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I suntini sandrini di martedì 22 novembre 2022


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MARTEDÌ 22 NOVEMBRE 2022

- L'ultima partita in biancorosso sul parquet dell'Allianz Dome fu quella della vita. O, almeno, della vita con la Pallacanestro Trieste, prima di prendere la strada di Venezia e della A2. Come scrive Roberto Degrassi oggi su "Il Piccolo", Michele Ruzzier regalò a Trieste la certezza della salvezza in serie A2 schiantando quasi da solo Forlì. Ventincinque punti, sette assist, una prova esaltante. Quella sera, in mezzo alla calca dei tifosi, le mani di Ghiacci ghermirono il golden boy per un abbraccio infinito di riconoscenza.Stavolta Michele Ruzzier, otto anni dopo, c'è davvero. E alla Pallacanestro Trieste ritorna per rimanerci almeno sino al 2025. Intanto dovrà reinventarsi protagonista di un'altra rincorsa alla salvezza.La formula e la durata del contratto rappresentano in fondo l'ufficializzazione più sostanziosa in fondo è proprio questa, visto che il ritorno del figliol prodigo pareva ormai scontato: non arriva in prestito dalla Virtus Segafredo Bologna dove ha giocato (poco) finora ma si lega al club biancorosso con un contratto pluriennale. Sarà un importante addizione al roster attuale ma sarà anche protagonista di un progetto per il futuro.«Questo, oltre a far piacere a lui, evidenzia anche la nostra volontà di guardare al futuro, di dare basi solide a una squadra che possa essere ambiziosa, pronta ad affrontare i prossimi anni con la volontà di fare un vero salto di qualità». A questo punto scatta un nuovo count-down dopo quello del ritorno del Ruz: il passaggio di proprietà alla cordata Usa. Di date probabili, plausibili, possibili se ne sono fatte sin troppe negli ultimi mesi. Tenendo per buono l'ultimo aggiornamento da parte dello stesso Ghiacci («Sicuramente prima di Natale») entro una ventina di giorni c'è da attendersi che volino tappi di champagne.Ruzzier è da ieri un giocatore della Pallacanestro Trieste ma solo stamani inizierà a lavorare con i compagni di squadra che ieri hanno goduto della giornata di riposo dopo la trasferta ad Assago. Nel pomeriggio la presentazione e sabato il debutto all'Allianz Dome contro Brescia. Cinque giorni per conoscere la squadra e calarsi nei suoi giochi. Ghiacci, che ringrazia la Virtus «per lo spirito di collaborazione che ci ha consentito di chiudere al meglio la trattativa», precisa che «Michele senza dubbio avrà bisogno di tempo per entrare nei nostri meccanismi e riacquisire il ritmo partita ma siamo di fronte a un grande professionista che sono certo troverà con il nostro staff il modo migliore per farsi trovare pronto quando avremo bisogno di lui».Coach Marco Legovich ringrazia la società e si dice felice che «Ruz abbia voluto tornare a Trieste nonostante gli si fossero prospettate diverse soluzioni perchè lo conosco bene e so quanto potrà darci». Il play infatti nelle ultime estati si era trovato in palestra con il coach per sedute di lavoro individuale. Sa quello che il tecnico si aspetta da lui e quale ruolo dovrà recitare. Legovich descrive così Ruzzier: «Un play puro di spiccata personalità, capace di coinvolgere tutti i compagni grazie a un'ottima visione di gioco. Alzerà la qualità della squadra e inoltre la motivazione personale di tornare nella sua città in un team in crescita ci aiuterà a raggiungere obiettivi comuni».Con Ruzzier la PallTrieste ha un play che può alternarsi a Davis ma può anche giocarci insieme visto che l'Usa - tra i giocatori più utilizzati del campionato - ama giostrare anche da guardia soprattutto quando è messo maggiormente sotto pressione. Con il triestino in regia l'attacco potrebbe risultare più bilanciato, sa coinvolgere i lunghi ma sa anche creare condizioni più favorevoli per i tiratori perimetrali. E magari con più tiri aperti Campogrande - il biancorosso che finora ha offerto il rendimento peggiore rispetto ad attese e possibilità - potrebbe finalmente sbloccarsi. 

-  La situazione di classifica della Triestina è sotto gli occhi di tutti. Come scrive Antonello Rodio, il morale, dopo la pesante batosta di Vicenza, è comprensibilmente sotto i tacchi. E lo spettro di una lunga lotta per la salvezza comincia ormai ad aleggiare negli ambienti alabardati.Ma in un momento oggettivamente preoccupante, una piccola luce di speranza arriva dal contesto in cui si sta muovendo l'Unione. Da qualche giornata a questa parte, il girone ha cambiato un po' il suo andazzo, e dopo un periodo di estremo equilibrio stanno pian piano emergendo alcuni valori, con conseguenti maggiori difficoltà per un certo gruppo di squadre.Ecco dunque che se la Triestina nelle ultime cinque giornate ha fatto solo 4 punti, c'è in pratica mezzo girone che è sulla stessa lunghezza d'onda. Innanzitutto c'è chi ha fatto perfino peggio in questo lasso di tempo: il fanalino di coda è il Sangiuliano che dopo una buona partenza ora sta scendendo nelle retrovie e negli ultimi cinque turni ha fatto appena 2 punti. Ma peggio dell'Unione ha fatto addirittura il Padova con 3 soli punti, anche se ovviamente non sono certo i biancoscudati quelli su cui fare la corsa per la salvezza. Alla pari con la Triestina c'è la Pro Vercelli, poi c'è un gruppetto di cinque squadre che hanno fatto 5 punti, quindi appena uno in più della Triestina: si tratta di Virtus Verona, Arzignano, Piacenza, Trento e Pergolettese. Non a caso, qui troviamo le due squadre che stanno sotto l'Unione in classifica, ovvero Piacenza e Virtus Verona. Ma ne troviamo tre che potrebbero essere bersagli ideali se la squadra alabardata dovesse riprendere a un ritmo almeno accettabile. Un gradino più su, a 6 punti, c'è la Pro Patria, che potrebbe venir risucchiata anch'essa nella rete, mentre le uniche rivali che questo periodo hanno fatto bene sono Mantova e Albinoleffe, che con 7 punti hanno guadagnato in questo lasso di tempo ben tre punti sulla Triestina.A livello di curiosità, le "capoliste" degli ultimi cinque match sono a sorpresa Pro Sesto e Juventus Next Gen, che hanno fatto 13 punti. Sorprese a parte, il dato generale che ne consegue dà un minimo di conforto all'Unione, perché c'è un blocco di squadre che con l'andare del tempo fa una certa fatica a far punti. E non sono neanche poche, Questo significa che anche se adesso la quota salvezza (senza passare dai play-out) è lontana 6 punti, in ogni caso restano tanti i club che ancora non sono fuori gittata. E in genere il ritmo di questo secondo spezzone del girone è calato, permettendo dei rientri in gruppo in caso di filotti positivi. Certo, poi i filotti positivi però bisogna farli. O almeno cominciarli.

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