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LUNEDÌ 19 FEBBRAIO 2024

- Tre partite e zero punti. La Val Trompia si è rivelata avara di emozioni per i tifosi alabardati, già indispettiti per il capitombolo "interno" contro il Renate. Al Saleri però l'Unione, questa Unione, ha davvero toccato il fondo. Dopo la rete di Capelli, una disarmante resa nel modo di stare in campo. Come scrive oggi Guido Roberti su "Il Piccolo", non cerca alcun alibi Roberto Bordin, il cui scoramento lascia poi spazio alle possibili soluzioni.

"La prestazione non è valutabile, abbiamo giocato una pessima partita. È ovvio che io sono il primo responsabile perché è evidente che non sono riuscito a sistemare o caricare la squadra per questa gara. Siamo in netta difficoltà, di gioco, di identità, fisica e mentale, è palese. L'unico modo è il lavoro, guardarsi allo specchio e guardarci in faccia quando martedi ci troveremo e capire quali sono le problematiche, chissà se son pregresse o meno, ma devono venire fuori per puntare a fare qualcosa di buono».

La mossa provata in settimana è stata quella del ritiro anticipato. Vi erano stati dei segnali incoraggianti tra la gara con il Renate e questa domenica? "Il ritiro è una cosa positiva perchè riesci a comunicare, i ragazzi interagiscono con lo staff. Abbiamo avuto una partenza buona come contro il Renate, abbiamo sfiorato il gol ma poi abbiamo gestito male il pallone, in tante situazioni lungo tutto l'arco della partita. Il gol lo abbiamo preso al primo cross e da lì il calo, non siamo riusciti più a giocare tranquilli come ad inizio partita e bisogna capire perché accade questa cosa. Sono arrivate troppe scelte sbagliate nei passaggi, anche nelle scelte facili e nella gestione della partita".

Quali assetti ha voluto sperimentare? "Abbiamo provato il 3-5-2 e il 3-4-1-2, D'Urso ha fatto il vertice basso perché è un giocatore molto bravo con il palleggio e abbiamo bisogno di poter gestire meglio il pallone, ma abbiamo sbagliato tante scelte, troppa fretta nel giocare la palla in avanti, invece bisogna saper trovare il momento giusto anche per gestire meglio le energie"

Fuori dai cancelli il pubblico sta contestando. "La contestazione è giusta, ed è giusto parlare con i tifosi per capire le loro sensazioni. Dopo la prestazione è chiaro che dobbiamo saper tirare dalla parte nostra il loro appoggio, per noi essenziale"

Tra i problemi citati si può addurre anche un problema fisico? "Il fisico segue la mente, ho visto una squadra spenta dopo il gol subito, è mentale il problema. A fine partita ho però visto gente stanca, con i crampi quindi certamente dovremo anche lavorare sulla forza e capire le problematiche. È un po' tutto"

- Premessa: sconfitta decorosa contro Cantù, offrendo segnali di ripresa, combattendo. Certo, ma sempre di sconfitta si tratta. E per la Pallacanestro Trieste è la sesta nelle ultime sette partite, in sostanza nel 2024 i biancorossi hanno il passo di una squadra che lotta per salvarsi.

Come scrive Roberto Degrassi, per gridare alla ripresa servono conferme che passano per due punti: difendere meglio perchè subire 90 punti è ormai una consuetudine e approfittare delle prossime due partite (Agrigento in casa e ospiti di Latina ultima nel girone verde) per tornare a vincere perchè quando ci si abitua a perdere scrollarsi di dosso la negatività è sempre più complicato.

Nel dopogara il tecnico biancorosso Jamion Christian slalomeggia di fronte alla domanda sulle rotazioni ridotte ribadendo l'incrollabile fiducia in tutto il gruppo ma il racconto delle ultime prestazioni è un po' diverso. Ko casalingo con la Luiss Roma: Lodovico Deangeli e Luca Campogrande vengono alternati in campo come in una partita di pallamano, tra l'uomo deputato alla difesa e quello chiamato a compiti realizzativi. Ko a Desio contro Cantù: il coach presenta un quintetto di partenza con tre piccoli (Ruzzier, Brooks e Filloy) e i due lunghi Candussi e Vildera insieme sul parquet. Diamo un'occhiata al minutaggio: Filloy 32, Ruzzier quasi 35, Vildera - stremato - 37, Brooks 36 e Candussi "appena" 27 minuti perchè condizionato dai falli.

Gli uomini alzatisi dalla panchina si sono divisi complessivamente 30 minuti. Christian ha spiegato la mossa in quanto convinto dai possibili accoppiamenti difensivi. Cantù è una delle squadra fisicamente più impattanti della A2 e questo è un elemento da tenere in considerazione in vista di play-off che inseriranno Trieste e brianzoli nello stesso tabellone.

Nel corso della fase a orologio capitan Deangeli da starter fisso è scivolato a neanche 12 minuti di impiego medio. Campogrande gioca poco di più. Trieste il problema dell'assenza di Reyes adesso cerca di risolverlo usando insieme i due lunghi e con un'altra netta scelta riguardo i leader della squadra. Fiducia piena a Michele Ruzzier e Ariel Filloy.

L'impressione è che questa è la strada che è stata scelta, non si sa se per esclusiva decisione del coach o dopo un confronto con la squadra. Adesso sarà da vedere se e quando si interverrà sul mercato. L'uomo ad hoc potrebbe essere Eric Lombardi ma c'è il rischio di dover mettersi in coda. 

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