I suntini sandrini di giovedì 4 maggio 2023

[SandroWeb]

GIOVEDÌ 4 MAGGIO 2023

- «Speriamo di completare la missione e di riuscire a fare l'ultimo passo verso la salvezza. Ci meritiamo di tagliare il traguardo, vincere a Brindisi e restare in serie A darebbe un senso al successo contro Verona e alla partita che sono riuscito a giocare».Stefano Bossi, intervistato oggi da Lorenzo Gatto per "Il Piccolo", ripercorre le emozioni vissute domenica scorsa, prestazione stellare che gli ha fatto vincere il titolo di miglior giocatore italiano della giornata ma, soprattutto, ha trascinato la sua squadra in un finale che si stava facendo complicato. Sedici punti, quattro bombe esplose davanti ai seimila dell'Allianz Dome. Ci sono partite che restano nella storia e valgono una carriera, quella vinta contro la Tezenis è stata e resterà senza dubbio la partita di Stefano. Dopo le magie di Ruzzier nello spareggio salvezza contro Forli nel 2014 e le bombe di Cavaliero che a Casale Monferrato hanno riportato Trieste in serie A nel 2018, la prova di Bossi potrebbe essere la fotografia della salvezza in questo sofferto 2023.«Posso solo dire che sono andato a riguardarmi l'ultimo quarto perchè, davvero, non me lo ricordavo - racconta Stefano - Tale e tanta è stata l'adrenalina nel finale che credo di aver giocato gli ultimi minuti in apnea. Sono felice: per la squadra, per la società e per i tifosi. Mi sono rivisto in ognuno dei 6mila spettatori che hanno gremito il palazzo perchè, sugli stessi spalti, anch'io da piccolo ho sofferto e tifato. I giocatori americani ci danno tanto ma vanno e vengono, per chi come me è triestino vestire questa maglia ha un sapore particolare».Le stagioni girano sugli episodi, la favola di Bossi ha dovuto passare attraverso momenti complicati. Alla fine del girone d'andata, corteggiato da Cento in serie A2, sembrava sul piede di partenza prima che la società lo dichiarasse incedibile. Poi, a Sassari, la tegola Davis gli ha aperto con più continuità le porte del campo. C'è stato bisogno del suo apporto, ha risposto come sempre presente. «Questo è stato, dal primo giorno, il mio obiettivo. Lavorare duro, in silenzio, cercando di dare il massimo in ogni allenamento e di farmi trovare pronto in ogni occasione utile. Non ho mai pensato ad altro, non mi sono lasciato condizionare dai giudizi di chi mi ritiene inadatto alla categoria. Da quando ho lasciato Trieste, nel 2015, ho smesso di leggere i giornali o di frequentare i social. Volevo vincere la scommessa con me stesso e dimostrare sul campo di poter essere utile alla squadra. Per questo devo ringraziare Marco Legovich per aver sempre creduto in me».Verona tappa di un percorso che avvicina la squadra all'obiettivo salvezza. Trieste vede vicino lo striscione del traguardo, adesso bisogna compiere gli ultimi metri. «E sono quelli più difficili da percorrere - conclude Stefano Bossi - Però, ripeto, sarebbe davvero un peccato non riuscire a completare la missione. Perchè renderebbe vano tutto quello che siamo riusciti a fare fino a oggi. Per fortuna tutto dipende ancora da noi: vogliamo provare a vincere a Brindisi per non dover contare sui risultati favorevoli dagli altri campi».

- Da Piacenza continua la battaglia per bloccare i play-out, vista l'indagine in corso su Pergolettese-Triestina in seguito all'esposto del dg gialloblu Fogliazza. Come scrive il quotidiano locale odierno, la società emiliana ha già presentato un'istanza alla Lega Pro e un ricorso al Tribunale Federale Nazionale per stoppare gli spareggi e attende una risposta domani. Difficile che la richiesta sia accolta, l'indagine ha tempi non brevi: non c'è nessun deferimento e in caso di processo, comunque, ci sono tre gradi di giudizio. Secondo il quotidiano piacentino "Libertà", già ieri sarebbero iniziati gli interrogatori in Procura dei giocatori della Pergolettese coinvolti, mentre alla Triestina finora non è arrivata nessuna comunicazione. Per "Libertà" a scambiare qualche messaggio con tre giocatori della Pergolettese e poi ad avere avuto un presunto incontro con un paio di loro sarebbe stato un tesserato dell'Unione, ma non un giocatore. Ma è solo dalla Procura che si saprà di più.