SandroWeb Posted July 6, 2021 Report Share Posted July 6, 2021 MARTEDÌ 6 LUGLIO 2021 - C'è un pizzico di rosso alabardato che pulsa nel cuore della nazionale reduce dall'impresa di Belgrado. Come scrive oggi Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", Stefano Tonut, uno dei leader della spedizione azzurra che ha stupito al preolimpico eliminando la Serbia, ha riportato l'Italia alle Olimpiadi diciassette anni dopo Atene 2004. Una vittoria, quella di domenica sera alla "Aleksandar Nikolic" Arena, che è già storia. Merito di Meo Sacchetti, tecnico a volte sottovalutato, che ha saputo forgiare un gruppo unito oltre le difficoltà. L'assenza di Gallinari, impegnato con Atlanta nella finale di conference del campionato Nba e quella di Belinelli e Datome, rimasti a casa per smaltire le fatiche della stagione, potevano creare le condizioni per una resa anticipata. E invece l'Italia ci ha creduto e, dopo aver scaldato i motori contro Portorico e Repubblica Dominicana, ha estratto dal cilindro la prestazione monstre che ha annichilito la Serbia a casa sua. IL SOGNO «Andare a Tokyo significa realizzare il sogno sportivo di una vita - sottolinea con orgoglio Tonut -. Tanti straordinari giocatori ci hanno provato e non hanno avuto la possibilità di vivere una gioia come questa. Ce la siamo meritata e adesso cercheremo di goderci fino all'ultimo le emozioni che regaleranno i giochi olimpici. Personalmente - continua Stefano - faccio ancora fatica a rendermi conto di quello che è successo. Ci metto sempre un po' per metabolizzare le vittorie, credo faccia parte del mio carattere». Per Tonut, reduce da un'estate complicata dalle vicende di mercato, questa qualificazione è un motivo di grande soddisfazione. La fotografia più bella nella splendida serata di domenica è stato il sorriso felice dopo il recupero e la schiacciata che nell'ultimo quarto ha messo il punto esclamativo sul successo azzurro. Un successo che esalta ancor di più una stagione da incorniciare, terminata con i titoli di miglior italiano e miglior giocatore di tutto il campionato. «Sto lavorando sodo, giorno dopo giorno, per continuare a rincorrere i miei sogni - conferma Tonut -. Questa qualificazione arriva grazie al lavoro di un gruppo fantastico nel quale ogni giocatore ha saputo portare un suo contributo. Penso a Nico Mannion, un ragazzo che ha davvero stupito tutti». - Come era facile prevedere, un secondo dopo l'ufficializzazione dell'interruzione del rapporto fra la Triestina e Bepi Pillon (decisamente infuriato per l'epilogo della vicenda), ha iniziato a impazzare il totoallenatore su chi sarà il prossimo tecnico a sedere sulla panchina alabardata. Di nomi ne sono già emersi parecchi, dalla società trapela che i contatti sono diversi e non solo con i tecnici che si sentono in giro, ma di fatto sono principalmente due i nomi che girano finora con insistenza, quelli di Emanuele Troise e Carlos França, con la possibilità di Ciro Ginestra come terzo incomodo. Ma cosa ne pensano i diretti interessati? Comprensibile la prudenza e la volontà di trincerarsi su una (presunta) assenza di contatti con la società, ma da tutti traspare grande entusiasmo alla prospettiva di allenare l'Unione. A partire da Emanuele Troise, che nella stagione 2007/08 fu compagno di squadra di Milanese nella Salernitana. «Allenatore della Triestina io? Me lo auguro - dice Troise - ho letto anch'io il mio nome accostato alla squadra alabardata e il profilo che cercano, è certamente una mia speranza vista la possibilità di una piazza così prestigiosa, però in questi giorni non ho avuto segnali concreti a proposito. Con Milanese mi conosco bene, abbiamo vissuto una stagione indimenticabile assieme alla Salernitana, ci siamo incrociati recentemente anche quando sono venuto col Mantova a Trieste. Per il mio percorso sarebbe uno step ulteriore di crescita, ma ripeto, al momento non c'è nulla di concreto». Per Troise, 42enne napoletano, una carriera da difensore con Napoli, Bologna, Ternana e Salernitana, poi l'inizio di quella da allenatore nella stagione 2012/2013 come vice di Fabio Pecchia al Latina, quindi le giovanili del Bologna fino alla guida della Primavera felsinea. La scorsa stagione è stata la sua prima fra i Pro alla guida di quel Mantova che venendo a vincere al Rocco nell'ultima di regular season, ha privato la Triestina della quinta piazza. Per quanto riguarda l'ex bomber alabardato Carlos França, che fa l'allenatore solo da pochi mesi a Seregno e ha già ottenuto una promozione, il pensiero è quasi simile. «Per me sarebbe un sogno allenare la Triestina, un grande onore difendere nuovamente i colori dell'Unione, ma finora non ho avuto contatti con la società», ha detto il brasiliano. È poi emerso anche il nome di Ciro Ginestra, 41 anni, anche lui alle spalle una lunga carriera da calciatore (attaccante), poi dal 2015 allenatore, prima nelle giovanili della Salernitana, poi alla guida di Sangiovannese, Team Altamura, Bisceglie e Casertana. L'ultima stagione al Picerno, in D. Ieri intanto la presenza in città di Fabrizio Miccoli ha scatenato un'altra ridda di voci: l'ex calciatore di Palermo e Juve è stato negli scorsi mesi il vice di Moriero alla Dinamo Tirana dell'ex presidente alabardato Marco Pontrelli, pertanto in molti hanno ipotizzato un possibile coinvolgimento dello stesso Moriero. In realtà per Miccoli potrebbe esserci un incarico nel settore giovanile alabardato. Ipotesi. In attesa, anche qui, di ufficialità. Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.