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I suntini sandrini di lunedì 19 aprile 2021


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LUNEDÌ 19 APRILE 2021

- Il riscatto dell'Allianz, l'orgoglio di una squadra che ha reagito alle difficoltà dell'ultimo mese prendendosi una rivincita nei confronti delle critiche ricevute. È Matteo Da Ros, biancorosso di lungo corso e anima del gruppo, a sottolineare quanto il successo di ieri contro la Carpegna sia stato preparato, cercato e voluto dal gruppo. «È stata una partita a sprazzi - sottolinea il lungo milanese - contro un'avversaria che tirando tanto da tre punti si è dimostrata capace di recuperare passivi molto rapidamente. Siamo finalmente partiti forte dopo una serie di gare in cui non ci eravamo riusciti, la cosa importante è che dopo essere stati recuperati alla fine del primo tempo la squadra, compatta, ha avuto una grande reazione».Nessun accenno alla prova dei singoli, per Da Ros quella contro la Carpegna è una vittoria della squadra. «Credo che mai come stavolta non sia giusto mettere in evidenza una performance più di un'altra - sottolinea Matteo - È stata una vittoria che arriva da uno sforzo di squadra, partita da giocatori che hanno sempre avuto un atteggiamento positivo. Abbiamo lasciato fuori dallo spogliatoio tutte le brutte cose che abbiamo dovuto sentire sul nostro conto. Non dimentichiamoci quello che abbiamo dovuto passare quest'anno, una stagione complessa dal punto di vista fisico, mentale e sportivo».Soddisfatto per la prova della squadra anche Marco Legovich. «Partita complicata - sottolinea l'assistent coach biancorosso - contro un'avversaria che, come noi, non era in condizioni perfette. Siamo partiti molto bene, loro bravi a rientrare sfruttando il talento di giocatori che sapevamo avere le caratteristiche per metterci in difficoltà e sui quali abbiamo trovato le contromisure anche troppo tardi nel corso della partita. La cosa importante - conclude Legovich - era trovare una chiave di atteggiamento comune che ci unisse dal punto di vista difensivo. Quando lo abbiamo fatto abbiamo espresso un buon basket. Lo dovevamo a noi stessi, alla società e ai tifosi». 

- Mancano tre riprese al gong finale. Anzi a quel rintocco che chiude otto mesi di fatiche sul campo e di tribolazioni epidemiche e che aprirà ai più bravi non arrivati primi di giocarsi la gloria nell'appendice più lunga e contorta dei campionati professionistici. Tra questi ci sarà la Triestina, il Südtirol invece potrebbe toccare il cielo con un dito già il 2 maggio. Così la partita serale di oggi al Rocco (ore 21 diretta Raisport) rappresenta un crocevia per entrambe. Gli ospiti devono vincere per la vetta (dopo il ko del Padova), agli alabardati i tre punti servirebbero tanto e non solo per gestire in crescendo e con meno affanni il rush finale. La squadra di Pillon vuole dimostrare che sa giocarsela alla pari con le big, come ha sempre fatto, anche se è reduce da due ko consecutivi dopo l'acuto sul Padova. Questo è il maggior pericolo per la solidissima squadra di Vecchi. Il pensiero torna al Druso in clima prenatalizio con Pillon arrivato da tre settimane. Una rete inventata da Mensah risolse la sfida. Di questi tempi bisogna aggrapparsi a tutto anche ai ricordi con l'auspicio che la Triestina sappia rinverdirli. Sul piano della solidità e della continuità ci sarebbe poco a cui aggrapparsi. Il Südtirol non perde quasi mai un colpo e i 71 punti in classifica lo dimostrano. Ogni partita va giocata sul campo e le ambizioni della vigilia così come i pronostici a favore tante volte si volatilizzano. Il tecnico alabardato Bepi Pillon ne è consapevole. «Dovremo comunque stare molto attenti - dice dopo la rifinitura di ieri - . Il Padova è una squadra forte, il Perugia è una squadra forte, il Sudtirol secondo me è quella che in questo momento sta meglio. È la più continua nei risultati, sta molto bene fisicamente, è una squadra costruita bene, adatta alla categoria ed è veramente competitiva». Gli assetti in campo hanno un'importanza relativa ma determinano almeno l'atteggiamento iniziale.«Abbiamo fatto bene sia con il 4-4-2 che con il 4-3-1-2 - continua Pillon -, è quindi solo una questione di valutare il da farsi e vedere quale scelta fare, chiaramente guardando anche il sistema di gioco dell'avversario, valutando i pro e i contro di tutte le situazioni». L'avversario gioca con un trequartista di livello come Casiraghi, probabile che la Triestina in avvio si metta a specchio con Sarno alle spalle delle punte imitando lo scacchiere di Perugia e non quello vincente con il Padova. Ma si può sempre cambiare in corsa. Purché lo si faccia per tempo.In questa ottica c'è Mensah che scalpita, decisivo con gli altoatesini, solidi ma lenti in difesa, sia la passata stagione che nella gara di andata.«Ci sto pensando, devo fare una scelta perché ho quattro attaccanti tutti bravi, è sempre difficile lasciar fuori qualcuno di loro ma devo fare delle scelte e vedremo all'ultimo». Altre opzioni tattiche non ci sono con le indisponibilità di Petrella e Procaccio, però una settimana di lavoro senza trasferte da mille chilometri nel mezzo ha un peso.«E' chiaro che c'è più tempo per preparare la partita per recuperare energie fisiche e nervose» conclude Pillon.Oggi la sua Triestina ne avrà bisogno. Un altro stop e l'arretramento in classifica possono lasciare un segno indelebile sull'epilogo della stagione.

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