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CITYSPORT.NEWS DI LUNEDÌ 24 NOVEMBRE 2025 https://www.citysport.news/download/CS-24novembre2025.pdf
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LUNEDÌ 24 NOVEMBRE 2025 - Capolavoro della Pallacanestro Trieste che nella settimana più difficile si prende gli scalpi di Galatasaray e Armani Milano confermando la sua crescita esponenziale. Come scrive Lorenzo Gatto su "Il Piccolo", dopo l'impresa di Istanbul, ritorno in campionato con i fiocchi per la formazione di Israel Gonzalez che ha messo sotto con assoluto merito una Milano che ha sofferto la partita di grande personalità dei suoi avversari. In volata hanno deciso la freddezza di Ramsey e l'incredibile ultima difesa che ha spento le velleità milanesi ma è stato nell'arco di tutti i quaranta minuti che Trieste è stata superiore. Sempre in vantaggio, sempre capace di rispondere colpo su colpo ai tentativi di rimonta avversari. Una vittoria che, alla vigilia della pausa, regala serenità e fiducia a un gruppo che, come diceva il presidente Matiasic alla vigilia, conferma un talento che lo può portare lontano. Fuochi d’artificio L'avvio intenso di un quintetto molto fisico regala all'Armani il vantaggio. Sono Ellis e Shields a firmare l'iniziale 0-4. A cambiare faccia a Trieste ci pensa Ruzzier che non andrà da Luca Banchi in nazionale ma dimostra anche contro l'Olimpia che l'azzurro lo meriterebbe. Bomba che sblocca i padroni di casa, poi assist per Ramsey e per il gioco da tre punti di Sissoko. Parziale di 8-0, con Messina che prova a cambiare qualcosa con Totè per Nebo e Bolmaro per Guduric. Cambi che sortiscono l'effetto sperato perchè sono proprio i nuovi entrati, con la collaborazione di un Ricci versione bombarolo, a rovesciare come un guanto il match, risultato sul 14-16. Si spegne Milano, si accende la miglior Trieste della stagione che corre sui 28 metri e trova nuove energie con Moretti e Toscano-Anderson in campo per Ruzzier e Brown. Le zingarate di Ramsey (9 punti nel primo quarto) per il 24-19 e le triple di Candussi e Toscano-Anderson chiudono un primo parziale stellare sul 30-21. Padre Brown La diligenza di Markel per una Trieste che con 5 punti consecutivi del suo co-capitano tocca il massimo vantaggio sul 37-24 del 3'. Messina chiama time-out, alza la voce e scuote una squadra che smette di far finta di difendere e mette in campo la sua organizzazione da Eurolega. Pressione nella sua metà campo che abbassa, inevitabilmente, le percentuali avversarie. Milano ne approfitta e prima con Shields, 37-29, poi con Bolmaro ed Ellis 42-39, rientra nel match. Trieste dimezza la sua produzione offensiva ma regge in difesa e nonostante il parziale di 7-17 chiude comunque il primo tempo in vantaggio sul 44-41. Nuova parità Due canestri di Ellis poi è Shields che completa la rimonta Armani con la tripla del 48-48. Trieste riparte con la schiacciata di Sissoko e il reupero di Ramsey che affonda il 52-48, ancora Ellis e Shields (entrambi a 14 punti) per il 52-52 di metà terzo quarto. Trieste cavalca Sissoko (16 punti, 8/8 ai liberi), si gode gli assist di Toscano-Anderson (bravo Deangeli a convertire) e le bombe di Moretti e ancora Brown per il 67-58 in un terzo parziale che si chiude 70-65. Carattere finale La bomba di Moretti per il 75-67 che sembra dare fiato a Trieste e invece ancora Brooks e Ricci ricuciono fino al 76-75 a 5' dalla fine. Si decide tutto in volata, botta e risposta Brooks- Brown per il 79-78 e poi Shields-Ramsey- Brooks per l'82-82 con 2' da giocare. Fallo in attacco e quinto di Nebo a 40" dalla fine, Ramsey 84-82, strepitosa ultima difesa di Trieste che chiude ogni spazio. Fallo su Ramsey a 3 secondi dalla fine e i liberi di Jahmi'us sanciscono l'86-82 finale. - È davvero dura tenere duro. Eppure ha senso non mollare sul piano emotivo, perché era difficile crederci a settembre e lo sarà ancor di più se non arriveranno tre punti nel match serale di venerdì al Rocco con la Pro Patria. Lo scrive Ciro Esposito: del resto, gli elementi razionali per una rimonta non ci sono mai stati. C'era un pizzico di logica nel pensare a una risalita non solo per i risultati dell'Unione di Marino ma quando si sperava (possibilità quasi nulle) in una riduzione della pena e che poi arrivasse solo un altro punto in meno e non tre per il ritardo nella fideiussione integrativa. Perché 23 punti di handicap sono un sepolcro per chiunque. Figuriamoci per una Triestina costruita senza mercato e di fatto senza un vertice societario stabile. Una squadra senza troppe