SandroWeb Posted February 12, 2023 Report Share Posted February 12, 2023 DOMENICA 12 FEBBRAIO 2023 - Il Palasport è di quelli che regalano un'emozione che vale bene una delle trasferte automobilisticamente più lungo della stagione biancorossa. Come scrive oggi Roberto Degrassi su "Il Piccolo", la storia del ritorno in serie A della Pallacanestro Trieste è partita da una serata magica al PalaFerraris di Casale Monferrato. Oggi, palla a due alle 17, Trieste ci torna per trovarsi di fronte il caso più eclatante di esplosione nel basket italiano degli ultimi anni. La Bertram Tortona è l'indiscussa terza forza. O, se preferite, la prima delle umane dietro le corazzate Milano e Vù nere.Si gioca l'ultima partita prima della lunga sosta per le finali di Coppa Italia e gli impegni della Nazionale. Quaranta minuti da bruciare dando fondo a tutte le energie. E cercando importanti conferme. Trieste sembra aver ormai consolidato una forte attitudine difensiva e una solida cosapevolezza delle proprie possibilità. Da qui deve ripartire per fare della trasferta piemontese il pretesto per cercare un'impresa che oltre a dare prestigio consentirebbe di riaffacciarsi al campionato tra una ventina di giorni in una condizione di relativa tranquillità.Tortona nasconde mille insidie. La bravura di coach Marco Ramondino. La personalità del play Christon (dolorante a un ginocchio), un cliente tosto per Davis e Ruzzier che dovranno anche fronteggiare un ex scorbutico come Ariel Filloy e Leo Candi. Daum e Severini sono lunghi scomodi: lo straniero ha un'ottima mano da tre punti mentre l'azzurro è uno di quei giocatori multiuso dei quali un allenatore non può fare a meno. Viene dato per sicuro assente Harper.Ramondino assicura di aver studiato a lungo le caratteristiche di Trieste ma i biancorossi rispetto al match contro Milano sperano di fare un altro passo avanti. Un Bartley più concreto e meno individualista. Un Gaines più centrato dopo alcune prove balisticamente scadenti. Segnali da Campogrande e soprattutto da Lever che nel pacchetto dei lunghi biancorossi è l'unico ad avere i numeri per colpire anche da fuori.L'analisi prepartita è affidata all'assistent coach Massimo Maffezzoli: «Dovremo fare una partita di grande maturità. Dopo esser stati per 35 minuti alla pari con Milano ed aver ricevuto i complimenti, per provare a vincere contro Tortona dovremo essere maturi ed essere squadra sia nei momenti buoni che in quelli negativi». Nelle ultime cinque partite la Pallacanestro Trieste ha concesso agli avversariuna media di 67 punti a partita ed è sul fronte difensivo che oggi dovrà confermarsi.«La consistenza difensiva - spiega l'assistent - non solo dimostra l'unità di intenti ma ci dà anche possibilità in più nella metà campo offensiva. Dopo la partita di Milano, pensiamo di poter avere qualche arma in più da poter sfruttare nella metà campo offensiva. È naturale però che avremo bisogno di fare una partita importante su entrambe le metà campo per provare a vincere». Maffezzoli fa anche il punto sull'inserimento di Emanuel Terry nei giochi biancorossi: «Sta mettendo grande disponibilità per ridurre il più possibile i tempi necessari per inserirsi all'interno di un sistema che aveva mesi di lavoro alle spalle. Non è facile ma quel buon esordio contro Milano ha creato entusiasmo in lui e newllo spogliatoio e questo agevola l'inserimento. Ci aspettiamo altri passi avanti, la sua conoscenza del nostro sistema di gioco sarà un passaggio obbligato per entrare nei meccanismi». - Dopo quasi un anno la Triestina ha potuto gioire in trasferta. Come scrive oggi Guido Roberti, per Augusto Gentilini, promosso dalla Primavera in prima squadra per cercare l'impresa della salvezza, è il secondo risultato utile esterno, dopo il pari di Verona. Un dato che in un anno di vacche magre conforta, rafforza, incoraggia.«È una questione di convinzione" rimarca a fine partita l'allenatore. «Lavoriamo sulle basi fisiche che abbiamo trovato e il merito va a chi le ha messe prima di noi. Ora stiamo cercando di aggiungerci le nostre idee sul piano tattico, tecnico e fisico». La Triestina ha legittimato nella ripresa il vantaggio e più volte ha sfiorato il raddoppio. La fase di possesso palla in particolare ha vissuto di evidenti evoluzioni. Il tecnico precisa: «Dobbiamo crescere ancora molto, non abbiamo fatto nulla e il nostro cammino è ancora lungo, ma dopo le prestazioni di domenica scorsa e questa i ragazzi devono essere ancora più convinti in fase di possesso. I giocatori hanno le qualità per farlo, e per occupare bene il campo».Triestina molto presente anche sulle seconde palle. È d'accordo? «Tutto dipende da come si occupa il campo, piano piano sembra ci stiamo riuscendo ma c'è molto da lavorare. Questo è un passo importante e mi auguro dia una spinta ai ragazzi nella consapevolezza delle loro qualità».Oltre a questo si sono visti una buona resistenza agli assalti seriani e buone ripartenze in contropiede. Un dettaglio quest'ultimo curato in settimana? «Se si occupano bene gli spazi, in fase di non possesso, diventa difficile per gli avversari imbucare e di conseguenza al recupero palla, con le distanze minime, si può alzare il baricentro. I ragazzi devono crederci. Abbiamo qualità da sfruttare, quelle dei vari Felici, Paganini, Mbakogu, Tavernelli eccetera».Quali sono le prime sensazioni sull'uscita dal campo di Felici per infortunio? «Una distorsione a una caviglia, è un po' gonfia e dovremo valutare l'entità nei prossimi giorni. Lui come gli altri, subentrati compresi, sono stati splendidi. Compatti e uniti, dobbiamo avere un unico obiettivo».A tre giorni dal 39° anniversario della morte di Stefano Furlan, Gentilini ha infine voluto ringraziare la ventina di tifosi giunti a Zanica. «Desidero ringraziarli, ci hanno fatto sentire la loro presenza, e i ragazzi in campo sono stati bravi a rispondere con la vittoria richiesta» Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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