Jump to content

I suntini sandrini di martedì 28 febbraio 2023


Recommended Posts

MARTEDÌ 28 FEBBRAIO 2023

- Da domenica si ricomincia a fare sul serio. Anzi. Sul serissimo. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", per la Pallacanestro Trieste c'è subito il confronto interno con Treviso che in caso di vittoria darebbe una bella spinta in direzione salvezza.Trieste, orfana di Gaines e ancora in versione quattro stranieri, deve trovare nuovi equilibri soprattutto in chiave offensiva. Le due indicazioni più importanti emerse dall'amichevole vinta con il Domzale riguardano la ritrovata vena (e leadership) di Corey Davis e soprattutto il ritorno in doppia cifra di Luca Campogrande.Domenica i punti dell'esterno romano, fresco di laurea in Scienze Motorie (traguardo raggiunto negli stessi giorni anche da capitan Lodovico Deangeli) faranno terribilmente comodo.Quanto pesa il match contro Treviso? "Una partita dal peso specifico elevato. Un crocevia. Se vinciamo andiamo 2-0 nei confronti diretti con la Nutribullet e sarebbe un passo importantissimo per allontanarci dalle zone basse della classifica". L'amichevole contro il Domzale l'ha vista tra i protagonisti. Condizione in crescita? "Cerco di portare in gara la stessa energia positiva che metto in allenamento. Mi sento bene, voglio continuare". Finora il suo rendimento è stato inferiore alle attese, proprio nella prima stagione serena dopo le precedenti due condizionate dagli infortuni. Si è dato una spiegazione? "Non c'è mai un solo fattore quando non ci si riesce a esprimere al meglio. Non guardo all'ieri ma spesso si tende a pensare che usciti da gravi infortuni tutto appartenga al passato, in realtà per rimettermi in moto dopo due anni così difficili non mi sono mai fermato. Ho bruciato energie, allenandomi ogni giorno anche in estate. Ma lavorare troppo dopo stagioni così può anche rivelarsi controproducente. Intendiamoci, non sto cercando una facile giustificazione. Mi prendo le mie responsabilità".
Durante il precampionato coach Legovich parlando di lei aveva accennato all'intenzione di portarla da essere uno specialista delle triple a un giocatore totale, con più dimensioni compresa quella difensiva. Come procede questo percorso? "La nostra è una squadra con esterni che prediligono il gioco palla in mano, bisogna adattarsi in base alla caratteristica della squadra. Con il tecnico ci confrontiamo, quando sono in campo cerco di rendermi utile anche in chiave difensiva concentrandomi anche su aspetti che non siano solo il tiro da tre". Cosa chiede a sè stesso in questa ultima parte della stagione? "Di essere più tranquillo e performante la domenica. Io dò tutto per il basket, dal mangiare al dormire in settimana tutto è finalizzato per poter rendere al meglio. Se non succede ci penso, ripenso e mi stresso. Voglio ripagare la fiducia della società e dei tifosi. Quello che chiedo a me stesso è di essere sereno. Giocare divertendomi". Ha accennato ai tifosi. All'Allianz Dome affronterete tre scontri diretti per la salvezza. Contro Treviso domenica, Reggio Emilia e Verona. "E sono contentissimo di sapere che possiamo contare su un sostegno simile. Vedere l'Allianz Dome pieno come contro Milano è un'emozione. Mi fa capire quanto i triestini tengano a questa squadra e potete quindi capire il dispiacere quando sento di non aver potuto dare il contributo che avrei voluto". Da Pacher a Terry. Cos'è cambiato nella squadra? "Con AJ avevo un buon rapporto personale, è un ragazzo eccezionale, mi dispiace che non ci sia più ma fa parte del gioco. Emanuel si è proposto con l'atteggiamento giusto, lo staff ha fatto un gran lavoro per inserirlo nei nostri giochi in breve tempo. Fisicamente, beh, non so trovare aggettivi. Avete visto il suo atletismo... "Le partite si cominciano a vincere nello spogliatoio. Com'è quello biancorosso?"Ognuno nel proprio piccolo dà un apporto per fare squadra. C'è un bel clima".All'Allianz Dome c'è anche la presenza discreta di Daniele Cavaliero. Si avverte? "Per noi è un piacere saperlo vicino. Un esempio. Ci dimostra la forza della passione per il basket".

- La vera differenza nella metaformosi alabardata dell'ultimo periodo, oltre a una ritrovata compattezza, ai nuovi arrivi di gennaio e a una certa serenità che si respira nel gruppo, l'ha fatta sicuramente la difesa. O meglio, come è giusto dire in questi casi, la fase difensiva. Qui il divario delle ultime cinque partite rispetto al resto del campionato è abissale. Basti pensare - come scrive oggi Antonello Rodio sul quotidiano locale odierno - che con le gestioni Bonatti e Pavanel, la Triestina viaggiava con la media di 1 gol e mezzo al passivo a partita: aveva infatti subìto 36 reti in 24 partite. Del resto, come si ricorderà, la prima partita in cui l'Unione riuscì a mantenere la porta inviolata arrivò appena alla giornata numero 17, quando al Rocco fra alabardati e Feralpisalò finì 0-0. Cosa poi ripetuta solamente con Pergolettese e Novara, ma sempre in casa. Ovvio che partire sempre con un gol e mezzo al passivo, avrebbe reso le cose molto difficili per qualsiasi squadra. Figuriamoci per una Triestina che ha sempre fatto fatica anche a trovare la rete e perfino in questo momento più brillante non riesce ad andare in gol con facilità. Ma si parlava di radicale cambiamento: ebbene nelle ultime cinque partite, ovvero quelle della gestione Gentilini, il rendimento sotto questo aspetto si è completamente ribaltato. Innanzitutto al debutto con la Virtus Verona si è subito ottenuto un clean sheet, cosa mai avvenuta prima in trasferta. Ma poi la solidità è continuata, a tal punto che in queste cinque partite l'Unione ha preso solamente 3 gol e per ben tre volte è riuscita a mantenere la porta inviolata. In sostanza, la Triestina è passata dall'1,5 al passivo a partita, a una media di appena 0.6 reti subìte a match. Ma non solo. Va ricordato che delle tre reti prese, la squadra alabardata ne ha subìte due in inferiorità numerica contro la Pro Sesto, mentre la terza, quella di Padova, è arrivata su un corner per un erroraccio di Matosevic. Insomma a parità di uomini in campo, in queste cinque partite la Triestina non ha mai concesso un gol su azione agli avversari. Un salto di qualità enorme, una solidità che facilita le cose anche quando davanti si fa ancora fatica a trovare la rete con regolarità. Naturalmente la mano di Gentilini e il nuovo assetto scelto contano molto, ma non è un caso che l'inizio della metamorfosi sia avvenuto proprio quando sono cambiati tutti gli interpreti sul campo o quasi. Ricordiamo che a Verona debuttò una coppia di centrali che erano arrivati alla Triestina da poche ore, Masi e Piacentini, che se la cavarono subito bene. E che in quel frangente ci fu un Germano terzino, scelta questa tutta farina del sacco del tecnico, che è stato bravo anche a far trovare un'immediata coesione a compagni di squadra che si erano appena conosciuti. Tutto questo si è abbinato alla costante crescita di Rocchetti. Se poi pensiamo all'affidabilità di Ciofani in qualsiasi posizione e alla grinta di Malomo, quando il guerriero potrà tornare a pieno regime, ecco che il reparto difensivo alabardato può essere considerato non solo forte, ma anche con valide alternative a disposizione

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Home
Activities
Sign In

Sign In



Search
More
×