SandroWeb Posted July 2, 2007 Report Share Posted July 2, 2007 In molti si chiederanno: non bastavano le cronache, le pagelle simil-serie e chi più ne ha più ne metta? Risposta logica, palese e quantomai scontata (almeno per il sottoscritto): NO Forse, e dico forse, mancava un'ulteriore spazio fatto di desii, di strane elucubrazioni mentali e di riflessioni più o meno malsane su quanto si legge e si sente in giro riguardo i nostri principali "amori" che di solito ci accompagnano durante i weekend. No no, non sto parlando delle uscite nelle locali osmize (bagnate da abbondante terrano ) che fa parte inequivocabile del nostro bagaglio culturale: bensì di tutti quei avvenimenti che ci fanno gioire e, al tempo stesso, che ci fanno ammattire. E tutti legati, indissolubilmente, a un denominatore comune: la passione per lo sport e l'amore che riponiamo da tifosi nei confronti di una semplicissima maglia. Ed ecco che allora partiamo quest'oggi col numero 0 di questo mio editoriale, sperando sia veicolo di riflessioni più o meno sparse sul magnifico mondo della Triestina, della Pallacanestro Trieste e della Pallamano Trieste. Beh...a dire il vero, in questo momento non è che lo sport giuliano risplenda di luce propria...e quindi definirlo "mondo magnifico" sembra quasi una presa per i fondelli (per non dire altro....). Di certo, da fine maggio ad oggi, son successe parecchie cose che han fatto tremare i polsi: e tutto questo per una salvezza raggiunta in extremis (leggi Unione), per un'altra persa per strada proprio sul filo di lana (leggi Acegas) e per un epilogo di campionato assolutamente sugli scudi, macchiato però dalla rinuncia forzata e dolorosissima della massima serie per la prossima stagione (leggi Pallamano Trieste). E' quindi chiaro che, saltando a piè pari discussioni puramente sportive (c'è un forum apposito qua dentro dove si è detto di tutto e di più ), è doveroso soffermarsi sui "lavori in corso" che le rispettive società stanno portando avanti per il 2007/08. E (a mio modesto parere) bisogna partire dall'ultima ruota del carro, perchè alla fine così è stata relegata una disciplina che ha regalato 17 scudetti a questa città e che, dopo anni di ristrettezze di budget sempre più acute, ha finito con l'issare bandiera bianca. Si ricomincerà dall'A2...e, pensiero mio, fa strano pensare a una cosa del genere per la pallamano locale: abituati a esaltanti galoppate nelle posizioni che contano in campionato, ad essere presenti innumerevoli volte sui parquet di mezza europa, a lottare sempre per obiettivi importanti....ci si accorge poi che alla fine è stato "quasi" tutto inutile per salvare la massima serie. L'idea di fondo è che sembra che in questa città si abbandonino le barche alla deriva senza prima tentare un minimo di salvataggio: ce l'ha fatta Stefano Fantinel (ma non è un autoctono)...ma per il resto si preferisce l'idea di distruggere e ricostruire ex-novo piuttosto che recuperare il recuperabile. Spiacenti, ma non è il massimo della vita... La Pallamano, comunque, ha fondato il suo successo con la forza del settore giovanile: la quasi totalità del gruppo "storico", eccetto gli stranieri, sarà presente anche il prossimo anno per affrontare la nuova e inedita sfida dell'A2. E' chiaro quindi che servirà solo qualche ritocco nel roster per iniziare la risalita col marchio di squadra da battere. Si parlava, qualche riga sopra, di Fantinel: ebbene, anche per il presidente della Triestina è stata un'annata non propriamente tranquilla. La salvezza conquistata all'ultima giornata in quel di Piacenza non nasconde un campionato contrassegnato dai tanti infortuni (tra tutti, quello di Della Rocca appena acquistato) ma anche dai diversi errori di valutazione commessi dalla società. Per una società giovane come quella alabardata, il primo anno di rodaggio è stato estremamente difficoltoso: si sapeva di dover far i conti con i danni causati dall'uragano tonellottiano e, tutto sommato, il risultato finale è stato raggiunto, seppur con troppi patemi d'animo. Una parte del futuro alabardato si chiama Rolando Maran (con annesso benservito a Varrella, sinceramente non l'uomo giusto per questa squadra nonostante la salvezza): il tecnico trentino dovrà portare inizialmente il clima giusto all'interno di uno spogliatoio scosso da troppi dissidi interni come quelli della passata stagione; la speranza è quella di costruire una rosa competitiva per cercare principalmente di non soffrire. Al confermato (ma forse non tanto convinto) De Falco e ai suoi collaboratori il lavoro di pescare il coniglio dal cilindro, soprattutto sul fronte dell'attacco...fin troppo sterile nella passata stagione. Concludiamo con il basket, e con la situazione della Pallacanestro Trieste: la realtà si chiama B2, la speranza è quella del ripescaggio in B d'Eccellenza. Se dovessi accederne una delle due, i fatti odierni mi porterebbero a selezionare la prima opzione. C'è ancora tanto fumo attorno alle vicende societarie (la cordata entrerà nell'organigramma? Dipiazza e soprattutto Paniccia si lasceranno tentare dall'offerta di 600 mila euro in tre anni?)...mi riservo ulteriori valutazioni nel prossimo editoriale, sta di fatto però che di certo c'è ancora ben poco. O, forse, l'unica cosa che potrebbe essere certa è quella di ripartire proprio dalla B2. Brutte certezze, almeno per il momento.... A fra 15 giorni! Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Recommended Posts
Join the conversation
You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.