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VENERDÌ 22 MARZO 2024

- Un segnale forte in proiezione play-off. Questo cerca la Pallacanestro Trieste stasera (palla a due alle 20.30) al PalaRuffini di Torino. Di fronte c'è la Reale Mutua di Franco Ciani che contende a Cantù il secondo posto nel girone verde. Come scrive Roberto Degrassi su "Il Piccolo", il destino biancorosso in vista della fase finale invece sembra sostanzialmente già delineato: in caso di vittoria verrebbe raggiunta Verona al quarto posto ma i veneti rimarrebbero comunque davanti in virtù degli scontri diretti favorevoli. Assodato che nè Trieste nè Verona fremono dalla voglia di trovarsi nello stesso tabellone di Trapani non si può pensare però che dora in poi giochino entrambe con il freno a mano tirato.

Trieste in trasferta non ha ancora mai battuto una big e dal punto di vista psicologico servirebbe almeno un colpo prima dei play-off. Un filotto di ko esterni contro le grandi o presunte tali sarebbe un pesante condizionamento.

Nell'analisi prepartita di coach Jamion Christian come da abitudine nessuna comunicazione in merito alle condizioni dei giocatori reduci da infortunio preferendo invece la solita litania che ripete anche in questa occasione che di fronte c'è una delle squadre più talentuose del campionato ed è bello misurarsi contro formazioni forti, che Trieste deve essere connessa difensivamente e che dopo qualche giorno di riposo, in cui hanno viaggiato, i ragazzi sono tornati carichi e hanno disputato allenamenti molto intensi. Potremmo aggiungere che non esistono più le mezze stagioni e una volta qua era tutta campagna...Del resto a chi mai tra gli abbonati e tra gli addetti ai lavori può interessare sapere se la Pallacanestro Trieste recupera il suo giocatore più determinante, cioè Justin Reyes, dopo due mesi e mezzo di stop e l'italiano ultimamente più in forma, cioè Giovanni Vildera?

Proviamo a mettere insieme allora quello che sembra di aver capito: Reyes è partito per Torino, sarà inserito nella lista dei dodici, non gli verrà chiesto un impiego standard come prima dell'infortunio ma se entrerà in campo probabilmente avrà un utilizzo soft anche se si è allenato regolarmente. La parola d'ordine, come ricordiamo anche a fianco, è non forzare in proiezione dei play-off.

Discorso che vale ancora di più per Vildera che ha saltato l'ultima partita dopo aver convissuto con acciacchi già in precedenza. Per lui riposo prolungato e prudenza, la sua cazzimma sotto canestro servirà nella prossima fase. In sintesi, a meno di sorprese, stasera Reyes forse, Vildera no.

Le precauzioni verso il portoricano e il "Barba" veneto si spiegano anche con le difficoltà ad arrivare a rinforzi di peso sul mercato. Mancano meno di due settimane alla deadline e Trieste, per quanto disposta anche a spendere, si trova nella condizione di dover dipendere dai risultati di altre squadre in A1 (la Brindisi di Eric Lombardi all'esame della Scafati di Boniciolli) o di ritorni di fiamma verso orizzonti turchi (domani sera scontro diretto-salvezza per il Bodrum di Amar Alibegovic).

Sul fronte torinese coach Franco Ciani sottolinea che «Arriviamo all'appuntamento dopo un momento stra no che ci ha visti disputare la gara migliore e quella peggiore nel giro di cinque giorni. Dobbiamo ritrovare il giusto passo. Trieste è una squadra pericolosa che può portarci fuori ritmo e dovremo giocare con razionalità. Ci mancano solo due punti per avere la certezza del fattore campo nei play-off». Torino, che a differenza di Trieste evidentemente non ha fisime da pretattica, ieri sera ha comunicato che «Kennedy ha accusato un risentimento muscolare al polpaccio sinistro durante la sessione di allenamento di mercoledì e non sarà a disposizione»

- Lorenzo Moretti è ormai in pianta stabile uno dei pilastri difensivi della Triestina e nelle ultime giornate è stato autore di ottime prestazioni. Lo scrive oggi Antonello Rodio: scuola Inter, 22 anni appena compiuti, ma già una certa esperienza in serie C visto che è alla terza stagione da protagonista, è il giocatore ideale per capire com'è cambiata l'Unione con la difesa a tre e che benefici ne ha tratto.

