SandroWeb Posted March 5, 2024 Report Posted March 5, 2024 MARTEDÌ 5 MARZO 2024 - La benna della piccola ruspa rossa affonda nel campo verde, rovesciando una grassa zolla di terra. Ieri era il primo giorno del cantiere per il rifacimento del campo dello stadio Rocco: giovedì scorso, infatti, la Lega nazionale dilettanti (Lnd) ha affidato alla società Powergrass Srl di Milano i lavori da un milione di euro per il rinnovo integrale del manto erboso e dei suoi impianti. L'obiettivo è ambizioso: tempo permettendo, concludere i lavori entro il fine settimana del 7 aprile quando la Triestina affronterà sul campo di casa la Virtus Verona. Come scrive oggi Giovanni Tomasin su "Il Piccolo", le stime sul tempo necessario alla fine dei lavori, finora, erano di un mese e mezzo, due. Il presidente di Lnd Ermes Canciani, però, spiega che c'è dello spazio per l'ottimismo: «Salvo imprevisti meteo o altre cause di forza maggiore e ritardi imprevedibili – dice – il nostro obiettivo è disporre del Rocco per la gara del 7 di aprile. In ogni caso stiamo rispettando in maniera pedissequa i programmi che ci sono stati dati, speriamo di poter consegnare il campo quanto prima». Vada come vada, la finestra potenziale di consegna sta fra il 7 aprile e il fine settimana del 20 dello stesso mese, quando l'Unione ospiterà il Novara. Si tratta di partite che al momento si prevede di fare a Fontanafredda ma che, se il cantiere dovesse essere concluso per tempo e il risultato avesse il beneplacito della società, potrebbero anche svolgersi nel vero stadio dei rossoalabardati. Il quale, in ogni caso, sarà tutt'altra cosa a fine lavori. Non si tratta infatti di una semplice sostituzione del manto erboso, che sarà soltanto l'ultimo passaggio dell'operazione: prima si opererà la sostituzione completa del sottofondo del campo, con l'installazione di un nuovo impianto di irrigazione e di un impianto di riscaldamento interrato. Ed ecco quindi spiegata la ragione per cui la ruspa, ieri mattina, ha trasformato il campo del Rocco in un paesaggio da Grande guerra. A occuparsi dei lavori è stata scelta una ditta affermata: la Powergrass propone un manto di erba ibrida innovativo di cui assicura la resistenza e sicurezza. Nel suo carnet di interventi, la società può annoverare campi professionali come l'Imeni Achmat-Chadži Kadyrova a Grozny (nella solare Cecenia), l'Ivan Laljak a Inter Zapresic e il Gradski Koprivnica in Croazia, il Prince Faisal Bin Fahd a Riyad (Arabia Saudita), il Riviera delle Palme a San Benedetto del Tronto, lo stadio Tony Bezzina di Malta fino a quello di Sutton United a Sud di Londra. La Lnd ha dettato tempi strettissimi: in fondo l'operazione è stata affidata alla Lega proprio perché per suo tramite si possono evitare le ingessature fisiologiche nei pubblici appalti, che sarebbero state inevitabili nel caso di un intervento diretto del Comune o della Regione, che ha finanziato l'intervento. Il costo è di un milione di euro iva esclusa così ripartiti: 982 mila 820 euro (importo soggetto a ribasso) per i lavori, di cui 362 mila 442 euro (soggetti a ribasso) per la manodopera, nonché 17 mila 179 euro per gli oneri di sicurezza. Anche se il cantiere dovesse concludersi per tempo, il ritorno dell'Unione sul campo sarà per forza temporaneo: a partire dal 20 di maggio, infatti, la squadra dovrà cedere il passo al Comune per la preparazione dei concerti di Ultimo e di Max Pezzali, rispettivamente il 2 e l'8 di giugno. Trattandosi di cosiddette "date zero", gli artisti e le loro compagnie le utilizzeranno per le prove tecniche e canore delle loro tournee estive. Lo stadio sarà quindi precluso al calcio dalla fine del mese precedente, per dar modo alle maestranze di allestire il palco e agli artisti di fare le prove del caso. Dopo che il cantante degli 883 avrà deliziato i suoi fan con l'ennesima versione di