cose fondamentali per un progetto calcistico ma con un'anima, con la voglia di giocare alla pari con l'avversario senza guardare la classifica, con la dignità di difendere una maglia storica. E poi un gruppo che comunque ha fatto 15 punti (e ne mancano all'appello almeno 4-5). Questo c'è ancora e non è stato cancellato dai risultati negativi della gestione Tesser e tanto meno dal pareggio del Gavagnin. Per tornare all'ultima partita gli alabardati hanno giocato con la stessa volontà ma anche con la stessa qualità tecnica collettiva vista a Vercelli o contro il Trento. Hanno costruito qualche occasione in meno (del deficit in attacco si sa già tutto e non da oggi) perché quel campo angusto questo consente specie se l'avversario, in questa stagione in una delle sue versioni più modeste, viene disposto dall'astuto Gigi Fresco per impedire il gioco altrui. Bravo lui a difendere i 20 punti di vantaggio sulla Triestina. L'Unione comincia a mostrare e non da oggi i segni di una preparazione non fatta o non omogenea per tutti i giocatori (con questo aspetto Marino non aveva dovuto fare i conti almeno in avvio) e l'utilizzo di alcuni giocatori fuori ruolo che alla lunga pesa. Lo sa bene anche Tesser che nella ripresa c'è un calo e il tecnico sa anche che il gioco da lui imposto è dispendioso. «Le partite si vincono anche nel primo tempo» dice spesso l'allenatore di Montebelluna ed è vero ma non quando si creano 5-6 palle gol e non si segna. Ad ogni modo lui è stato chiamato per accelerare visto che i pareggi o qualche vittoria sporadica non portavano certo alla rimonta impossibile. Adesso dicono tutti, è anche peggio di prima. No, è quantomeno uguale con maggiori potenzialità se, com'era nelle previsioni societarie mai smentite, a gennaio arrivassero una o due punte esperte e nel frattempo qualche episodio (anche arbitrale) girasse in modo più favorevole. Ma il problema è che avanti di questo passo tra un mese la situazione sarà tanto compromessa sul piano aritmetico da consentire alla società di fare spallucce. Ma siccome devono passare altre 3-4 gare è giusto attendere e solo dopo fare i conti. La prima purtroppo è andata, restano le altre. Poi si penserà al dopo, nel bene (si spera) o nel male. Tutto il male ha avuto origine nelle stanze del club (e non è stato ancora completamente estirpato). Il bene invece si è visto in campo e sugli spalti con quel migliaio di tifosi o poco più che hanno resistito dopo aver disertato lo stadio. Tutto questo merita ancora di essere sostenuto. Non con la ragione ma con il cuore.
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Hanno chiesto ad Arcieri in conferenza stampa la situazione infortuni, ha detto che Ross dovrebbe recuperare per Sassari, ma non ho capito cosa ha detto di Jeff. Io ho capito che anche lui potrebbe farcela per Sassari, ma spezzare la risposta invece di dire "entrambi speriamo di averli per Sassari" mi ha suonato strano. Qualcuno ha capito?
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Servono 3 vittorie, a 16 si entra. Il calendario ci dà una mano perché a parte Virtus in casa e Trento in trasferta abbiamo 4 partite abbordabili... Reggio e Cantù in casa e Sassari e Varese in trasferta.
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Non conta nemmeno la presa per i capelli in area per 3 (tre) secondi di Acerbi a Leao che non riesce a muoversi e viene trascinato? Leao al quale viene data un'ammonizione per un entrata in scivolata assolutamente normale mentre Gabbia prende una gomitata volontaria in faccia (tipo D'amore a Virtus) e non viene nemmeno sanzionato? Solo per una curiosita'. Non contesto la scivolata con piede colpito da Pavlovic su Thuram ad azione largamente terminata.... diciamo che raramente la vediamo punita in altri campionati pero' era visibile. Vedo anche che molti dimenticano il tiro di Pulisic nel primo tempo che esce di 2 cm a portiere strabattuto. Poi le due parate di Maignan, in particolare quella su Lautaro deviata sul palo sono straordinarie. Diciamo che ci stava il pareggio ma l'Inter non meritava molto piu' di quello perche' ha giocato in modo monotono tutto il secondo tempo e fatta salva l'azione casuale del rigore non ha avuto grandi occasion i mentre aveva cominciato benissimo, a parte la gomitata volontaria di Lautaro su Gabbia che forse meritava.....un cartellino arancio? violetto? Comunque mi pare meno isterismi del solito e da segnare sugli annali "Stadio di Proprieta' - Inaugurato dal milan con una vittoria".
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