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I suntini sandrini di mercoledì 4 novembre 2020


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MERCOLEDÌ 4 NOVEMBRE 2020

-La Triestina andrà sabato a Gubbio ancora con numerose assenze. Per la quarta partita consecutiva, Gautieri dovrà fare a meno di Tartaglia e Sarno, i due alabardati che erano stati trovati positivi al coronavirus alla vigilia della partenza per Pesaro, ormai due settimane fa. Il fatto è che dopo un primo parziale esame in cui sembrava di no, agli ultimi tamponi effettuati i due giocatori sono risultati ancora positivi e pertanto sono ancora in isolamento come da protocollo. Il prossimo tampone è previsto per domani, quando ci sarà anche lo screening per tutta la squadra a 48 ore dalla partita di Gubbio. In ogni caso, anche se dovessero risultare negativi, per Tartaglia e Sarno la trasferta di Gubbio sarebbe off limits, perché bisognerebbe prima completare la procedura di rientro con delle apposite visite mediche e la conferma della negatività. C'è invece qualche speranza di vedere sul terreno di Gubbio Anibal Capela: il difensore portoghese si sta allenando in questi giorni con un'apposita maschera protettiva dopo la frattura al setto nasale rimediata in allenamento la scorsa settimana, e ovviamente bisognerà vedere l'evoluzione della situazione e se sarà opportuno schierarlo. In ogni caso, ricordando le assenze di lungo corso di Paulinho e di Procaccio, e del fatto che Reda Boultam è appena rientrato da un lungo infortunio, va sottolineato come Gautieri abbia avuto finora a disposizione una rosa quasi sempre largamente rimaneggiata. Anche perché molti di quelli convocati o addirittura fatti giocare per estrema necessità, sono stati acciaccati e qualcuno non ne è ancora uscito del tutto. Lambrughi ha avuto un problema al piede che non era del tutto guarito dopo una forte botta e ha stretto i denti ad Arezzo, Struna continua a fare i conti con i postumi di un colpo al volto, Rapisarda ha giocato ad Arezzo con la testa bendata, Giorico è rientrato dopo un problema muscolare, Calvano convive con un guaio al ginocchio, Petrella ha saltato una partita per mal di schiena e Mensah è disponibile solo da poche settimane. Insomma non esattamente una situazione rosea, anzi quasi un bollettino di guerra, anche se gradatamente le cose stanno migliorando e per fortuna alcuni di questi hanno già dimostrato di essersi ripresi bene. 

- È pronto a tornare, con un carico di entusiasmo difficile da quantificare. A più di tre mesi dall'operazione al piede che lo ha tenuto fermo, Daniele Cavaliero ha finalmente ripreso ad allenarsi con la squadra e sta stringendo i tempi per poter essere a disposizione già nella prossima trasferta in programma sabato 14 novembre al Taliercio contro Venezia. «Difficile descrivere a parole la voglia che ho di tornare in campo - racconta Cavaliero - ho sofferto in questi mesi, mi mancava la quotidianità degli allenamenti e la possibilità di vivere le partite assieme ai miei compagni».Comincia tutto a luglio. In vista dell'inizio del raduno previsto il 6 agosto, Cavaliero decide di operarsi al piede per risolvere il problema che lo aveva tormentato nella passata stagione. «Dovevano essere tre settimane di stop, il decorso post operatorio si è complicato oltre ogni previsione. Quando stavo per completare la riabilitazione un'infezione mi ha obbligato a fermarmi di nuovo. Costretto a casa con il piede immobilizzato, ho dovuto riprendere in mano le stampelle. Dopo la nuova operazione di pulizia le cose vanno molto meglio. Ho ripreso ad allenarmi, adesso l'obiettivo è ritrovare una buona condizione fisica nel più breve tempo possibile».In queste settimane di forzato riposo, ha potuto osservare la squadra dalla tribuna. «E confermo le sensazioni già espresse - continua - siamo un gruppo che sta bene insieme e in cui c'è una buona armonia. I tanti infortuni nelle prime giornate ci hanno costretto a modificare in corsa l'assetto della squadra, adesso dobbiamo lavorare giorno dopo giorno per ritrovare i giusti equilibri. A più di un mese dall'inizio della stagione, restiamo un cantiere aperto. Personalmente ho voglia di rimettermi in gioco. Lavorare per tornare a disposizione, poi sarà il coach a decidere se impiegarmi già nella prossima trasferta o se, visto l'abbondanza, dare spazio a chi può garantire un contributo maggiore».Sulla possibilità di continuare il campionato, lo dimostrano i tanti rinvii, pende la spada di Damocle del Covid. «Stiamo cercando di affrontare la quotidianità con grande responsabilità - sottolinea Daniele - consapevoli che in questo momento l'emergenza sanitaria e la salute sono aspetti prioritari per la nostra vita. Da professionisti il discorso si amplia perchè in ognuno di noi c'è la paura di poter portare questo virus nello spogliatoio o a casa per cui cerchiamo di essere estremamente attenti pur continuando a vivere la vita di tutti i giorni».Le prime giornate che confermano l'equilibrio di un campionato che, alle spalle di Milano, ha fatto registrare giornata dopo giornata risultati a sorpresa. I successi di Cremona a Bologna e quello di Roma a Brescia testimoniano la durezza di un torneo estremamente competitivo. «La chiusura dei palazzetti e l'assenza dei tifosi, in questo senso, hanno reso possibile ogni risultato. La sensazione è che, anche in trasferta, nessuno parta veramente battuto e in questo la mancanza del pubblico si fa sentire. Vedo a Trieste quanto l'assenza dei tifosi diventa un fattore determinante: spero che si possa tornare alla normalità quanto prima».

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