SandroWeb Posted May 29, 2024 Report Posted May 29, 2024 MERCOLEDÌ 29 MAGGIO 2024 - Il momento della verità, al termine di una stagione dura e ricca di momenti difficili, è arrivato. Parte alle 20, sul parquet di Chiarbola, la serie finale dei play-out tra Pallamano Trieste e Macagi Cingoli: chi la spunta resta in serie A Gold, chi perde invece retrocede. Andata a Trieste, ritorno sabato 1 giugno ed eventuale bella lunedì 3 giugno nelle Marche. Biancorossi reduci dal secco 2-0 rimediato da Pressano nella semifinale, Cingoli beffata invece dal Rubiera. Partita complicata per il valore dell'avversaria e per il momento della formazione guidata da Fredi Radojkovic, nella quale i biancorossi si affideranno all'esperienza e al talento dei suoi uomini di riferimento: da Gianluca Dapiran e Pancho Ceccardi dovrà arrivare la spinta per gettare il cuore oltre l'ostacolo e riuscire a portarsi in vantaggio nella serie. «Cingoli è un'avversaria tosta, in campionato ci ha dato molto filo da torcere quando hanno giocato qui in casa nostra e si sono presi la rivincita in casa loro, adesso siamo alla sfida finale di questa lunga stagione – le parole di Gianluca Dapiran –. Affrontiamo due partite in cui bisognerà dare tutto per difendere questa maglia e salvare la categoria, per questo ci aspettiamo come sempre un aiuto da parte del nostro pubblico. I nostri tifosi non ci hanno fatto mai mancare il loro supporto, sono convinto che sarà così anche per quest'ultimo appuntamento della stagione. Bisogna stringere i denti e far diventare il palasport di Chiarbola una bolgia». Sulla stessa lunghezza d'onda anche Ceccardi, uno dei possibili trascinatori di una squadra che ha bisogno della spinta del talento italo-argentino. «Ci aspetta una battaglia – sottolinea Pancho – molto dipenderà da noi nel senso che dovremo essere bravi a limitare al massimo le loro caratteristiche. Dovremo lavorare in difesa cercando di non permettere a Cingoli di esaltare le loro qualità rallentando i ritmi e impedendo loro di esprimersi in velocità. Se saremo bravi a farlo e in attacco riusciremo a sfruttare il nostro potenziale le possibilità di portare a casa una vittoria aumenteranno. Ai tifosi voglio dire che abbiamo bisogno del loro supporto. Questa sera li aspettiamo numerosi, come è stato nel corso di tutta la stagione. Ci aspetta una battaglia, abbiamo bisogno del calore del nostro pubblico, sono convinto che con i tifosi al nostro fianco potremo riuscire nell'impresa di vincere questa importante sfida» - «Trieste in finale è la conferma del fatto che la coerenza e la convinzione nelle proprie idee, alla lunga, paga. Nei momenti difficili la società ha saputo tener duro, oggi ne raccoglie i frutti. Facendo le debite proporzioni, è quello che è successo da noi a Cividale: mi piacerebbe che questa linea di condotta nello sport diventasse regola e non eccezione». Stefano Pillastrini, coach di una Gesteco intervistato oggi da Lorenzo Gatto per Il Piccolo e capace di disputare una stagione strepitosa, salvandosi grazie a una fase a orologio conclusasi con dieci vittorie consecutive e impreziosita da un play-off nel quale ha saputo mettere in difficoltà proprio Cantù, racconta le sue sensazioni alla vigilia delle finali promozioni. Da una parte del tabellone la San Bernardo Cantù sfida Trieste, dall'altra la favoritissima Trapani cercherà di tenere a bada la carica della Fortitudo Bologna. «Credo sia l'epilogo giusto per quello che ha detto questo campionato – continua Pillastrini –. In questo lotto, per le difficoltà che ha avuto nel corso di stagione regolare e fase a orologio, Trieste avendo chiuso al quinto posto il suo girone può essere considerata una mezza sorpresa anche se, riprendendo il concetto iniziale e considerato il talento di una squadra che considero forte e attrezzata, il suo approdo in finale rientra nell'ordine naturale delle cose. Cosa mi aspetto dalla serie contro Cantù? Grande equilibrio, Trieste a livello di talento individuale ha forse qualcosa in più dei suoi avversari, Cantù però ha una grande fisicità in tutti i ruoli e da questo punto di vista può mettere in difficoltà la formazione di Christian». Nella settimana che porterà le due squadre a gara-uno, il lavoro in palestra sarà finalizzato a trovare le alchimie necessarie per trovare sul parquet le risposte alle caratteristiche degli avversari. «Arrivati a questo punto, credo che più che preoccuparsi di quanto fanno o faranno i tuoi avversari devi essere in grado di imporre il tuo gioco e le tue caratteristiche – l'analisi del Pilla –. Chi tra Cantù e Trieste riuscirà a farlo, alla fine, si porterà a casa la promozione. Cantù dovrà provare a esaltare le sue qualità in termini di aggressività e atletismo, Trieste quelle di fluidità del gioco e circolazione della palla. Più in generale, mai come in una finale, la cosa importante sarà basarsi sulle proprie certezze». Dall'altra parte del tabellone, ricca di fascino anche la serie che metterà di fronte Trapani contro Fortitudo. Da una parte l'ambizione di una società che il presidente Antonini vuole portare nel gotha del basket italiano, dall'altro la forza e la tradizione di una realtà storica come quella bolognese: «Trapani, nella serie vinta 3-0 contro Verona, ha dato un grande segnale di solidità confermando, cosa tutt'altro che scontata, di aver assorbito e metabolizzato il cambio di assetto e gli inserimenti di giocatori importanti. Di fronte lei, però, una Fortitudo che può contare sulla continuità di tutta una stagione e sulla mentalità dei suoi leader. Fantinelli ha già vinto questo campionato, Aradori è senza dubbio un giocatore di c ategoria superiore. Sono aspetti che in una finale possono avere un peso importante» . Quote
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