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MARTEDÌ 28 SETTEMBRE 2021

- L'Allianz battendo Brindisi ha fatto un pieno di fiducia. Il carburante ideale per affrontare l'inizio di un campionato. Non è solo un'impressione, come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo". È lo spirito della squadra e a raccontarlo è Adrian Banks. Come quasi tutti i giocatori Usa affida le proprie emozioni ai social. «Vincere e non giocare al meglio come singolo e squadra è un grande vantaggio e aumento della fiducia per tutti noi. Ringrazio per aver iniziato la stagione in modo positivo. È stato anche davvero bello avere i tifosi in tribuna, l'emozione è tornata!!!»Un entusiasmo sincero per l'acquisto più eclatante del mercato biancorosso. Un Banks che a chi lo conosce bene avrebbe confidato di aver trovato in Trieste una piazza ideale e che aspetta solo di ritrovare la condizione ottimale dopo essere stato l'unico della squadra di Ciani a essere stato fermato dal Covid.Il Banks-pensiero aiuta anche a leggere la partita dell'Allianz contro Brindisi. Una prestazione sicuramente perfettibile. Quattro su 22 nel tiro da tre significa tenersi sotto il 20 per cento. Migliorabile anche il 61% dalla lunetta, con Grazulis il peggiore. Delia - tutt'altro che uno specialista - che infila i liberi decisivi racconta però anche di quanto la concentrazione e la voglia di vittoria possano fare miracoli. Tra le immagini da dimenticare va di diritto invece la rimessa di Mian facile preda per Josh Perkins a una manciata di secondi dalla fine. Ci pensa Franco Ciani invece a sottolineare un importante segnale di crescita. «Per tutto il precampionato si sono messe in risalto le tante palle perse. Giusto. Ne sprecavamo una ventina a partita. Stavolta però ne abbiamo perse solamente sette, la soglia di attenzione è aumentata».Sempre nel dopogara il coach dell'Allianz ha insistito sulla condivisione delle responsabilità e dei meriti. I numeri dicono che in realtà solo in uno spot, il play, l'impiego è stato sostanzialmente diviso alla pari tra Sanders e Fernandez. Ma era Lobito in campo nelle fasi decisive. La soluzione più logica: la regia all'uomo che ha più in mano le chiavi della squadra, ha più istinto da match-winner, ha più carisma rispetto al più giovane compagno di squadra. La diseguaglianza nell'impiego tra Delia (30 minuti) e Konate (15) si deve però solo alla situazione falli di quest'ultimo. Sagaba deve abituarsi al metro arbitrale italiano e magari frenare una certa esuberanza. Eppure Konate in quei 15 minuti è riuscito ad essere il top scorer biancorosso mentre Delia è alla fine il volto della vittoria. «Ognuno ha portato il proprio mattoncino nel tempo in cui è rimasto sul parquet» ha sottolineato Ciani.E fa piacere notare il mattoncino portato da Lodovico Deangeli, 9 minuti con pochi numeri ma una bella, puntuale, difesa su Gaspardo. Una dimostrazione del ruolo che tatticamente la giovane ala triestina può ritagliarsi nella stagione: uno specialista difensivo con atletismo e possibilità di marcare avversari con diverse caratteristiche.Contro Brindisi 44 punti su 84 sono stati prodotti dai lunghi. Non si tratta di un caso. Dalla prima gara in Supercoppa a Trento è parso evidente che il coinvolgimento in attacco di ali forti e centri fa parte della nuova identità biancorossa. «L'idea di attaccare l'area fa parte del nostro gioco».E l'impressione è che Ciani sia consapevole di avere un parco lunghi in grado di consentirgli una notevole gamma di soluzioni. «Dobbiamo comunque essere pronti a fare qualcosa di più nella ricerca offensiva e nell'equilibrio tra interni ed esterni».Banks e Mian, sulla carta i due terminali più affidabili, hanno prodotto 5 su 19, con 1 su 9 nelle triple. Ma hanno avuto la lucidità e lo spirito di gruppo di rendersi utili in altro modo. Banks con sei assist, Mian contribuendo con sei rimbalzi. Nel contesto della crescita della pericolosità perimetrale va inoltre tenuto conto che tra qualche settimana potrà dare il suo contributo anche Luca Campogrande.

