Jump to content

Recommended Posts

Posted

GIOVEDÌ 8 FEBBRAIO 2024

- Ci sono uomini, mezzi uomini, ominicchi e quaquaraqua. Lo scrive oggi Ciro Esposito su "Il Piccolo": non serve addentrarsi nella fenomenologia dell'umanità descritta da un grande come Leonardo Sciascia per inserire Attilio Tesser nella prima categoria. Lo dimostra la sua storia, lo ha dimostrato prima di tutto sul piano umano e della correttezza in questi sette mesi alla guida dell'Unione. A prescindere dalle scelte legittime fatte dal club che ha espresso le sue ragioni. Non è solo la signorilità che gli va riconosciuta ma soprattutto la trasparenza con la quale si è rapportato con media, addetti ai lavori, tifosi. Mai una pretattica su chi gioca, mai nascosto un infortunio, mai una dichiarazione sopra le righe nel bene e nel male, sempre motivata ogni sua scelta.

E nonostante i vincoli contrattuali e la liturgia del mondo calcistico Attilio ha voluto dire la sua dopo l'esonero deciso domenica dalla società. «Mai mi sono permesso di intervenire dopo una scelta della società. Eppure di esoneri prima di questo ne ho subiti. È sempre bastata una stretta di mano e poi ciascuno per la propria strada. Non discuto il merito della decisione ma mi sono sentito offeso da quel comunicato e anche dai toni utilizzati nella conferenza stampa dal signor Stella e dal signor Menta. Tutti sanno che non ho mai fatto polemiche, ma tutti mi hanno chiamato per sottolineare la sconvenienza nei tempi e nei modi usati dal club. Se la società è insoddisfatta ha pieno diritto di interrompere il rapporto ma deve esserci il reciproco rispetto. Ora mi sembra giusto che tutti sappiano come sono stato trattato. I dirigenti mi hanno ferito sul piano personale ed umano».

Il club dice che non eravate più in sintonia. Che i risultati degli ultimi mesi sono stati deludenti e soprattutto che parecchi giocatori, e tra questi soprattutto i giovani, non sono cresciuti.

«I risultati sono fotografati dai numeri e la società ha il diritto di avere la sua opinione. Se si afferma che non ho utilizzato i giocatori sui quali la società ha investito invece non è vero. E poi nessuno me lo ha chiesto. Nel mio secondo anno di Triestina il presidente Berti mi disse: voglio una salvezza e valorizzare i giovani per motivi di budget. Io dissi di sì: in quella squadra giocarono Aquilani, Ferronetti, Aubemayang, Mantovani, Galloppa»

Il club ha fatto dei nomi: Fofana, Pavlev, Gunduz.

«Fofana ha la mia stima assoluta come uomo e professionista. Solo una volta mi ha parlato e ci siamo capiti. Per me lui è un centrale, anche se può giocare da mezzala, ma aveva davanti uno forte come Correia. Quando ha giocato e segnato semmai era qualcun altro a non volerlo in campo. Ma io cerco di far giocare sempre chi mi sembra in grado di fare il meglio per la squadra. Poi a volte si può sbagliare nella scelta. Pavel ha giocato tanto e anche due volte ho subito critiche per averlo messo sulla sinistra. Gunduz è molto giovane, ha qualità, ma deve adattarsi al calcio italiano. E domenica ha giocato.

Ha avuto problemi con la colonia straniera?

«Ci vuole solo più tempo per una loro piena integrazione. El Azrak, per fare un esempio, me l'hanno mandato in prova a Ravascletto e sono stato io a dire che poteva restare. E infatti il ragazzo ha fatto bene. I tempi di integrazione li ho sottolineati già ad agosto».

Lei aveva chiesto quest'estate qualche giocatore più esperto?

«A parte che non abbiamo fatto un piano tecnico. Sì avevo chiesto alcuni uomini che conoscevo come Burrai e Armellino. Ma io sono un dipendente della società e non entro nei suoi affari. Sono un allenatore e so allenare. I dirigenti fanno il loro mestiere. E quindi ho allenato una squadra con il 95% dei giocatori scelti da Menta e Donati. E questo non è stato un problema».

Forse sì se si voleva centrare la promozione immediata.

«Certo ma la società non me l'ha mai chiesto. Ero io che semmai avrei voluto vincere il campionato subito o comunque centrare la B in due anni»

A proposito del diesse Donati. È stato sottolineato dall'ad Stella come lei non lo abbia fatto crescere.

