costanti. Fa parte del prezzo da pagare in una competizione che si gioca a questi ritmi» Continuano a destare perplessitàe preoccupazione i lunghi. Tutto previsto? Difficoltà che fanno parte del periodo? «Mi collego a quanto detto precedentemente, anche questa situazione era prevista nel processo di crescita sia del reparto, sia della squadra». Un bilancio di questo primo mese di lavoro. Siamo dove volevamo essere? «Anche più in alto e lo testimonia il fatto che siamo a pari punti con la Reyer Venezia e con la possibilità di giocarci ancora l'accesso alla final four. Questo a testimoniare la serietà e l'impegno con cui abbiamo affrontato la manifestazione, non trascurando comunque la preparazione tecnica e fisica della squadra. In un precampionato del tutto atipico, con giocatori fermi da tempo e il format della Supercoppa, possiamo ritenerci comunque soddisfatti di come la squadra sta interpretando il lavoro in palestra. Ci sono ancora tante cose da migliorare, ma sarebbe strano il contrario dopo un mese di lavoro»

- Convincente successo casalingo per la Pallamano Trieste che piega il Fasano con un 28-24 che conferma le qualità della formazione guidata da Andrea Carpanese. Vittoria di squadra, costruita su una 6-0 che ha coperto le spalle a un ottimo Milovanovic e che, ancora una volta, ha potuto contare sul talento offensivo della coppia Dapiran- Bratkovic. Alla vigilia si diceva, impossibile si ripetano dopo Sassari e facciano ancora 15 gol, le difese chiuderanno su di loro. Tutto giusto, di gol ne hanno fatti 17 con Dapiran che ha bissato i dieci della giornata inaugurale e Bratkovic che è passato da 5 a 7 reti. Ma sarebbe ingeneroso limitare alla coppia di ali il successo biancorosso perché tutti, davvero, hanno portato un importante mattoncino nella costruzione della vittoria

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