- La vittoria indiscutibile con il Lecco è la testimonianza che la Triestina è ben strutturata e impreziosita da alcune eccellenze per la categoria. Come scrive Ciro Esposito, il successo di domenica ha un po' rasserenato i tifosi e può dare energia al lavoro di Bucchi.Ma in questo avvio di stagione non c'è pace in casa alabardata. A sorpresa infatti rimbalza la notizia della quasi certa partenza del centrocampista Angiulli. Il giocatore sta per rescindere il contratto con l'Unione per tornare nella sua amata Sambenedettese che ha ottenuto dieci giorni fa l'iscrizione alla D. Una posizione che ha comprensibilmente irritato non poco Milanese e anche Bucchi che infatti non lo ha convocato domenica scorsa. La prima intenzione dell'Unione era quella di bloccare il giocatore e di metterlo fuori lista ma l'accordo appare la via più opportuna. Inutile trattenere un calciatore con la testa altrove. Anche perché per rinfoltire il centrocampo (già ben strutturato) c'è la possibilità di reintegrare Federico Maracchi che peraltro se lo meriterebbe. Manca l'ufficialità.Per tornare alle vicende di campo i tre punti conquistati domenica sono un toccasana ma è meglio riporre nel cassetto i voli pindarici che portano il pensiero, o meglio i desideri, a una repentina rimonta su quelle compagini che occupano la parte alta della graduatoria. Il match del Rocco è stato giocato con autorevolezza ed è arrivata la prima vittoria. A Sesto San Giovanni servirà un'altra prestazione di livello perché i risultati parlano di una squadra lombarda in netta difficoltà ma che sarà rivitalizzata dall'arrivo di un nuovo mister molto esperto come Simone Banchieri, protagonista di ottimi campionati a Novara. A inizio torneo prima dei risultati (a meno che un team non sprofondi) è più saggio analizzare le prestazioni del gruppo. E allora non va dimenticato che questa Triestina, che Bucchi sta ancora forgiando, era stata capace di un discreto secondo tempo con il Piacenza, di una mezz'ora di qualità a Padova e di un'oretta di dominio contro la Juve. E allora ecco che la prestazione con il Lecco non è una sorpresa. Il pressing, le linee compatte, il tempismo nelle ripartenze, la concentrazione nelle marcature e gli aiuti sono ascrivibili a un gruppo che comincia a essere tale. Cos'era mancato nelle prime giornate? I gol degli attaccanti. Quasi sempre le partite le risolvono le punte e domenica è andata così. Ma nelle puntate precedenti De Luca non c'era e Trotta si stava ancora ambientando. Bucchi ha dovuto fare a meno di Gomez e Litteri mentre deve lavorare su Di Massimo, che ha talento e colpi, rimasto finora in ombra. Il reparto migliore rispetto al passato è comunque il centrocampo anche senza Angiulli. Giorno è forte fisicamente e di buon piede, così come Crimi (e poi sono subentrati Giorico, Paulinho, Procaccio) mentre Iotti e Rapisarda danno corsa e sostanza. Galazzi merita un discorso a parte perché bastano due occhiate per capire che il ragazzo è di altra categoria e si spera che la botta al polpaccio non comprometta la sua condizione. Ora non resta che affrontare la Pro Sesto con la stessa personalità ma anche con l'umiltà che hanno affondato la compagine di Zironelli, che da domenica non è più il tabù dell'Unione. In Lombardia domani Bucchi potrebbe sfatare un altro tabù: quello che vede l'Unione in difficoltà con le "piccole". Magari è la volta buona

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