SandroWeb Posted May 20, 2023 Report Share Posted May 20, 2023 SABATO 20 MAGGIO 2023 - Il giorno che aveva dato le dimissioni, subito dopo la sconfitta con il Trento, Massimo Pavanel aveva detto che avrebbe continuato a tifare e urlare forza Unione, e si era augurato che quel suo gesto potesse essere di aiuto per la salvezza della Triestina. Come scrive Antonello Rodio oggi su "Il Piccolo", ora che la serie C è salva, è ovvio che anche l'ex tecnico alabardato e vera bandiera dell'Unione, può tirare un sospiro di sollievo: «Sono molto felice per come è finita, davvero contento per la Triestina, per la città, per la squadra e per i ragazzi, con i quali ovviamente c'è un rapporto che resta. L'importante era salvarsi e alla fine l'obiettivo è stato raggiunto. Sarei stato molto dispiaciuto non fosse andata bene, sia da tifoso dell'Unione, sia perché di questa stagione ho fatto parte, anche se i risultati non sono stati buoni. Per questo la salvezza mi fa ancora più felice». Da uomo essenziale e di poche parole, a parte una riflessione sul futuro, Pavanel preferisce non dire altro. Ma in realtà, a fronte dei risultati sicuramente negativi sul campo, va ricordato che una parte di merito ce l'ha anche lui se la squadra è cambiata nella seconda parte di stagione. Non è un mistero che il mercato di gennaio è stato fatto anche con le sue indicazioni, investendo tanto tempo nella ricerca di giocatori funzionali a far crescere l'Unione e a trovare risorse nei settori dove servivano rinforzi. E avrebbe potuto essere un mercato perfino migliore senza quelle due settimane di blocco, quando l'incertezza societaria ha fatto sfumare diversi obiettivi, in primis attaccanti di valore che poi, come si è visto, sarebbero stati estremamente utili alla Triestina. Ma, come si diceva, Pavanel ha voluto comunque dire qualcosa sul futuro alabardato, un consiglio a far tesoro di questo traguardo raggiunto: «Sarebbe opportuno che questa esperienza sia da insegnamento e che da questa salvezza nasca una buona pianificazione per il futuro. La vera vittoria è proprio questa, il poter adesso pianificare, consapevoli anche degli errori che possono essere stati fatti. Potrebbe essere studiato un modello tipo Feralpi o Sudtirol, ovvero quello del non volere tutto e subito, ma un preciso percorso tecnico che sia anche sostenibile economicamente, a partire dal mantenimento del gruppo. Poi chissà, spesso da queste esperienze che ti portano sul limite del baratro, nascono stagioni vincenti, tipo la Ternana di alcuni anni fa». Altro merito di Pavanel, il gesto delle dimissioni: cosa rara nel mondo del calcio lasciare un contratto per cercare il bene della squadra. Alla fine la volontà di resettare tutto, lasciando posto a un allenatore che ha potuto incidere sul gruppo liberamente, senza pesi e pregressi mentali sul groppone, è stata decisiva. Un compito che poi Gentilini ha svolto ottimamente, come riconosce lo stesso Pavanel: «Ha il merito di aver messo bene assieme vecchi e nuovi, ha dato loro la serenità giusta e i ragazzi sono stati bravi, aiutati anche da quel pizzico di buona sorte che nello sport serve sempre». - Messe alle spalle le finali di Chieti, dove ha fallito l'assalto alla promozione nella serie A Gold 2023/2024, la Pallamano Trieste riparte con entusiasmo in vista della prossima stagione. Come scrive Lorenzo Gatto, sarà ancora Silver, un campionato unico a livello nazionale, molto competitivo ed economicamente dispendioso da affrontare con grandi ambizioni. Presentata domanda di ripescaggio, la società sarebbe in realtà pronta da subito a un ritorno nella massima serie ma non si lascia distrarre da possibilità al momento remote. L'obiettivo, dichiarato, riprovare la scalata per ritornare nell'handball che conta. «Società e squadra sono pronte – racconta il direttore sportivo Giorgio Oveglia –. Ci abbiamo provato quest'anno pagando, proprio nel momento decisivo, una serie di infortuni che ci hanno penalizzato togliendoci competitività. Ma non c'è spazio per le recriminazioni, siamo orgogliosi del campionato disputato, un anno fantastico nel quale, grazie all'enorme lavoro del presidente Semacchi e dei vice presidenti Lanza e Goretti siamo riusciti a mettere in sicurezza la società sviluppando un progetto che ha basi solide». Si riparte dalle certezze in panchina, dove il tecnico Fredi Radojkovic sarà un punto di riferimento fondamentale. «Poter contare ancora sull'esperienza di Fredi per noi è imprescindibile – conferma Oveglia – in questi giorni ho parlato con Visintin che mi ha dato la sua disponibilità a entrare nello staff tecnico. Sarà Marco a decidere se continuare a giocare, molto dipenderà dalle sue condizioni fisiche dopo i problemi alla schiena che lo hanno condizionato nell'ultimo periodo. Ma sapere di avere due certezze come lui e Andrea Carpanese, che ha fatto uno straordinario lavoro con il nostro vivaio e si dividerà tra prima squadra e settore giovanile, è per noi motivo di orgoglio e grande soddisfazione». Si comincia a ragionare sulla rosa della prossima stagione con tante conferme e un addio eccellente. «Dovremo salutare Scaramelli – racconta il ds biancorosso – che ha fatto una scelta da Gold, noi ripartiremo dai nostri giovani con Sandrin, Urbaz, Mazzarol, Del Frari, Valdemarin e Baragona che saranno una base importante. Jan Radojkovic e i portieri Postogna e Zoppetti rappresentano le nostre garanzie, devo parlare con Pernic e Di Nardo per capire quanto i problemi lavorativi potranno incidere sulla loro disponibilità, ma contiamo di averli ancora con noi. Per quanto riguarda il mercato siamo in trattativa per portare a Trieste due giovani, prospetti italiani da far crescere e sui quali puntare per il futuro. Ci stiamo organizzando per portare a Trieste due stranieri comunitari, stiamo guardando giocatori principalmente in Slovenia e Croazia». Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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