Nord-Sud-Ovest-Est, sarà nuovamente la Powergrass a prendere in mano il campo e stendere un nuovo manto erboso. La tempistica prevista per quest'ultima, agognata operazione è di una ventina di giorni. Avendo già rifatto il sottofondo in queste settimane, c'è da contare sul fatto che non assisteremo poi a una replica del tragico spettacolo post-Maneskin. O almeno così si spera. - Estate 2023. «Una squadra di serie A1 per vincere la A2». «La scelta di Jamion Christian risponde agli obiettivi della società e al gioco che ha in mente per Trieste il nostro General Manager. Si tratta di una scelta coraggiosa, rivoluzionaria, capace di dare sostanza a quello che è il nostro motto: una rinascita della Pallacanestro Trieste che passa attraverso la sfida e la volontà di fare al meglio. È una scelta che sono certo i nostri tifosi ameranno in breve tempo, perché Jamion promette di portare a Trieste il suo eccezionale stile». Inverno 2024. La Pallacanestro Trieste in 26 partite di campionato ha un bilancio di 15 vittorie e 11 sconfitte. Undici. Tutt'altro che una corazzata. Dell'«eccezionale stile» di coach Christian scelto dal gm Michael Arcieri e che aveva spinto il presidente Richard de Meo a quell'entusiastica presentazione, beh, nessuna traccia. Quanto alla previsione che «i tifosi ameranno in breve tempo» sono trascorsi mesi, di sicuro c'è solo una progressiva inesorabile disaffezione con uno svuotamento degli spalti. Come scrive oggi Roberto Degrassi, la sconfitta a Cisterna di Latina contro l'ultima in classifica è il punto più basso di una stagione che raramente ha visto picchi verso l'alto da parte dei biancorossi. Trieste è insieme a Treviglio, prossima avversaria domenica a Valmaura, la squadra delusione dell'A2. Lo dicono i fatti, non sono soltanto opinioni. Nessuno si diverte a sparare sulla PallTrieste ma nessuno può permettersi di non guardare crudamente in faccia la realtà. La lista degli errori è lunga. Quella delle responsabilità anche. Jamion Christian è un soggetto amabile, un grande appassionato, può darsi che davvero gm e società fossero convinti che potesse essere la persona giusta ma non in questo posto e non in questo momento. Nessuna esperienza di squadre senior, nessuna esperienza europea. In sostanza, è inadeguato per il compito. Soprattutto per vincere una A2 italiana. Però non è arrivato per caso. La scelta della via americana per la panchina è stata voluta e ponderata dalla dirigenza. L'esame dei candidati si è protratto un mese. Le possibili alternative italiane sono state scartate, privilegiando da subito l'american way of life. Eppure, lanciamo una provocazione, questa squadra con Legovich - il coach della retrocessione - ancora in panchina adesso sarebbe alla pari con Udine. Il metodo di allenamento concentrato in tre ore in unica sessione giornaliera inizialmente andava bene a tutti, giocatori compresi, ma i successi nascono spesso, invece, da forti contrapposizioni. Il "volemose bene" non mette pressione ma quando le cose cominciano a non girare diventa una trappola. Chi si accoccola poi fatica a rialzarsi e ruggire. Ci sarebbero stati un paio di confronti tra la squadra, i tecnici e la dirigenza in questi mesi, l'ultimo dei quali prima della gara contro Cantù. Ma l'effetto è durato i 40 minuti in Brianza. A Latina si è vista una squadra senza anima nè identità, in cui solo i due giocatori con lo spirito più operaio, Vildera e Deangeli, si sono guadagnati la sufficienza. Riprendersi dopo una scoppola così non sarà facile, così come riguadagnare credito e fiducia. Per provarci, però, prima serve una profonda spietata autocritica e trovare soluzioni pensando al risultato finale senza sentimentalismi. Anche perchè è possibile che dal mercato non arrivino stampelle. Nè Reyes può guarire da solo tutti i mali. Quote
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