SandroWeb Posted February 12, 2021 Report Share Posted February 12, 2021 VENERDÌ 12 FEBBRAIO 2021 - Tutto è pronto, in casa Allianz, per l'esordio nelle final eight di coppa Italia. Questa sera alle 18 (diretta su Eurosport e RaiSat), Trieste scende in campo per affrontare l'Happycasa Brindisi in un match da dentro o fuori. Vincere significa poter continuare il cammino, approdare in semifinale e aspettare la vincente della sfida tra Banco di Sardegna Sassari e Carpegna Pesaro. «Stiamo vivendo questi giorni con l'entusiasmo e l'orgoglio di esserci. Ci siamo guadagnati le final eight e adesso siamo qui per giocarcele fino in fondo» le parole di Daniele Cavaliero a Lorenzo Gatto de "Il Piccolo" - che torna dopo quasi vent'anni a disputare la fase finale della coppa Italia con addosso la maglia della sua Trieste. Con Avellino, nel 2008, quella coppa l'ha alzata, ripetersi a Milano e farlo per la sua gente darebbe un senso ancora maggiore alla sua splendida carriera. Sarà lui il leader tecnico ed emotivo di una squadra che affronterà queste finali con la voglia di stupire. «Sognare è gratis, per cui mi abbandono volentieri a questo pensiero- racconta Daniele - certo la competizione è dura e le avversarie sono di grande livello ma come dimostra la storia di questa manifestazione più che il valore assoluto conta il momento e la capacità di dare tutto in questi giorni. Mi piacerebbe vivessimo il momento con la gioia e la spensieratezza che merita, ho cercato di trasmettere a tutto il gruppo queste sensazioni anche se mi rendo conto che più ti avvicini alla palla a due più la tensione della partita sale". Allianz che arriva a queste finali reduce da un paio di mesi vissuti a cento all'ora, riveduta e corretta dopo l'infortunio di Grazulis e l'innesto in corsa di un cavallo di razza come Hrvoje Peric. Un cambio tra i lunghi che comporterà un diverso approccio della squadra alla partita. «Un segnale importante per la squadra- continua Daniele- "Pero" è l'uomo giusto nel momento giusto perchè credo sia il giocatore ideale per darci una mano. Conosce la squadra, conosce le nostre metodologie di lavoro ma non credo che il suo inserimento comporterà un diverso modo di giocare da parte nostra. Lui è estremamente intelligente, si adatterà e devo dire che sin dai primi allenamenti ha capito le dinamiche di questa stagione». L'avversaria di oggi ha disputato un eccellente girone d'andata, sbancando Milano (l'unica a farlo assieme a Trieste) e vivendo nelle ultime settimane una lieve flessionie complice gli infortuni che l'hanno privata di due tasselli fondamentali come Harrison e Willis. Ci saranno questa sera? «Noi abbiamo preparato la partita dando per scontata la loro presenza- racconta Daniele- poi vedremo al momento della palla a due se saranno in campo. Di certo, Brindisi è una squadra il cui valore prescinde dai singoli. Lo ha dimostrato nell'ultimo turno di campionato passando a Treviso con una grande prestazione di Thompson e il solido apporto di Udom e di un Gaspardo davvero bravo a giostrare da ala piccola». Difficile inquadrare la sfida, il precedente, giocato all'Allianz Dome sui binari di un equilibrio estremo nell'arco di tutti i quaranta minuti da però fiducia al gruppo biancorosso. «Rispetto ad allora è cambiata la consapevolezza delle due squadre- conclude Cavaliero-. Loro si sono consolidare tra le prime cinque realtà del campionato, noi siamo risaliti inserendoci nella fascia che va dalla quinta all'ottava posizione. Abbiamo un'opportunità per riscattare la sconfitta di ottobre, dovremo fare tesoro di quella esperienza puntando principalmente su due cose. Grande attenzione al tagliafuori difensivo, evitando quei secondi tiri che in campionato ci