«A parte che sin dall'inizio si è sentito escluso e non lo è mai stato nè da parte mia, nè dal mio staff. In ogni caso la mia priorità sono i 26 giocatori da gestire. Quello è il mio mestiere ed è già abbastanza. Con i diesse va condiviso il progetto tecnico e vanno affrontate assieme le problematiche quotidiane. A Modena, per fare un esempio, ho lavorato così raggiungendo la promozione al primo anno».

Però il calo di risultati e di prestazioni c'è stato.

«Non lo nego anche se sul piano delle prestazioni a mio parere solo le ultime due sono state deficitarie. E potevamo vincere, non dico meritandolo, entrambe. Comunque fino al derby con il Padova avevamo fatto bene. Eravamo a un punto da una squadra che non aveva mai perso. E anche quella partita l'abbiamo giocata bene a parte perdere per la prima volta la testa dopo il loro gol».

Poi però a gennaio si è vista un po' di ruggine. Lei si è dato una spiegazione.

«Le variabili sono tante ma non sono alibi. Se analizziamo le partite di Trento e Vercelli abbiamo visto una squadra viva. E secondo me anche con l'Albinoleffe nonostante la sconfitta»

Ci può essere stata una scollatura tra i ragazzi?

«Quando Vallocchia ha dichiarato in sala stampa che forse il gruppo non ci credeva più ho parlato con lui e con gli altri per scuoterli. Io per primo e poi loro dovevamo crederci per fare più punti possibile di gara in gara, rosicchiare punti a chi ci precedeva, giocarci la promozione ai play-off. Siamo professionisti mica la stagione finisce a gennaio».

E lo spogliatoio?

«È la forza di questa squadra. Lo hanno creato i ragazzi, il mio compito è stato solo quello di preservarlo. Ieri quasi tutti mi hanno telefonato. Nello spogliatoio non c'erano problemi, anzi. Forse però nelle ultime due partite ho alzato troppo la pressione»

Però Tesser si aspettava di più dal mercato di gennaio. C'è stata una frizione con Menta che a quanto appreso lunedì stava già pensando a Bordin?

«Mai avuto questa sensazione. Io avevo indicato un terzino pronto per la categoria e con fisico, un centrocampista in più rispetto a Ballarini che deve recuperare. Nardi, Kouan e Scarsella erano i nomi nell'ordine. Non sono arrivati e pazienza. Giovedì scorso Menta mi ha detto di chiamare Kiyine io lo ho fatto. Era una scelta condivisa e ne ho le prove. Il ragazzo, che ha qualità calcistiche, era contento per quanto per noi fosse una scommessa. Poi è saltato e può succedere ma non ci siamo rinforzati».

La società ha dichiarato che lei ha fatto un gran lavoro nei primi mesi ma che poi non c'era più una linea comune. E poi che è difficile che una persona di 65 anni possa cambiare il suo modo di operare.

«Son ben contento di non cambiare. Con questo modo di lavorare ho conquistato, credo unico in Italia, 3 promozioni dalla C alla B negli ultimi sette anni, sempre assieme al mio staff, e un play-off per la A. Questi sono fatti».

Cosa resta di positivo ad Attilio Tesser da questa esperienza?

«Ieri un mio calciatore mi ha ringraziato per la mentalità vincente che sono riuscito a trasmettere. Quando sono venuto qui ho promesso ai tifosi che avrebbero visto una squadra che lotta per una maglia con un valore storico e che rappresenta una grande comunità. Questo si è visto in campo ed è per questo, non per il mio nome, che i tifosi hanno sempre sostenuto i ragazzi anche nei momenti difficili. Questa per me è una grande soddisfazione» .

Cosa vuole dire alla città?

«Grazie di tutto per la fiducia che mi avete dato e mi dispiace di non aver potuto continuare a lavorare per regalare a Trieste, alla società e ai giocatori un sogno. Ma continuate a stare vicino alla squadra. Io sarò con voi. Forza Unione! »

Sul volto di Attilio la delusione e un po' di arrabbiatura lasciano spazio all'emozione. Lo sa anche lui che la vita come il calcio riservano sorprese ma c'è anche il cuore. Il percorso dell'Unione va avanti e tutti continueranno a sognare. I tifosi e gli appassionati dell'Alabarda lo ringraziano. Perché sanno riconoscere le qualità degli uomini, di quelli veri.

