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I suntini sandrini di giovedì 23 febbraio 2023


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GIOVEDÌ 23 FEBBRAIO 2023

- Finora non ha ancora trovato il gol, e per un attaccante non è poco, ma intanto Jerry Mbakogu da quando è arrivato ha portato alla Triestina fisicità, profondità e una grande abnegazione nel lavoro per la squadra. Del resto, come scrive Antonello Rodio su "Il Piccolo" odierno, pare che il nigeriano classe 1992 abbia fatto di tutto per arrivare in alabardato. «È vero - spiega Mbakogu - a gennaio si erano create alcune situazioni a Gubbio e a avevo bisogno di cambiare aria. A Trieste conoscevo già il direttore con cui avevo lavorato a Carpi, e anche tanti giocatori per averli avuti compagni o avversari. Inoltre la squadra mi sembrava forte e io volevo giocare in una squadra così, quindi ho fatto questa scelta per venire a dare una mano e per cercare di tirarci fuori il prima possibile da questa situazione». Per quanto riguarda il gol che stenta a venire, Mbakogu spera arrivi il prima possibile, magari già sabato nel match al Rocco contro la Juve Next Gen, ma la sua priorità è il risultato della squadra. «Sono un attaccante ed è vero che tutti noi attaccanti viviamo per il gol e vorremmo sempre segnare, ma penso che in questo momento la cosa importante sia la squadra e fare punti. Siamo in tanti nuovi, dobbiamo ancora conoscerci bene, io sono a disposizione della squadra e spero ovviamente che il gol arrivi prima possibile. Ho già anche una buona condizione fisica, ma sto lavorando per essere presto al top». Per quanto riguarda la corsa alla salvezza, l'attaccante rivela un certo ottimismo, basato su quello che per lui è il valore della squadra. «Tutta la squadra - dice Mbakogu - come gruppo e come collettivo deve essere consapevole della sua forza. La classifica non ti aiuta perché un po' di timore ce l'hai sempre, ma penso che con il lavoro quotidiano partita dopo partita stiamo crescendo e facendo sempre meglio. Penso quindi che di questo passo i risultati arriveranno, che poi è la cosa più importante. Ripeto, dobbiamo guardare tutti a livello di collettivo, non personale, proprio perché la situazione di classifica ci consente di guardare solo alla squadra. Di conseguenza dobbiamo dare tutti il centodieci per cento per portare a casa i tre punti. Se poi noi attaccanti iniziamo a fare gol, ancora meglio». A parte la sua stagione del debutto fra i professionisti con la Juve Stabia, nel 2010/11, Mbakogu non aveva più giocato in serie C, anzi aveva fatto parecchi campionati di serie B, uno addirittura in serie A e varie esperienze all'estero. Ora è tornato nella categoria dopo dodici anni e l'attaccante ammette che si tratta di un campionato molto particolare: «La serie C è difficile, è un campionato diverso rispetto agli altri, molto fisico, dove c'è tanta corsa e si fa molta guerra. A Gubbio ho faticato un po' ad adattarmi, anche perché venivo da periodo di infortuni, ma confermo che si tratta di una categoria dove non basta solo il gioco, bisogna metterci fisicità e cattiveria agonistica. E una squadra che ci mette dentro queste cose, è sicuramente forte per la categoria»

- «Un'ulteriore doccia gelata che speravamo di non sentire e che ci costringe a trovare soluzioni alternative per continuare regolarmente l'attività». Come scrive oggi Lorenzo Degrassi sul quotidiano locale odierno, questo il commento del presidente della Pallamano Trieste Michele Semacchi alla notizia del perdurare, seppure per un tempo limitato, della chiusura dell'impianto di via Visinada. «Per noi l'ipotesi di dover giocare a porte chiuse è un problema serio e rappresenta un danno economico importante. Oltre a questo segnalo il dottor Sergio Buzzai del Comune ci ha ordinato di sgomberare tutti i magazzini nella quale sono conservate attrezzature, trofei e divise di gioco». Cinquant'anni di storia della gloriosa società biancorossa da accantonare nel giro di qualche giorno. «Qualcosa riusciremo a salvare - prosegue il presidente - mia già sappiamo che buona parte della nostra storia finirà nella spazzatura. A questo punto, pur ringraziando il Comune per la pazienza dimostrata nei nostri confronti, rimane profonda amarezza per un trattamento che rasenta l'accanimento». Ogni giorno che passa senza palazzetto è una difficoltà in più anche per le altre realtà che si allenano nel palazzetto di Chiarbola. Come per l'Accademia di pattinaggio artistico che finora, grazie ai giorni di festa legati al carnevale, è riuscita a coprire con allenamenti mattutini presso altre strutture gli impegni dei più piccoli. «Da oggi, però, siamo senza soluzioni. La situazione è grave - spiegano - le opportunità che ci sono state date purtroppo non combaciano con gli orari dei bambini, stiamo comunque cercando alternative anche se non è un'impresa facile».

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