erano costati molto cari e cercando di correre. Trovare punti in transizione potrebbe essere la chiave per mettere in difficoltà la corazzata brindisina». - La scorsa stagione, quando a gennaio da Trieste prese la strada di Rimini, solo lo stop per covid gli impedì di affrontare la Triestina da avversario. Questo campionato invece - come scrive Antonello Rodio oggi - Roberto Codromaz, il difensore centrale classe 1995 di San Pietro al Natisone che per due stagioni e mezza ha vestito la maglia alabardata, l'aveva iniziato con la Juve Stabia. Poi a gennaio il trasferimento a Ravenna, giusto in tempo per incontrare proprio la Triestina. Domenica, se l'Unione vorrà sfondare il muro del Ravenna, dovrà fare i conti anche con lui.Codromaz, che sensazione sarà quella di giocare contro la Triestina? «Sì, sarà la mia prima volta da avversario. Diciamo che ritrovare tanti volti conosciuti, che non sono solo ex compagni ma anche amici con cui fino a poco tempo fa mi allenavo insieme tutti i giorni, da Lambrughi a Gomez, da Procaccio a Mensah, sarà bello ma anche abbastanza strano. Di sicuro una bella emozione». Cosa le hanno lasciato due stagioni e mezzo in alabardato? «Un bagaglio di tanta esperienza, mi hanno permesso di mettermi in gioco e di diventare il giocatore che sono adesso. Penso soprattutto al primo anno, quando ho avuto la possibilità di fare tantissime presenze, ma anche a quello dopo quando abbiamo rischiato di fare il colpaccio e di salire in serie B, e purtroppo non ci siamo riusciti. Di sicuro la Triestina è stata fondamentale per la mia crescita». Quale il momento più bello degli anni alla Triestina?«Quello più bello in assoluto le semifinali play-off contro la Feralpi, che abbiamo vinto e nelle quali ho giocato da titolare». E quello che ricorda con maggior rammarico?«Ovviamente quello più brutto è la finale di ritorno con il Pisa: è un ricordo che mi porterò dietro per sempre. Per quanto bello sia stato tutto il percorso di quell'annata, per uno che fa sport perdere una partita così importante inevitabilmente ti segna».In questa stagione iniziata alla Juve Stabia stava giocando sempre: come mai la partenza per Ravenna? «Sì, giocavo e ho fatto comunque tante partite. La partenza è stata esclusivamente una mia scelta: la Juve Stabia inizialmente non voleva neanche che andassi via, l'ho voluto io per motivazioni personali e familiari e per riavvicinarmi a casa. Tra le varie possibilità il Ravenna è quella che ha spinto molto per avermi e darmi l'opportunità di mettermi in nostra». Vi aspetta una dura lotta per la salvezza? «L'obiettivo è quello, dovremo lavorare e lo sapevo quando ho firmato che non sarebbe stata una passeggiata. Ma sono arrivato da due partite e ho visto che il gruppo è forte, c'è tanta voglia di combattere e quindi i presupposti per farcela ci sono, anche se ci sarà da lottare». Si è fatto un'idea del perché la Triestina è così indietro rispetto alle aspettative? «La Triestina la seguo sempre, anch'io mi aspettavo per blasone e per i giocatori che ha che occupasse qualche posizione migliore, però diciamo che tempo ce n'è per risalire la china. Ho visto che sul mercato ha fatto ottimi innesti di categoria superiore, è una squadra che temo molto e potrà fare bene. Ma spero da dopo la partita di domenica, perché noi abbiamo una salvezza da prenderci e quindi mi tocca mettermi in mezzo al suo cammino». Che partita sarà quella di domenica? «Prevedo una partita tosta, molto fisica: è probabile che inizialmente il pallino del gioco ce l'abbia la Triestina conoscendo gli interpreti, ma sicuramente sarà una gara molto tesa e tirata» Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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