Moretti, la rinascita con le vittorie negli ultimi due incontri passa anche dal fatto che finalmente non si sono presi gol: cosa è cambiato in queste partite?

«Di sicuro con il cambio di modulo ci siamo compattati di più, abbiamo trovato la quadra, riusciamo ad aiutarci meglio l'uno con l'altro. Questa è la direzione giusta, speriamo di continuare così, ma certamente dobbiamo ancora migliorare: non prendere gol è il primo passo verso le vittorie».

Il periodo è stato davvero brutto: 19 gol subìti in 9 partite e cinque sconfitte consecutive: cos'era successo?

«C'è stato un calo generale, è stato un momento davvero difficile per tanti motivi che per fortuna è passato».

Cosa vi siete detti per uscirne?

«Ci siamo detti che dovevamo compattarci, fare le cose semplici. Ci abbiamo messo tanta voglia e impegno, e soprattutto ci siamo detti di andare al sodo pensando solo ai punti da fare: lo dimostra la capacità di portare a casa la vittoria di Sesto, che era una partita sporca, difficile da vincere, anche per le condizioni del campo».

Con la difesa a tre cos'è cambiato per lei e come ti trova?

«Per me difesa a tre o a quattro non cambia quasi niente, però devo dire che mi piace molto questo nuovo sistema di gioco. Diciamo che difendendo a tre posso essere più aggressivo sull'uomo e giocare in anticipo, mentre a quattro è necessario piuttosto temporeggiare».

Aveva già giocato a tre in passato?

«Sì, la difesa a tre l'avevo fatta sia ad Avellino che a Pistoia in serie C, ma anche nelle giovanili dell'Inter si giocava così, quindi per me non è stata affatto una novità».

Anche al resto della squadra, in mezzo a tante rotazioni, è servito un po' di tempo per digerire i nuovi meccanismi.

«Sicuramente in questo nuovo sistema è cambiato il modo di giocare anche per gli altri reparti, per quanto riguarda le rotazioni il mister ogni partita fa le sue scelte, noi dobbiamo accettarle e fare il massimo sia quando si è titolari sia quando si subentra in corsa».

Nel recupero di martedì prossimo, con una squadra come l'Alessandria in grave difficoltà, avete la ghiotta possibilità di ottenere la terza vittoria consecutiva: ci può essere un pericolo di sottovalutazione dell'avversario?

«No, penso che non esistano partite facili in questa serie C, soprattutto quando affronti squadre che devono salvarsi. Le nostre due ultime vittorie non erano affatto scontate, basti pensare che il Fiorenzuola poi ha battuto l'Atalanta e ha pareggiato con il Vicenza».

Guardia sempre alzata dunque?

«Certo, sono match difficili che se si approcciano nel modo giusto e si capisce subito che tipo di partite sono, le porti a casa, altrimenti diventa tutto molto più complicato».

In squadra si percepisce ancora la speranza di arrivare al terzo posto?

«Non è una speranza, è il nostro preciso obiettivo. Battendo l'Alessandria, in teoria, ci porteremmo a -1 dal Vicenza, quindi dobbiamo spingere forte per ottenere il terzo posto: abbiamo le capacità, la gamba e l'esperienza per riuscirci. Non dobbiamo avere timori».

Con la prospettiva, tra l'altro, che fra un mese si ritorni al Rocco.

«Sì, e sarà davvero importante tornare nello stadio di casa e con i tifosi vicino a noi: dobbiamo fare il massimo per arrivarci nelle condizioni ottimali e poi sfruttare questo stadio stupendo».

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