-  «Non stiamo attraversando un momento facile ma ne usciremo. Ho troppa voglia di tornare a rivivere le emozioni del red wall e della stagione della promozione».

Lodovico Deangeli è un capitano vero, come scrive oggi Roberto Degrassi. Quando parla della sua Pallacanestro Trieste non si nasconde dietro un dito e non ricorre a farsi edulcorate.

Deangeli, cosa sta succedendo?

Un momento difficile, delicato. Non lo drammatizzo perchè nell'arco di una stagione momenti complicati possono capitare a tutti però non posso nascondere che siamo alla ricerca di noi stessi. La fase a orologio potrà aiutarci a ritrovarci. In questo periodo alle prime difficoltà ci sciogliamo.

Appunto. Nelle ultime quattro gare tre sconfitte pesanti, subite senza nemmeno reagire.

Mi rendo conto che può sembrare che viviamo queste sconfitte passivamente ma non è così, semplicemente non ne abbiamo per riemegere. Non ne abbiamo. Nessuno può essere contento di figure del genere.

Non ne avete. Dal punto di vista fisico, psicologico o entrambi?

Possono esserci mille ragioni e non ci sono risposte. Questa è una squadra con elementi con grandi doti offensive, uno come Filloy ad esempio farà canestro anche a 60 anni, ma non con così tanti difensori puri. Dobbiamo trovare equilibrio e solidità per restare competitivi in difesa anche quando l'attacco non gira e viceversa. Le nostre difficoltà si notano di più perchè con il nostro gioco abbiamo un numero di possessi più elevati rispetto ad altri.

Tirate malissimo anche dalla lunetta.

Va ritrovata la fiducia, se i liberi non entrano nemmeno agli specialisti significa che è una questione di testa, non tecnica. Non possiamo raccontarcela che va tutto bene ma il mondo non finisce qui. Siamo a due punti da Udine e Verona, in fondo.

Però per superarle nella fase ad orologio, in seguito al saldo canestri negativo, dovrete vincere due partite in più. Cosa vi aspettate dalla nuova fase?

Ci permetterà di misurarci con le squadre del girone verde, sono curioso, ho vissuto una fase a orologio quando giocavo a Udine ma la formula era diversa e più breve.

Un test-chiave sarà alla seconda giornata la trasferta contro Cantù.

In realtà saranno tutte partite toste. Certo, Cantù sarà una gara difficilissima perchè, anche battendo la Luiss Roma sabato sera, non saremo comunque fuori completamente da un momento delicato. Dovremo esserne consapevoli. La nostra prima parte della stagione non è stata disastrosa perchè le terze sono a due punti ma non è sicuramente sufficiente per tornare in A.

Ne parlate tra voi di questa situazione...

Lo facciamo sempre, non solo quando perdiamo. Dobbiamo sapere che ognuno ora dovrà mettere qualcosa in più. Significa che dovremo cercare di fare anche quello cui non siamo abituati perchè il momento, compresa l'assenza di Reyes, lo richiede. Io non ho dubbi che questo gruppo lo farà.

Il gm Arcieri ha detto che il problema di questa squadra non è il coach ma nelle sconfitte ci sono stati troppi errori dei giocatori. Però Christian con il suo approccio non pare proprio un uomo della scossa.

Sappiamo come lavora e quello che ci chiede, lui è il primo a soffrire per questa situazione. Lui è vicino ai giocatori, non è un sergente di ferro nè un giudice. È un tipo di basket che può piacere o no il nostro ma non significa che non lavoriamo oppure non sappiamo cosa fare.

A lei viene chiesto di sostituire Reyes ma anche di limitare in difesa i "piccoli" avversari. In sostanza, è tra i più spremuti.

Un'opportunità e una responsabilità, da me ci si aspetta contributo difensivo e impatto fisico. Da ala piccola mi esprimo meglio perchè contro gli esterni posso far valere i centimetri a mio favore, da ala forte invece mi confronto con gente della mia stessa taglia oppure superiore. Ma faccio ciò che serve.

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Loading...
  • Recently Browsing   0 members

    No registered users viewing this page.

×
×
  • Create New...
×
Il Forum di Elsitodesandro
Home
Activities
Sign In

Sign In



Search
More
×